Sassari Il grido d’aiuto, compatto, del nord ovest. Per una sanità che non è più in grado di dare risposte ai cittadini. La risposta, per la prima volta in presenza, della Regione. Con l’assessore Armando Bartolazzi che parla alla numerosa platea di amministratori comunicali che si sono riuniti nella Conferenza Socio Sanitaria della Asl nella sala Angioy della Provincia. «Cerchiamo di lavorare insieme – ha detto – distinguiamo le azioni realmente necessarie per rilanciare la sanità. Da una parte ci sono gli interventi emergenziali, come il sovraffollamento dei pronto soccorso, dall’altra gli interventi strutturali che chiedono impegno a medio e lungo termine, per i quali serve l’intervento e il sostegno di tutti, soprattutto di questo tipo di assemblee e della politica».
«Liste d’attesa, carenza del personale, riorganizzazione della rete territoriale, gestione sociale del disagio psichiatrico, sono i temi che affliggono le nostre popolazioni, ma come amministrazioni comunali e come Conferenza socio sanitaria, noi siamo pronti al confronto e a camminare al fianco dell’amministrazione regionale per dar gambe ad una riforma sanitaria che sia in grado di dare vita ad una sanità uguale per tutti», aveva detto poco prima Gianfranco Soletta, presidente della Conferenza socio sanitaria. Che, a muso duro, aveva chiesto nelle scorse settimane la presenza dei vertici regionali alla riunione dei sindaci del territorio, e che ha lanciato un appello, «Siamo pronti a contribuire al disegno di legge a cui sta lavorando la Giunta Regionale e che dovrà esser approvato dal Consiglio. Il sistema sanitario regionale ha bisogno di piani veri, di programmi, di tecnologie, di contenuti, di professionisti in tutte le specialità. Ora pensiamo a lavorare insieme, evitando di anteporre inutili commissariamenti alla discussione e attuazione della riforma che dovrebbe potare a cambiamenti radicali. Il nostro lavoro sino ad oggi ci ha portato a ridare vigore all’azienda sanitaria del Nord ovest Sardegna, che, dall’approvazione dell’atto aziendale circa un anno fa, si sta risollevando dalle macerie generate dall’azienda unica, in un percorso ormai avviato e in corsa che sarebbe rischioso rallentare e che sta iniziando a dare i suoi primi risultati, sul piano degli investimenti strutturali, tecnologici e professionali».
«La visione per quanto mi riguarda è chiara. Ma ci sono dei processi che devono esser innescati a breve e a medio termine per cercare di iniziare a dare delle risposte alla popolazione – ha continuato l’assessore –. Tra questi insisterò sugli Ircs, sugli ospedali con delle missioni, sul coinvolgimento delle Università nella programmazione sanitaria del territorio e nell’allargamento della rete formativa. Dovranno esser prodotti specialisti che servono al territorio e l’Università li deve creare e formare. Se non si instaura la mutua collaborazione tra ospedale, territorio e università, non riusciremo a vincere la sfida di riformare la sanità isolana».
«Questo della Conferenza socio-sanitaria, la casa dei sindaci e della Asl, è, e sarà, per noi un bacino inesauribile di idee, proposte e di azioni tempestive, un gruppo di lavoro che nel tempo abbiamo messo in piedi per fronteggiare le criticità della sanità del territorio, ed è per questo che come azienda abbiamo cercato di valorizzarne il ruolo, inserendo nel nostro atto aziendale non il parere dei sindaci nell’approvazione delle decisioni ma la redazione congiunta e la condivisione sistematica dei documenti più importanti dell’azienda, quali i piani strategici, quelli della performance e dell’atto aziendale – ha detto il Dg dell’Asl Flavio Sensi –. Il modello della Ats-Asl unica, estinta dal 1 gennaio 2022, ha dimostrato il suo fallimento anche certificato dai dati Lea 2022 pubblicati quest’anno. La nuova Asl sta già restituendo e continuerà a farlo dei miglioramenti importanti in tutti i servizi».
Sul fallimento della “fusione a freddo” tra Asl e Aou si è invece pronunciata l’assessora comunale Maria Francesca Fantato, in rappresentanza alla riunione del sindaco Mascia. A chiusura dei lavori la presidente della Commissione regionale alla Sanità, Carla Fundoni, ha spiegato: «Non possiamo permetterci di avere un sistema sanitario che non garantisce le cure, e a questo noi dobbiamo lavorare. La fortuna dei nostri ospedali sono il personale, che affronta criticità enormi. E dal personale, e dalla sua valorizzazione, dobbiamo ripartire».
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