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Le novità inserite nella bozza bollinata #finsubito prestito immediato


Dopo la bollinatura della Ragioneria di Stato e l’approvazione del presidente Mattarella , la prima versione del Disegno di Legge di Bilancio 2025 è pronta per essere discussa.

Il DDL composto da 144 articoli suddivisi in cinque capi arriverà in Commissione Bilancio alla Camera per un primo giro di audizioni a partire da lunedì 28 ottobre. Il termine per la presentazione degli emendamenti dovrebbe cadere nella settimana successiva tra l’ 8 e il 10 novembre.

Visto lo spazio di manovra contenuto, e quindi la volontà della maggioranza di blindare il testo, la versione definitiva del DDL da approvare entro il 31 dicembre per scongiurare l’esercizio provvisorio non dovrebbe subire profondi cambiamenti.  Quello che subirà profondi cambiamenti, se il testo rimarrà invariato, è invece il taglio del cuneo che da contributivo diventerà una misura prevalentemente fiscale.  

Di seguito le principali misure che verranno poste all’esame del Parlamento :  

Taglio del cuneo fiscale ( art. 2) – Il disegno di legge rende strutturale il taglio del cuneo fiscale – contributivo e lo estende con una nuova formula ai redditi sino a 40.000 €. La misura, consistente in u taglio delle aliquote contributive per redditi sino a 35.000 €, ha scontato un effetto parzialmente negativo in quanto l’aumento dell’imponibile, conseguente agli aumenti in busta paga, ha comportato un leggero aumento delle tasse da pagare con un effetto scalone per i redditi vicini alla soglia dei 35 mila.  Per evitare tale effetto , si è quindi deciso non solo la messa a regime della misura ma anche  una nuova formula per l’applicazione. Fino a 20.000 euro di reddito, il riconoscimento di un bonus non tassabile che varia in funzione del guadagno: 7,1% fino a 8.500 euro, 5,3 per cento tra 8.500 e 15.000 euro, 4,8 per cento tra 15.000 e 20 mila euro. Superato questo importo si passa ad un meccanismo di detrazioni aggiuntive che vanno riconosciute in busta paga: 1.000 euro tra 20mila e 32mila euro, e poi un decalage fino a 40mila euro.

Aliquote Irpef ( art. 2 )  – Anche l’ accorpamento su tre scaglioni delle aliquote IRPEF diventa strutturale. L’ imposta sul reddito delle persone fisiche viene determinata applicando al reddito complessivo, al netto degli oneri deducibili, tre aliquote per scaglioni di reddito: fino a 28.000 euro, 23%; oltre 28.000 euro e fino a 50.000 euro al 35%; oltre 50.000 euro al 43%. E’ stabilizzato l’innalzamento della base delle detrazioni sul lavoro da 1.880 a 1.955 euro.

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Adeguamenti addizionali IRPEF ( art. 96  e 99 ) – Al fine di garantire la coerenza della disciplina dell’addizionale regionale e comunale all’imposta sul reddito delle persone fisiche alla nuova articolazione degli scaglioni dell’IRPEF, è differita al 15 aprile 2025 il termine in base al quale regioni e  comuni possono modificare gli scaglioni e le aliquote dell’addizionale regionale all’IRPEF.

Stretta sulle detrazioni ( art. 2 ) – Stretta sulle detrazioni per chi ha un reddito oltre i 75mila euro ma con vantaggi che crescono in base al numero dei figli. IL testo prevede per chi ha un reddito tra i 75mila e i 100mila euro detrazioni fino a un massimo di 14mila euro, 8mila oltre i 100mila. In assenza di figli la cifra è dimezzata (moltiplicata per il coefficiente di 0.5) per quanti hanno un solo figlio ridotta moltiplicando per un coefficiente di 0.85, resta pari se si hanno più di tre figli o figli con disabilità. Un contribuente oltre i 100mila senza figli potrà detrarre massimo 4mila euro. Le spese sanitarie e quelle relative ai mutui per la casa fino al 31 dicembre 2024 sono escluse dal tetto della revisione delle detrazioni prevista dalla manovra. 

Congedi parentali ( art. 34 ) – Al fine di sostenere le famiglie con figli minori è previsto un rafforzamento  della disciplina in materia di congedi parentali, con due interventi :

1.       per le lavoratrici e i lavoratori dipendenti che hanno cessato il congedo di maternità o paternità a partire dal 1° gennaio 2024 viene prevista a regime, dal 2025, l’elevazione all’80 per cento della retribuzione dell’indennità del congedo, per il secondo mese entro il sesto anno di vita del bambino, in luogo dell’elevazione al 60 per cento prevista a legislazione vigente;

2.       per le lavoratrici e i lavoratori dipendenti che hanno cessato il congedo di maternità o paternità a partire dal 1° gennaio 2025 viene prevista, parimenti a regime dal 2025, l’elevazione all’80 per cento della retribuzione dell’indennità del congedo, per un ulteriore mese entro il sesto anno di vita del bambino.

