Strage a Nuoro, Roberto Gleboni uccide la moglie Giusi Massetti e due figli: chi erano le vittime #finsubito richiedi mutuo fino 100%

Le circostanze che hanno portato Roberto Gleboni, operaio di 52 anni, a compiere la strage in due abitazioni a Nuoro, sono ancora oggetto di indagine da parte di polizia e carabinieri. Tra la notte e l’alba l’uomo ha aperto il fuoco contro la moglie Giusi Massetti, la figlia Martina e gli altri due figli. La pioggia di fuoco ha investito anche la madre di Gleboni, un’anziana di 83 anni, e un vicino di casa della moglie. Tre le vittime della furia omicida dell’operaio: la moglie, la figlia e il figlio più piccolo, Francesco, di appena 11 anni.

Chi sono le vittime

Martina Gleboni aveva 26 anni. Nel 2022 si era laureata in Scienze dei Servizi Giuridici presso l’Università degli Studi di Sassari e – scrive Ansa – faceva il praticantato presso il Tribunale di Nuoro.

Nella sua tesi per il corso triennale di laurea aveva dedicato il lavoro al padre, che descriveva come “l’amore più grande della mia vita”.

Sua madre Giusi Massetti, 43 anni, era una casalinga. Nella copertina del profilo Facebook troneggiava uno scatto in bianco e nero insieme alla figlia Martina.

La coppia aveva altri due figli: Francesco aveva 11 anni ed è morto a seguito delle gravi conseguenze degli spari ricevuti dal padre. Era stato trasportato con codice rosso all’ospedale di Sassari. L’altro figlio, di 14 anni, sarebbe stato ferito di striscio. La madre di Roberto Gleboni aveva 83 anni. Paolo Sanna è il vicino e proprietario della casa di via Ichnusa in cui vivevano Giuseppina Massetti con i figli.

Roberto Gleboni, l’autore del massacro

Roberto Gleboni era un operaio dell’agenzia Forestas. 52 anni, è ricordato da un vicino come un uomo “tranquillisimo e disponibile”. Incensurato, aveva una grande passione per le armi.

Secondo le prime indiscrezioni, Gleboni e sua moglie Giuseppina Massetti sarebbero stati separati. Dopo aver compiuto la strage, il 52enne ha rivolto la pistola semiautomatica contro se stesso. L’arma era regolarmente detenuta per uso sportivo.

La strage

L’ordine degli eventi, a seconda delle fonti, è discordante. Tra la notte e l’alba, a cavallo tra il 24 e il 25 settembre, Roberto Gleboni avrebbe aperto il fuoco contro la madre 83enne, ferendola al volto. L’uomo e l’anziana vivevano insieme in via Gonario Pinna, a Nuoro.

Subito dopo l’operaio si è recato in via Ichnusa, dove viveva l’ex moglie insieme ai figli. All’interno dell’abitazione avrebbe aperto il fuoco, uccidendo Giuseppina Massetti e la loro figlia, Martina. Le pallottole hanno raggiunto anche i due figli maschi, Francesco di 11 anni e il secondogenito di 14. Attirato dagli spari, il vicino Paolo Sanna è accorso sul pianerottolo ed è stato ferito a sua volta.

Infine, Roberto Gleboni si è tolto la vita. Parliamo di dettagli discordanti in quanto, secondo altre fonti, il killer avrebbe ucciso prima i famigliari in via Ichnusa e poi si sarebbe recato a casa della madre. Il piccolo Francesco è morto all’ospedale di Sassari dove era stato trasportato in codice rosso. Restano gravi le condizioni del vicino Paolo Sanna e della madre 83enne del killer, entrambi ricoverati in gravi condizioni presso l’ospedale San Francesco di Nuoro. Il figlio 14enne, invece, sarebbe stato colpito di striscio.

Fonte foto: Facebook – Giusi Massetti / ANSA