(di Dario Facci) L’istituzione della ZLS, cioè della Zona Logistica Semplificata, richiesta dalla Regione Lazio per aiutare le imprese del territorio, soprattutto per arginare i problemi dovuti all’attrattività delle regioni confinanti dopo l’istituzione della ZES unica, ha il limite, per sua natura, di non poter comprendere tutto il territorio poiché legata a punti logistici come i porti. Normale che la notizia di questo provvedimento causasse le proteste da parte dei territori che non possono giovarsene. Inevitabile, si direbbe. Le proteste, tuttavia, rischiano di suonare strumentali poiché difficilmente potranno avere un qualche risultato data la natura dello strumento che non consente di comprendere l’intero territorio.
Per quel che riguarda la provincia di Frosinone si registrano diversi interventi. Tra gli altri quello della federazione provinciale di Azione che, in una nota, chiede appunto iniziative in tal senso. Di seguito la nota di Azione:
“Le notizie negative, purtroppo, per la nostra provincia non finiscono mai. Ora è la volta, l’ennesima, da parte della Regione Lazio che ha istituito la ZLS -Zona Logistica Semplificata che, nelle intenzioni dovrebbe essere una toppa all’istituzione della ZES -Zona Economica Speciale, che comprende tutte le Regioni meridionali, a partire dall’Abruzzo, Molise, e Campania, territori confinanti con la nostra provincia. La ZES prevede forti incentivi occupazionali, fiscali, finanziari, semplificazioni amministrative, tutte agevolazioni che invitano ad investire in quelle Regioni. Anche imprenditori, professionisti, commercianti, della nostra provincia che, spostando di pochi chilometri la loro attività da Cassino o Sora, possono godere di queste agevolazioni. Questa fuga dal futuro della nostra provincia fatta nel silenzio o, peggio, nel ruolo di comparse dei Parlamentari ciociari a Roma. Assistiamo ora alla commedia della Regione Lazio che istituisce la sua piccola ZLS, totalmente insufficiente rispetto alle opportunità dei vantaggi della ZES, inutile nel fermare la concorrenza dei territori a pochi chilometri dai nostri confini provinciali.
Inoltre, la Regione Lazio ha deciso di fare figli e figliastri nella provincia di Frosinone perché i pochi vantaggi previsti dalla ZLS sono riservati alle attività economiche e professionali che sono situate nei Comuni sull’asse autostradale che va da Anagni a San Vittore del Lazio, passando per Frosinone e Cassino, oltre pochi altri Comuni nell’area, mentre chi produce e lavora nelle zone della Valle del Liri, della Valcomino, delle realtà interne del nord della provincia, sono state escluse, come se la maggioranza di centrodestra della Regione Lazio le considerasse zone di Serie B, figlie di un dio minore, da abbandonare al loro destino.
Bene hanno fatto i Sindaci della Valle del Liri a protestare per iscritto, speriamo che il loro esempio sia seguito dai Sindaci delle altre zone escluse, ma ci aspettiamo una forte e decisa protesta da parte del Presidente della Provincia di Frosinone contro la scelta del centrodestra della Regione Lazio di penalizzare intere zone del nostro territorio”.
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