Le disposizioni rispettivamente ai lavoratori e alle lavoratrici che hanno terminato o terminano il periodo di congedo di maternità o paternità successivamente al 31 dicembre 2023 e al 31 dicembre 2024.

Decontribuzione lavoratrici madri ( art. 35 ) – Trova conferma nel disegno di legge la decontribuzione in favore delle lavoratrici madri, ma l’importo andrà definito mediante decreto dal Ministero del Lavoro di concerto con il Ministero dell’Economia e Finanze da adottarsi entro trenta giorni dall’entrata in vigore della Legge di bilancio. Prevista l’estensione alle lavoratrici autonome che percepiscono almeno uno tra redditi di lavoro autonomo, redditi d’impresa in contabilità ordinaria, redditi d’impresa in contabilità semplificata o redditi da partecipazione e che non hanno optato per il regime forfetario. Le lavoratrici devono essere madri di due o più figli e l’esonero contributivo spetta fino ai dieci anni del figlio più piccolo e, a decorrere dall’anno 2027, se madri di tre o più figli, l’esonero contributivo spetta fino ai 18 anni del figlio più piccolo. L’esonero contributivo spetta a condizione che la retribuzione o il reddito imponibile ai fini previdenziali non sia superiore all’importo di 40.000 euro su base annua.

Bonus nuove nascite ( art. 31 ) – Per incentivare la natalità e contribuire alle spese per il suo sostegno, per ogni figlio nato o adottato dal 1 gennaio 2025 e’ riconosciuto un importo una tantum pari a 1.000 euro, erogato nel mese successivo al mese di nascita o adozione. Il nucleo familiare di appartenenza del genitore richiedente deve avere una condizione economica con valore ISEE non superiore a 40.000 euro annui. Il contributo non concorre alla formazione del reddito.

Consulenza fiscale

Consulenza del lavoro

Bonus asili nido ( art. 32 e 33 ) – Proposta l’esclusione dell’assegno unico dal computo dell ISEE per la determinazione del bonus asilo nido e relative forme di assistenza domiciliare. Per quanto concerne poi il supporto al pagamento delle rette relative alla frequenza di asili nido in favore di bambini al di sotto dei tre anni affetti da gravi patologie croniche, viene novellato l’art. 1, comma 355 , della L. 232/2016 sopprimendo la condizione della presenza di almeno un figlio di età inferiore ai dieci anni per il riconoscimento della maggiorazione di 2.100€ del buono.

Premi produttività ( art. 67 ) – In continuità con la precedente Legge di bilancio viene disposta la proroga per il triennio 2025 ; 2026 e 2027 del dimezzamento dal 10 al 5 % dell’aliquota dell’imposta sostitutiva sulle somme erogate sotto forma di premi di risultato o di partecipazione agli utili d’impresa.

Fringe benefits per neo assunti ( art. 68 ) – Per i neoassunti dal 1° gennaio 2025 al 31 dicembre 2025 , titolari di reddito da lavoro dipendente non superiore a 35.000 € nell’anno precedente all’assunzione, che abbiano trasferito la residenza oltre un raggio di 100 km tra il precedente luogo di residenza e la nuova sede di lavoro, è previsto che le somme erogate o rimborsate dai datori di lavoro per il pagamento dei canoni di locazione o manutenzione dei fabbricati locati dai dipendenti a tempo indeterminato non concorrano , per i primi due anni dalla data di assunzione, a formare il reddito entro il limite complessivo di 5.000 € annui. L’esenzione non rileva ai fini contributivi e della determinazione della situazione economica equivalente ( ISEE ).

Fringe benefits per i restanti lavoratori ( art. 68 ) – La deroga all’art. 51, comma 3, del TUIR già prevista per il 2024 è prevista la proroga per il 2025 ; 2026  e 2027. Trova conferma la non concorrenza alla formazione del reddito, entro il limite complessivo di 100 euro, il valore dei beni ceduti e dei servizi prestati ai lavoratori dipendenti, nonché le somme erogate e rimborsate dai datori di lavoro per il pagamento delle utenze domestiche del servizio idrico integrato, dell’energia elettrica e del gas naturale, delle spese per l’affitto dell’abitazione principale o per gli interessi del mutuo relativo all’abitazione principale. Il limite di mille euro è innalzato a duemila per i lavoratori con figli alle medesime condizioni del 2024.

