Tra settembre 2014 e settembre 2024 c’è almeno un’era di mezzo per quanto riguarda la trasformazione del mercato dell’auto. Dagli aspetti tecnologici a quelli normativi passando per i prezzi di acquisto. Ci sono due passaggi cruciali che influenzano la situazione attuale dell’automotive: lo scoppio del Dieselgate nel settembre 2015 e il susseguirsi di Covid-19, crisi dei chip e delle materie prime, guerra in Ucraina e in Medio Oriente, il tutto tra 2020 e 2023. Per avere un’idea, anche vaga, di quanto sia variato il peso del costo di un’auto nuova in Italia i listini sono un buon punto di partenza ma assumono un senso se abbinati ad altri parametri certificati dall’Istat come: l’inflazione; il reddito familiare netto, che comprende entrare da lavoro dipendente, autonomo, fringe benefits, pensioni; la spesa mensile per consumi delle famiglie; il prezzo medio di un litro di carburante. Sono state prese in considerazione cinque automobili rappresentative di una parte importante del mercato con due elementi in comune: la motorizzazione a benzina, sia al 100% termica che mild hybrid; l’allestimento più economico in assoluto nel momento preso in considerazione. Sono: Dacia Sandero, Fiat Panda, Volkswagen Golf, Nissan Qashqai, Mercedes Gla. Per quanto riguarda i listini sono stati utilizzati quelli in vigore a settembre 2014, 2019, 2022 e 2024. Invece per redditi e spesa sono disponibili i dati di 2014, 2019 e 2022. I dati di quest’anno non ci sono ancora perché saranno resi pubblici nel 2025. Una nota per quanto riguarda i dati di consumo ed emissioni riportati di seguito: nel decennio preso in considerazione gli standard di misurazione e omologazione sono cambiati dal Nedc al Wltp con risultati differenti.
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