diNicolò Fagone La Zita
La minore disponibilità di spesa porta i più giovani a cercare casa fuori dalle zone centrali e più costose: ecco come cambia il mercato immobiliare
Il mercato immobiliare torinese è in difficoltà, ma non ovunque. O, almeno, non in tutti i quartieri allo stesso modo. A fare un’analisi dettagliata è Tecnocasa, attraverso la «lente» offerta dalla propria rete di agenzie immobiliari sparse su tutto il territorio cittadino. E ciò che si apprende è che la fascia d’età più attiva nella compravendita degli alloggi, sia in Piemonte che in Italia, è quella dei 18-34 anni, con una fetta pari al 28,8%. E, un po’ a sorpresa, i quartieri più richiesti in città dagli under 35 non sono quelli del lusso, più centrali, bensì quelli delle periferie, soprattutto quelle più complicate. E così il mercato viene sconvolto da un importante testacoda, con una motivazione prevalente: i giovani non hanno il portafogli delle generazioni passate e quindi l’unico modo per restare nel capoluogo è quello di spostare l’attenzione sui quartieri con prezzi più contenuti. Anche perché l’accesso al credito, negli ultimi anni, è diventato sempre più complesso. La nuova tendenza non si registra solo nel capoluogo piemontese, ma anche a Bari, Palermo, Genova, Verona, Roma, Firenze, Napoli, Bologna e Milano.
La classifica dei quartieri
E così la nuova classifica dei desideri vede in vetta Borgo Vittoria e Madonna di Campagna, mentre al terzo posto ecco Santa Rita che, nonostante sia leggermente più costosa, ha il vantaggio di essere ben collegata con il Politecnico. Appena fuori dal podio Mirafiori Nord che, oltre a prezzi accessibili (in media 1.500 euro al metro quadro), offre anche diversi parchi e aree verdi, molto apprezzate dai più giovani.
Inoltre in questi mesi il calo di valore più roboante arriva proprio dalla zona di Santa Rita-Mirafiori Nord (-2,6%), dove a patire sembra essere soprattutto la zona di corso Siracusa. La minore disponibilità di spesa sta portando più prudenza e un maggiore interesse verso il bilocale che ha prezzi più contenuti, da 90 a 100 mila euro per soluzioni di 60 metri quadri degli anni ’70-’80. Un’altra zona nel mirino dei più giovani è il quartiere Aurora, dove continuano a diminuire i prezzi. Molte soluzioni sono andate all’asta e tanti eredi vendono, aumentando così l’offerta. Si tratta di una zona che, oltre a scontare le difficoltà ambientali, annovera molte costruzioni popolari dei primi anni del 1900, spesso in cattivo stato di manutenzione e dove occorre fare lavori di ristrutturazione. E difatti i prezzi scendono sotto i 2 mila euro al metro quadro.
Mutui
Ma c’è un problema: la concorrenza. I prezzi bassi infatti attirano anche gli investitori, pronti ad acquistare gli alloggi per affittarli agli studenti. I giovani poi, per acquistare casa, sono sempre più propensi ad indebitarsi. Il 35,7% della popolazione sabauda che richiede un mutuo ricade infatti nella fascia più bassa, 18 – 34 anni, mentre il 34% ha un’età compresa tra 35 e 44 anni. Ed è proprio l’acquisto della prima casa la motivazione principale per la quale i piemontesi sottoscrivono un mutuo, con il 94% delle richieste sul totale. Dall’identikit del mutuatario emerge che l’84,7% del campione è composto da dipendenti a tempo indeterminato, ma esiste anche una speranza per chi non ha il posto fisso. L’11,7% ha un contratto di lavoro flessibile, mentre un altro 2,3% possiede un contratto a tempo determinato.
Comprare casa
Tuttavia, sempre in base alle analisi dell’Ufficio Studi Gruppo Tecnocasa, la percentuale di under 36 che ha comprato casa, almeno tramite le agenzie, è in diminuzione rispetto a un anno fa. Se nel 2023 si arrivava al 31,2%, oggi il dato è sceso al 28,8%. Sempre più spesso sono le famiglie a garantire un aiuto economico, dai genitori ai nonni, ma quando questo non è sufficiente i giovani piuttosto che cercare casa in affitto, se possono permetterselo, preferiscono spostarsi nell’hinterland delle grandi città o in capoluoghi di provincia o comuni più accessibili.
Prezzi in ascesa
Anche perché a Torino i prezzi, in generale, sono in ascesa, anche se restano piuttosto bassi rispetto a città come Milano, Roma e Firenze. Sia per la vendita che per l’affitto. A maggio 2024, il costo medio al metro quadro degli immobili in offerta ha sfondato il tetto dei 2 mila euro — recuperando per la prima volta i livelli di 10 anni fa — in seguito a un aumento del 3,7% su base annua e grazie a una richiesta salita del 10,1% nello stesso periodo.
Anche le locazioni hanno conosciuto un incremento rilevante dei prezzi e della domanda nei 12 mesi, con i canoni che hanno fatto segnare un +11,4%, attestandosi sugli 11,3 euro al metro quadro e un interesse in crescita del 7%.
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