Un modello virtuoso di impresa sociale, replicabile in tutta la provincia di Pavia e, in futuro, anche su scala regionale. Si può sintetizzare così il progetto Calis (centro aggregazione lavoro imprenditori solidali) che punta a favorire l’aggregazione e l’integrazione di persone provenienti da diverse culture, con un focus specifico sulla formazione dei giovani per accompagnarli nel mondo del lavoro. Sostenuta da fondazione Banca del Monte di Lombardia e Intesa Sanpaolo con un milione e 250mila euro, l’iniziativa darà nuova vita a un capannone dismesso di Pavia ovest, vicino alla mensa del fratello, alla futura sede dello Iuss e all’ex Arsenale. Nei 600 metri quadri dell’ex fabbrica, alla quale se ne aggiungono 145 dei laboratori e 20 dei magazzini, oltre a uno spazio aperto, un’ala sarà destinata all’accoglienza femminile che a Pavia manca e al co-housing, ci saranno aule didattiche e un centro aggregativo. “I dati sempre più allarmanti legati alla disoccupazione giovanile – ha detto il presidente della Fondazione Mario Cera – devono far da monito per gli enti del territorio che operano nel sociale per favorire il benessere della società nel suo insieme”. Promosso dalla Fondazione laboratorio di Nazareth, insieme a fondazione Le Vele e Il Girasole di Travacò, il progetto darà vita a uno spazio fisico e virtuale dedicato al mondo del lavoro. Con i fondi che arriveranno saranno ristrutturati gli spazi oggi invasi dal verde e il centro dovrebbe sorgere per la fine del prossimo anno. “Il progetto Calis, nasce da una esigenza di trasmissione di conoscenze, memorie e professionalità” – hanno concluso Alessandro Repossi presidente della Fondazione Laboratorio di Nazareth e don Franco Tassone. M.M.
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