Sassari
Inchiesta della Guardia di finanza: beni sequestrati
Gli amministratori di cinque imprese edili sono stati denunciati dalla Guardia di finanza con l’accusa di aver percepito indebitamente crediti d’imposta per un valore di circa 2,5 milioni di euro mediante l’emissione di fatture per operazioni inesistenti. Sotto accusa anche i professinisti che – secondo quanto accertato dalle fiamme gialle – attestava come già eseguiti e completati gli interventi di ristrutturazione edilizia ed efficientamento energetico appaltate da ignari committenti, quando, in realtà, spesso non era neanche stato predisposto il cantiere.
Queste operazioni consentivano all’impresa e al tecnico di conseguire, mediante lo sconto in fattura, un indebito credito di imposta da poter monetizzare anticipatamente attraverso la cessione dello stesso a ignari soggetti in buona fede e, in alcuni casi, a istituti di credito.
La Guardia di finanza ha sequestrato disponibilità finanziarie e mobiliari nei confronti delle società edilizie, dei loro amministratori e di 11 geometri, architetti e ingegneri, risultati coinvolti, a vario titolo, nell’insidioso meccanismo di frode.
I sopralluoghi eseguiti presso 23 cantieri – 16 condomini e sette villette unifamiliari – hanno permesso di accertare come alcune delle opere previste non erano affatto eseguite, mentre altre realizzate solo in parte.
L’operazione ha visto impegnato il Comando provinciale delle fiamme gialle di Sassari. Nell’ultimo biennio i finanzieri del Nucleo di polizia economico-finanziaria hanno monitorato un gran numero di cantieri edili ed eseguito complesse investigazioni mediante l’esame di documentazione tecnica e amministrativa.
Sabato, 21 settembre 2024
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