Tassa micidiale solo per le donne: Giorgia Meloni non ha pietà
Sebbene negli ultimi anni si sia fatto molto per incentivare le assunzioni delle donne contro lo stigma che spesso le vede vittime di discriminazioni lavorative se sono in età di famiglia e di figli, molto dev’essere ancora fatto dato che le statistiche parlano chiaro in tema di assunzione femminile e maschile, nonché di parità di stipendio.
Nelle ultime ore, poi, una novità approvata dal governo guidato da Giorgia Meloni sta alzando critiche non da poco da parte delle donne, che la chiamano in causa soprattutto perché è anche lei una donna e, in quanto tale, parte del popolo femminile si sarebbe aspettata più tutela e comprensione. Ecco cos’è successo.
Legge di Bilancio 2025: che mazzata per le donne
Proprio in questi giorni, l’esecutivo si è messo al lavoro sulla nuova Legge di Bilancio 2025. Tra le diverse misure confermate c’è anche quella del bonus in busta paga dal valore totale di 8260 euro all’anno, cifra che si raggiunge sommando tutte le misure che incidono sul calcolo dello stipendio mediante la riduzione del cuneo fiscale ed altre agevolazioni del genere. In merito al taglio del cuneo fiscale, per l’anno prossimo ci sono due novità: da un lato verranno introdotte nuove detrazioni che ridurranno ulteriormente l’Irpef dovuto dal lavoratore e, dall’altro, questo si applicherà ai redditi fino a 40mila euro.
Se quindi da un lato ci sono delle buone notizie, dall’altro però ce n’è una (o più di una) decisamente amara: la prima è che non sono previste per il 2025 misure a sostegno della busta paga, quindi l’anno prossimo si guadagnerà esattamente come quest’anno. Ma non solo: qualcuno prenderà addirittura di meno.
Pochi soldi per le mamme
Tra i lavoratori che nel 2025 guadagneranno meno rispetto al 2024 ci sono le mamme lavoratrici con due figli che, nel corso di quest’anno, hanno beneficiato dello sgravio contributivo fino a 3mila euro. Per loro, questo medesimo bonus non è stato esteso anche per il prossimo anno, come invece si sperava accadesse; allo stesso modo, andranno a prendere di meno anche le mamme con figli a carico con più di 30 anni, ai quali non spettano più le detrazioni.
Al momento, quindi, lo sgravio per le mamme lavoratrici che quest’anno spetta a chi ha 2 figli, di cui almeno uno minore di 10 anni e a chi ha 3 figli, di cui almeno uno minorenne, nel 2025 probabilmente sarà valido solo per chi ha almeno 3 figli.
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