Stock option deducibili all’assegnazione ( art.114 ) – Per i piani di stock option avviati a partire dall’esercizio in corso al 31 dicembre 2025, la deduzione dei componenti negativi è rinviata al momento dell’avvenuta assegnazione sia in relazione alle operazioni con pagamento basato su azioni regolate con propri strumenti rappresentativi di capitale sia con azioni di altre società del gruppo.

Agevolazioni fiscali straordinari e notturno ( art. 69 ) – Al fine di sopperire all’eccezionale mancanza di offerta di lavoro nel settore turistico ricettivo e termale, per il periodo dal 1° gennaio 2025 al 30 settembre 2025, è previsto per i lavoratori degli esercizi di somministrazione di alimenti e bevande e per i lavoratori del comparto del turismo e stabilimenti termali, titolari di reddito da lavoro dipendente di importo non superiore a 40 mila euro nel periodo d’imposta 2024, il riconoscimento di un trattamento integrativo speciale, che non concorre alla formazione del reddito, pari al 15 per cento delle retribuzioni lorde corrisposte in relazione al lavoro notturno e alle prestazioni di lavoro straordinario effettuate nei giorni festivi.  

Super deduzione costo del lavoro ( art. 70 ) – Confermata anche la maggiorazione del costo del lavoro ammesso in deduzione in presenza di incrementi occupazionali netti. La norma fornisce alcune precisazioni in merito al calcolo dell ‘agevolazione.

Incentivi per il rilancio occupazionale ( art. 72 ) – Viene disposto il rifinanziamento della Decontribuzione Sud fino al 31 dicembre 2024 e degli esoneri contributivi del DL Coesione per giovani ; donne e la ZES unica Mezzogiorno con risorse ripartite dal 2024 al 2027.

Contrattazione pubblico impiego ( art. 19 ) – Per il rinnovo dei contratti pubblici per il 2025-27 la manovra stanzia 10,855 miliardi in tre anni.

Riorganizzazione INPS ( art. 21 ) – Si intende rafforzare la capacità amministrativa dell’ Istituto con l’istituzione di nuove figure dirigenziali di livello generale per far fronte alle nuove sfide organizzative e operative, compensando con la soppressione di un numero  di posizioni di seconda fascia equivalenti sul piano finanziario.

Tetto ai compensi nel pubblico impiego ( art. 110 – 111 ) – Dall’applicazione del tetto massimo ai compensi sono escluse le agenzie fiscali, le autorità indipendenti (Concorrenza, Privacy eccetera), gli enti pubblici economici, i ministeri, l’Inps,l’Inail, Istat, i comuni, le regioni e le province autonome di Trento e Bolzano, gli organi costituzionali e a rilevanza costituzionale, così come tutti gli enti del servizio sanitario nazionale. Sotto la tagliola della sforbiciata del 50% ricadranno invece tutti i compensi degli organi amministrativi di vertice degli enti che ricevono, anche in modo indiretto e sotto qualsiasi forma, contributi a carico della finanza pubblica.

Rappresentanti del governo negli enti ( art. 112 ) – Al fine di potenziare le funzioni di controllo e di monitoraggio della finanza pubblica, un rappresentante del Mef siederà nei collegi di revisione o sindacali. La norma si applica a condizione che il contributo a carico dello Stato sia «di entità significativa». Tale entità  sarà stabilita con Dpcm su proposta del Mef entro la fine di marzo 2025. Nell’attesa è stabilito a 100.000 euro annui. Sono escluse le società controllate degli enti locali.

Pensioni minime ( art. 25 ) – Per le pensioni di importo pari o inferiore al trattamento minimo nel 2025 ci sarà un incremento del 2,2% e dell’1,3% nel 2026. Quest’anno scadeva l’aumento del 2,7% previsto con la legge di Bilancio per il 2024. Le pensioni arriveranno a 617,9 euro dai 614,77 attuali perché la base di calcolo è quella precedente all’aumento del 2,7% dato l’anno scorso maggiorata con il recupero dell’inflazione pari all’1%.

Incentivo al mantenimento in servizio ( art. 24 ) – I lavoratori con i requisiti per l’accesso a Quota 103 (62 anni di età e 41 di contributi oltre al periodo di finestra mobile) che decidessero di restare al lavoro «possono rinunciare all’accredito contributivo della quota dei contributi a proprio carico» e riceverli in busta paga. Il datore di lavoro li verserà nella retribuzione e sarà esonerato dal versamento di questa quota all’Inps.

Niente perequazione per pensionati residenti all’ estero ( art. 27 ) –  Nel 2025 non ci sarà il recupero dell’inflazione per le pensioni dei residenti all’estero a meno che non siano assegni fino al trattamento minimo.

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a cura di WST



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