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L’8 ottobre 2024, durante un incontro con il Ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, la FLC CGIL ha avanzato la proposta di uno stato di agitazione del comparto scuola. La richiesta è stata formulata dalla segretaria generale Gianna Fracassi, che ha invitato le altre organizzazioni sindacali del settore a unirsi nella mobilitazione. La mossa nasce dall’insoddisfazione per la mancanza di impegni concreti da parte del Ministero in merito alle criticità che affliggono il personale scolastico.
Le ragioni della mobilitazione
Durante l’incontro, la FLC CGIL ha ribadito che l’attuale situazione salariale del personale scolastico, unita ai carichi di lavoro eccessivi, richiede interventi urgenti. Fracassi ha chiesto uno stanziamento straordinario di circa 6 miliardi di euro per il rinnovo del CCNL 2022-2024, necessario per coprire l’inflazione e garantire un trattamento economico dignitoso ai lavoratori della scuola.
Altre richieste fondamentali avanzate dalla FLC CGIL includono:
- Raddoppio del Fondo per il miglioramento dell’offerta formativa.
- Introduzione dei buoni pasto per il personale scolastico, che attualmente ne è privo, a differenza di altri settori del pubblico impiego.
- Stabilizzazione dei precari e assunzione immediata dei vincitori dei concorsi del 2020 e del 2023.
- Riconoscimento del 2013 ai fini della progressione di carriera e rifinanziamento della card docenti di 500 euro anche per i precari.
Le risposte degli altri sindacati
Sebbene non siano ancora arrivate risposte formali dagli altri sindacati, le problematiche sollevate dalla FLC CGIL trovano terreno comune con le istanze di altre organizzazioni. La CISL Scuola, tramite Ivana Barbacci, ha ribadito l’importanza di affrontare la precarietà e di destinare risorse adeguate al rinnovo del contratto. UIL Scuola RUA, con Giuseppe D’Aprile, ha posto l’accento sulla carenza di personale e la necessità di stabilizzare i docenti precari.
Anche il SNALS Confsal e la Gilda Unams hanno mostrato preoccupazione per le condizioni lavorative del personale, in particolare il sovraccarico burocratico e i carichi di lavoro crescenti. Questi temi potrebbero spingere le varie sigle a convergere nella mobilitazione unitaria richiesta dalla FLC CGIL.
Prospettive future
La proposta di uno stato di agitazione rappresenta un segnale di frustrazione verso l’assenza di risposte concrete da parte del Ministero. La FLC CGIL ha sottolineato che l’inizio di un’azione collettiva potrebbe essere inevitabile se non verranno prese misure tempestive per affrontare le numerose emergenze del settore. Se gli altri sindacati aderiranno alla proposta, il comparto scuola potrebbe entrare in una fase di forte mobilitazione, con scioperi e proteste su scala nazionale.
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