Ortigia – Si parla di “Valore aggiunto della Sicurezza sul Lavoro e il contrasto al Caporalato” nel secondo Panel svolto a Ortigia, nel corso del G7 Agricoltura Expo DiviNazione. Presenti, tra gli altri, i segretari di Flai, Fai e Uila. Oltre al ministro del Lavoro Marina Elvira Calderone.
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G7, MARINA, ELVIRA CALDERONE, MINISTRO DEL LAVORO
“C’è una riflessione ampia sul fatto che il lavoro deve essere un lavoro etico e di qualità, con uno sforzo di tutti quanti a renderlo sicuro e rispettoso dei crismi della legalità”.
Così il ministro del lavoro, Marina Elvira Calderone, nel corso della seconda giornata di Expo DiviNazione.
Parliamo di agricoltura e contrasto al caporalato, ma senza dimenticare che noi siamo famosi nel mondo per una agricoltura di qualità che produce prodotti di eccellenza e che è fatta da tantissime aziende che investono in qualità anche nei rapporti di lavoro.”
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G7, FABIO VITALE, DIRETTORE GENERALE AGEA
Nell’ambito degli incontri del G7 della sessione dedicata a “Il valore aggiunto della sicurezza sul lavoro e il contrasto al caporalato”, Agea ha partecipato con un intervento del Direttore Fabio Vitale presso il Teatro Comunale.
Alla presenza di Fabrizio D’Ascenzo (Presidente INAIL), Gabriele Fava (Presidente INPS), Giovanni Mininni (Segretario Generale FLAI-CGIL), Onofrio Rota (Segretario Generale FAI-CISL), Enrica Mammucari (Segretario Generale UILA), Paolo Mattei (Segretario Generale UGL), Raffaele Margiotta (Segretario Generale CONFSAL). Il tema centrale dell’intervento: Agea, nel contesto dell’efficientamento dei pagamenti unionali dedicati al primo settore, ha attivato parallelamente azioni mirate al contrasto delle frodi e alla lotta al caporalato.
VITALE AL G7: PREVENZIONE SPINTA E ISPEZIONI DI QUALITA. DIALOGO COMPETITIVO CON LE IMPRESE
Il Dr Vitale ha posto l’accento sul concetto di “prevenzione spinta, ispezioni di qualità e dialogo competitivo con le imprese”. Un processo questo che, se sistematizzato anche attraverso la condivisione con le altre PA, e in particolare con le imprese, può garantire affidabilità e coerenza ma soprattutto andare a ridurre il tasso di illegalità pari al 15% dell’intero sistema che cuba 70 miliardi di euro a livello nazionale.
ATTIVATO SISTEMA ANTIFRODE
Agea, dal lato della prevenzione, ha già attivato un sistema antifrode e avviato un sistema di telerilevamento che impatta fortemente i territori con precisione e qualità, consentendo la rielaborazione della grande mole di dati del SIAN (vero e proprio patrimonio informativo dell’Agenzia) e mettendola a disposizione delle PA con una sistematizzazione delle banche dati.
METTERE IN SINTESI IN DATI LE RISORSE
In riferimento alle ispezioni di qualità e al dialogo competitivo con le aziende, Vitale ha evidenziato – anche per una sua esperienza diretta nel mondo INPS – come Agea è in grado di “mettere in sintesi in dati delle risorse impiegate nel mondo dell’agricoltura con gli ettari di terreno e degli impianti colturali che ci sono nel nostro paese. È questa la nostra prima grande risposta: un modello che vogliamo sia condiviso perché funzionale alla creazione di una intelligence amministrativa concreta e diffusa tra gli interlocutori pubblici e privati, le aziende.” ha concluso il Direttore di Agea.
G7, ENRICA MAMMUCARI, UILA
Caporalato al centro per la Uila, al G7 Agricoltura di Ortigia, dove è presente Enrica Mammucari.
“Bene che oggi qui al G7, dove promuoviamo le eccellenze agricole del nostro Paese, si parli di lavoro, perché quelle eccellenze delle produzioni devono essere realizzate nel rispetto dei diritti del lavoro, nel rispetto dei contratti, della legislazione sulla tutela della salute e della sicurezza. Oggi il fenomeno purtroppo è un fenomeno diffuso, è un fenomeno strutturato.
