La prima cittadina: «C’era chi diceva che ero grave e che avremmo rivotato, poi ho letto del botox: basta, denuncio»
«Dopo l’intervento per rimuovere il tumore ho fatto 12 sedute di chemioterapia, 15 di radioterapia, a febbraio finirò le 18 infusioni di immunoterapia, una ogni 21 giorni. Eppure il 14 ottobre ero felice».
Perché?
«Avevo inaugurato un parco cittadino in diretta su una tv locale. Ed era il giorno del mio compleanno», racconta Matilde Celentano, FdI, 65 anni, sindaca di Latina.
Finché non ha letto questi commenti su Facebook: «Meno botox, grazie», «Labbra a canotto ne abbiamo?», «Troppe punturine», «Si è rifatta tutta», «Ecco dove vanno a finire i nostri soldi», «Che faccione». «Non è lei».
«E ho pensato che davvero al mondo non c’è più umanità. Quelle cattiverie mi hanno ferita, ci sono stata male. Il mio viso non è gonfio per i filler ma per il cortisone. Vengo da un percorso doloroso, che mi ha devastato l’anima».
Cominciato un anno fa.
«A novembre 2023, quando mi è stato diagnosticato un carcinoma infiltrante al seno. Un mese dopo ero in sala operatoria. Non ne ho parlato quasi con nessuno, non volevo essere compatita. Il momento più brutto è stato quando mi hanno detto che avrei dovuto fare la chemio. Ho detto di no. Non ne volevo sapere. Ero arrabbiata con il mondo. “Perché io?”. Furiosa con quel maledetto tumore. Io che non stavo mai ferma, che da medico fisiatra lavoravo anche in tre Asl allo stesso tempo, perché il mio lavoro mi appassiona. In trent’anni ho aiutato molte donne malate oncologiche nella riabilitazione. Io che mi sentivo un po’ Wonder Woman, di colpo ero diventata fragile e non lo accettavo».
Poi ci ha riflettuto.
«Mio marito e le mie due figlie Beatrice e Angelica, 30 e 34 anni, mi hanno molto aiutato. Ho continuato a lavorare, non sono mai mancata un giorno. Per me stessa e per i cittadini con cui ho preso un impegno».
Però giravano voci.
«Qualcuno diceva che ero andata dal chirurgo estetico, altri che ero malata grave e che presto ci sarebbero state nuove elezioni. Così il 30 luglio ho convocato il consiglio e ho raccontato la verità. Ed è stata una liberazione».
Pochi giorni fa sono arrivati altri insulti via social.
«E stavolta ho detto basta. Ho denunciato chi mi ha deriso. Non è giusto che le donne vengano prese di mira per l’aspetto fisico. Io ero malata, ora sto bene, ma anche se avessi voluto farmi qualche ritocco non ci sarebbe stato niente di male. Ai miei colleghi uomini che usano il fondotinta o si tingono i capelli nessuno ha mai detto nulla».
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