Come sarà l’accertamento esecutivo per le tasse non pagate subito con i pignoramenti e le ipoteche? Il mancato pagamento di tasse e tributi all’Agenzia delle Entrate implica sempre conseguenze e rischi.
I contribuenti debitori ricevono, infatti, le cartelle esattoriali prima, le ingiunzioni di pagamento poi e, infine, provvedimenti di esecuzione forzata, come i pignoramenti, che possono essere di beni mobili e immobili.
Ora qualcosa potrebbe cambiare e i rischi per chi non paga le tasse potrebbero essere più ‘importanti’. Cerchiamo di chiarire cosa potrebbe essere modificato.
- Accertamento esecutivo, pignoramenti e ipoteche immediate se non si pagano le tasse, la novità
- Quali sono le tasse per cui potrà scattare più rapidamente l’accertamento esecutivo se non si pagano
Accertamento esecutivo, pignoramenti e ipoteche immediate se non si pagano le tasse, la novità
Se non si pagano le tasse, si potrebbe andare direttamente incontro all’accertamento esecutivo, saltando il passaggio dell’invio delle cartelle esattoriali per la riscossione dei debiti, e successivi provvedimenti come i pignoramenti e le ipoteche.
Si tratta di un procedimento che finora si poteva fare per determinate tasse, come le imposte sui redditi, l’Irap, l’Iva, le entrate dei Comuni (Imu, Tari, Tosap, imposta sulla pubblicità, oneri di urbanizzazione) e i debiti con l‘Inps, ma che ora sarà esteso ad altre tipologie di tasse.
E’ stato il decreto legislativo 110 del 29 luglio scorso ad ampliare la lista delle tasse non pagate che potrebbero rientrare nel solo atto di accertamento esecutivo per l’avvio della riscossione forzata.
Il procedimento di recupero dei debiti sarà più rapido, perchè si passa da un sistema di riscossione lungo che prevedeva diversi passaggi, dall’iscrizione a ruolo, all’emissione della cartella di pagamento fino all’ingiunzione di pagamento, all’accertamento esecutivo diretto.
Secondo molte fonti giornalistiche, le ipoteche, i pignoramenti e i fermi amministrativi potrebbero essere immediati ma così proprio non sarà. Come spiegato, i tempi saranno più stretti e veloci, ma non proprio subitanei.
Con le nuove disposizioni, infatti, se prima magari ci volevano anni fino a quando tali provvedimenti fossero eseguiti se non si versava l’importo dovuto nei termini stabiliti, ora basterà solo qualche mese, o anche meno.
L’esecuzione forzata può essere, infatti, sospesa per legge per un periodo di 180 giorni, ridotto a 120 giorni, se la riscossione spetta allo stesso soggetto che ha notificato l’avviso di accertamento, cioè l’Agenzia delle Entrate o il Comune.
Quali sono le tasse per cui potrà scattare più rapidamente l’accertamento esecutivo se non si pagano
Il nuovo procedimento di accertamento esecutivo più rapido si allarga a comprendere ulteriori tasse, rispetto a quelle già previste, che sono:
- l’imposta di registro e quella sulle successioni;
- le agevolazioni fiscali non spettanti ai crediti d’imposta indebitamente utilizzati;
- la liquidazione delle imposte sulle assicurazioni;
- le tasse automobilistiche;
- le addizionali erariali;
- la liquidazione dell’imposta e sanzioni per i casi di omesso, insufficiente o tardivo versamento e tardiva presentazione delle dichiarazioni.
Per il mancato pagamento di questi tributi, non sarà più inviata la cartella esattoriale e il debito si potrà recuperare in tempi ridotti.
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