Così Enrica Mammucari, segretario generale di Uila, ai microfoni di AGRICOLAE a margine dei lavori del G7 agricolo di Ortigia
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I BLITZ DEGLI ULTIMI TEMPI RACCONTANO COME I MIGRANTI SIANO VITTIME DEL CAPORALATO
Tutti i blitz negli ultimi tempi ci raccontano che purtroppo i lavoratori migranti sono le vittime preferite del caporalato, tutti coloro che vivono nelle condizioni di marginalità, tutti coloro che sono entrati anche nel nostro Paese, già vittime della criminalità organizzata”.
MAMMUCARI AL G7: PROPONIAMO DI INTERVENIRE SU PIU FRONTI
“Noi oggi proponiamo di intervenire su più fronti. Il Governo ci ha risposto con l’ultimo decreto legge agricoltura, sia sulla creazione di un sistema unico di incrocio banche dati così come sull’istituzione della banca data degli appalti, dove spesso si nascondono delle forme di caporalato moderno. Oggi però non è sufficiente. Dobbiamo insistere, a partire da una politica migratoria, innanzitutto, che superi la Bossi-Fini e quindi il riconoscimento immediato di permessi di soggiorno speciali a tutti coloro che sono entrati con i precedenti flussi e che oggi continuano a lavorare nell’agricoltura da clandestini.
UN PERMESSO TECNICAMENTE DENOMINATO: PER RICERCA LAVORO
Un permesso tecnicamente chiamato ‘per ricerca lavoro’. Così come va istituita immediatamente una misura a tutela delle vittime del caporalato, in modo tale che la vittima possa essere incentivata a denunciare il proprio aguzzino. Dobbiamo intervenire però non soltanto sul versante ovviamente della repressione, dove ad esempio l’incrocio della banca dati nell’era della digitalizzazione immaginiamo e speriamo ci consegnerà quelle incongruenze tra ettaro, coltura e manodopera dichiarata, ma bisogna più complessivamente avere una visione dello sviluppo agricolo a tutto campo e per far quello bisogna occuparsi di politiche attive del lavoro.
GLI ENTI BILATERALI AGRICOLI POSSIEDONO L’ANAGRAFICA DELLE AZIENDE E DEI LAVORATORI
Gli enti bilaterali agricoli, da oltre 70 anni sul territorio, posseggono l’anagrafica delle aziende e dei lavoratori, non si occupano solo di welfare, non si occupano solo di salute e sicurezza, ma possono occuparsi del matching fra domanda e offerta di lavoro. Dobbiamo togliere ossigeno ai caporali, dobbiamo sottrarre quel potere di incontrare e dare risposte, ovviamente alle aziende. E sul versante dei trasporti, sul versante degli alloggi. Solo così le parti sociali saranno tutte dalla stessa parte per sconfiggere una mafia che inquina le nostre produzioni, il nostro made in Italy”.
G7, ONOFRIO ROTA, SEGRETARIO GENERALE FAI-CISL
Il caporalato? una piaga per il nostro Paese. Così ad AGRICOLAE Onofrio Rota – segretario generale FAI-CISL, così dichiara ai microfoni di AGRICOLAE, a margine della seconda giornata del G7 di Agricoltura e Pesca di Ortigia.
ROTA AL G7: METTERE AL CONFRONTO BANCHE DATI INPS, AGEA E INAIL
“Il caporalato è purtroppo una piaga importante per il nostro Paese e con il governo stiamo cercando di trovare strumenti adeguati per contrastarlo, semplicemente mettendo a confronto le banche dati tra l’INPS, l’AGEA, l’ente di pagamento in agricoltura, l’INAIL, i vari servizi dell’ispettorato”.
