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I nuovi documenti non saranno obbligatori ma gli Stati saranno obbligati a consegnarli ai cittadini che ne faranno richiesta. L’obiettivo Ue: semplificare i controlli alle frontiere e sbloccare il potenziale di nuovi servizi digitali
La Commissione Europea ha presentato una proposta che introduce la digitalizzazione di passaporti e carte d’identità allo scopo di «semplificare i controlli alle frontiere» e «sbloccare» il potenziale di nuovi servizi digitali. Un’idea illustrata dalla commissaria agli Interni, Ylva Johansson, e dal commissario alla Giustizia, Didier Reynders, al termine della riunione del collegio. Secondo quanto si apprende, i nuovi documenti in formato digitale si dovrebbero ottenere su base volontario e non saranno obbligatori, almeno in una prima fase.
Gli obblighi degli Stati membri dell’Ue
I cittadini, quindi, non avranno nessun obbligo nell’adottarli, ma gli Stati membri dell’Unione europea, invece, lo avranno sia nel non rifiutarsi e nel fornire il documento in formato digitale a chiunque ne faccia richiesta. «Questa proposta renderà più facile e più sicuro anche il lavoro delle guardie di frontiera — ha dichiarato la commissaria Johansson durante la conferenza stampa —, che potranno così dedicarsi a controlli più approfonditi in situazioni particolari». Reynders ha anche sottolineato l’impatto positivo che avrebbe sulla competitività, in quanto «faciliterebbe l’accesso ad app e altri servizi per le imprese».
Rafforzare la protezione delle frontiere
Anche la vicepresidente della Commissione, Margaritis Schinas, ha commentato: «Provvedimento finale sulla politica migratoria e delle frontiere per la Commissione 2019-2024: orgogliosi di ciò che siamo riusciti a realizzare. La proposta di oggi di digitalizzare i documenti di viaggio è un ulteriore strumento per rafforzare la protezione delle nostre frontiere e facilitare la mobilità delle persone e delle merci». A regime i cittadini potranno caricare i documenti sul loro portafoglio digitale, avendoli a disposizione comodamente sul proprio smartphone, e inviarli prima del viaggio alle autorità di frontiera, in modo da facilitare i controlli. «Gli agenti si concentreranno sui casi che necessitano più attenzione e gli altri passeranno», ha spiegato Johansson. Il formato sarà inoltre compatibile con gli standard richiesti dalle compagnie aeree, agevolando così la compilazione dei dati e il rilascio della carte d’imbarco. Il tutto, naturalmente, con alti livelli di cripto-protezione.
IT Wallet in Italia
In termini di trasformazione digitale, soprattutto per quanto riguarda la forma virtuale dei documenti d’identità, l’Italia è in fase piuttosto avanzata, anche per rispettare i termini previsti dal Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr). Attualmente, infatti, è in corso la fase di validazione di alcuni documenti – patente, tessera sanitaria e carta europea della disabilità – introdotti su IT Wallet con la sperimentazione iniziata a metà luglio. Il portafoglio digitale è presente sull’appIO, la piattaforma realizzata allo scopo di rendere più rapido ed efficace l’accesso dei cittadini ai servizi pubblici. Fin dall’inizio dell’ideazione del progetto, l’intento è stato quello di uniformare documenti e informazioni dei cittadini e aderire alle norme del futuro portafoglio digitale europeo, l’European digital identity wallet (Eudi), che secondo i programmi dell’Unione europea sarà a disposizione di tutti i cittadini dal 2026. Se questa nuova proposta intende anticipare i tempi, sarà compito del governo adeguare i risultati ottenuti con IT Wallet alle richieste dell’Ue.
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