LAVORARE SU CATENA DEL LAVORO
“Così possiamo vigilare meglio il territorio e fare anche operazioni mirate di contrasto. Però dobbiamo anche lavorare sulla catena del valore, riuscire a dare premi alle aziende che producono regolarmente, che hanno remunerato il capitale in maniera corretta ma che pagano il personale altrettanto in maniera corretta. Questo richiede una connessione con la grande distribuzione: quindi i prezzi lungo tutta la filiera controllati e la rete agricola della qualità del controllo può essere uno strumento adeguato per gestire questo fenomeno”.
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G7, GIOVANNI MININNI, SEGRETARIO GENERALE FLAI CGIL
“Il caporalato e, mi permetto di sottolineare, lo sfruttamento in agricoltura è radicato in 405 aree del Paese, quindi oltre ogni provincia ne ha perlomeno 2 o 3. Queste aree sono collocate circa 190 al Sud e alle Isole, ma anche 130 nel Nord Italia e il rimanente nel centro.
Così ad AGRICOLAE Giovanni Mininni, segretario generale Flai Cgil nel corso della seconda giornata di Expo DiviNazione.
MININNI AL G7: CAPORALATO FENOMENO RADICATO
Quindi vuol dire – spiega – che è un fenomeno radicato, esteso e che purtroppo molto spesso risponde ad un modello di sviluppo basato sullo sfruttamento delle persone perché non si riesce a reggere la competizione oppure l’azienda decide di competere nell’illegalità.
IL CASO PAOLA CLEMENTE ESISTE ANCORA
Il caso Paola Clemente insegna due cose: che all’epoca esisteva e continua ad esistere questo problema, ma anche il fatto che il caporalato e lo sfruttamento non appartengono solamente agli immigrati, ma riguardano ancora oggi tante donne e uomini, italiani. Noi stimiamo che su 230mila circa persone esposte a questo problema, 55mila siano donne e la stragrande maggioranza sono italiane, non di altri Paesi. Quindi è un problema complesso.”
G7, CLAUDIO RISSO, TERRA VIVA
“Questa è un’occasione importantissima, un’occasione per mettere in mostra le eccellenze italiane dei nostri produttori. Ma è soprattutto un’occasione di riflessione intorno ai problemi che gravitano intorno all’agricoltura italiana.
Così Claudio Risso, presidente Terra Viva, ai microfoni di AGRICOLAE nel corso del G7 agricolo ad Ortigia:
“Il nostro pensiero di Terra Viva è molto chiaro. Noi vogliamo portare all’attenzione di tutte le istituzioni, anche delle nostre associazioni e consorelle, un concetto: bisogna riportare l’agricoltura ad essere considerata un bene pubblico”, prosegue.
UN BENE PUBBLICO
“Un bene pubblico, perché il contributo che l’agricoltura può dare è relativo al bene pubblico”, continua ancora Risso. “Perché davvero in tantissimi posti, domani ne parleremo in un convegno sulle aree interne, perché quando parliamo di dissesto idrogeologico, quando parliamo di territorio noi ci dimentichiamo che se non c’è l’agricoltura il territorio non esiste. E tanti fenomeni, purtroppo anche quelli recenti in Emilia Romagna, nuovamente purtroppo lo dimostrano in maniera chiara. Sono i luoghi dove non c’è manutenzione, dove non si fa manutenzione, dove il lavoro agricolo non è sufficientemente considerato, dove gli agricoltori non sono supportati”.
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RIUNIRE A UN TAVOLO TUTTE LE ASSOCIAZIONI
“Chi meglio dell’agricoltura può custodire il green deal? Nessuno. Perché il primo a fare ambientalismo, il primo a volere un territorio buono e pulito, sano è l’agricoltore. E allora bisogna considerare l’agricoltura come bene pubblico, e allora bisogna dargli valore, ridargli valore. La proposta che facciamo noi è molto semplice: riunire intorno a un tavolo tutte le associazioni, le istituzioni. Un patto, un patto per l’agricoltura italiana che torni a essere davvero volano di sviluppo per il nostro Paese e che torni ad essere davvero il volano dell’Europa. Questa è l’ambizione che dobbiamo avere: poi concorreremo su tante cose e sulle nostre miserie, come le chiamo io. Però bisogna lavorare sul bene comune e speriamo che queste giornate ci portino questo questo regalo”, conclude.
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