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Patente a crediti: 832.500 imprese “abbandonate” da una burocrazia ministeriale lenta e impacciata #adessonews


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Ieri, 20 settembre 2024, dopo 59 giorni dalla presentazione alle parti sociali, il decreto attuativo per la patente a crediti messo a punto dal ministero del Lavoro è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale. Ma a soli dieci giorni dal 1° ottobre, data dall’entrata in vigore della nuova misura, si è ancora in attesa che l’Ispettorato Nazionale del Lavoro (INL) approvi la circolare esplicativa. E solo dopo aver consumato anche questo passaggio, le aziende interessate da questa novità legislativa potranno collegarsi digitalmente al portale e presentare la domanda.

Pertanto, secondo l’Ufficio studi della Cgia, 832.500 imprese composte da edili, dipintori, piastrellisti, elettricisti, termoidraulici, ascensoristi, falegnami, serramentisti, fabbri, lattonieri, carpentieri, etc., si sentonoabbandonate”, tradite da una burocrazia ministeriale lenta e impacciata. E nonostante lo sconforto, mantengono viva la speranza che i tecnici dell’INL riescano a licenziare la circolare esplicativa e a rendere operativa la piattaforma almeno 3/4 giorni prima della scadenza del 1° ottobre.

Con l’introduzione della patente a crediti, l’intento del legislatore è prevenire e contrastare il lavoro irregolare e aumentare la sicurezza nel comparto delle costruzioni. Obiettivi condivisibili che, purtroppo, si stanno scontrando con la spaventosa inefficienza della burocrazia ministeriale.

L’ennesimo caso di lentezza della burocrazia ministeriale sta mettendo in grosse difficoltà le imprese del comparto casa, in particolare quelle di piccolissima dimensione. Va segnalato che tra le 832.500 attività interessate a richiedere la patente a crediti, oltre 320.000 (quasi il 40% del totale), sono costituite da artigiani, molti dei quali stranieri, che non hanno dipendenti. Perciò, non potendo contare sull’apporto di alcun collaboratore, dovranno ottemperare gli adempimenti richiesti dalla legge avvalendosi della consulenza di un tecnico, per la parte che riguarda ambiente e sicurezza, e di un commercialista, nel caso si debba dimostrare il possesso della certificazione di regolarità fiscale, quando prevista dalla legge.

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Insomma, a pochi giorni dalla scadenza del 1° ottobre, il buon senso suggerirebbe di prorogare l’entrata in vigore della patente a crediti. Il ministro del Lavoro Calderone, invece, nei giorni scorsi ha scartato questa ipotesi, anche se alla luce della confusione venutasi a creare, gli imprenditori del settore auspicano che, almeno sino alla fine di quest’anno, sia prevista una fase di accompagnamento che – a eccezione degli infortuni mortali o gravi – includa anche la sospensione della decurtazione dei crediti.

La CGIA ritiene che la patente a crediti possa essere uno strumento che può agevolare l’attività degli enti pubblici preposti ai controlli: in un’unica banca dati disporranno dell’intera platea delle imprese che operano nel mondo dei cantieri, potranno monitorarla attentamente e individuare le aziende più a rischio in materia di sicurezza. Ma con questo nuovo strumento, difficilmente si riuscirà a ridurre drasticamente il numero degli infortuni e delle morti bianche in questo settore.

Per contrastare queste tragedie, invece, bisognerebbe aumentare sensibilmente il numero dei controlli ed eseguirli con più efficacia. L’attività ispettiva, infatti, dovrebbe privilegiare i profili sostanziali di sicurezza e di salute nei cantieri, anziché soffermarsi, come spesso accade oggi, sugli aspetti formali privi di alcuna valenza preventiva. Insomma, meno meticolosità sulla completezza di documenti cartacei e relazioni tecniche, più rigore nei confronti di chi, ad esempio, ha montato un ponteggio non ancorandolo correttamente o, nei lavori in quota, non ha installato barriere anti caduta, parapetti e reti di sicurezza.

La novità interessa tutti i cantieri temporanei e mobili. Tra questi ultimi rientrano i cantieri edili, quelli per realizzare le opere stradali, ferroviarie, idrauliche, marittime e idroelettriche. Sono esclusi da questo provvedimento coloro che in questi ambienti di lavoro effettuano solo mere forniture o prestazioni di natura intellettuale (ovvero i liberi professionisti). Non sono ottenute a richiederla anche le imprese (prevalentemente medio/grandi) che possiedono la SOA (Società Organismo di Attestazione) in classifica pari o superiore alla III (per contratti di appalto pari o superiori a 1.033.000 euro).

La legge introduce un sistema di certificazione per imprese e lavoratori autonomi nei cantieri tramite il rilascio di una patente a crediti, con una decurtazione degli stessi o una sospensione nel caso di incidenti. Il funzionamento è simile a quello di una patente per la guida dei veicoli stradali. Si parte da una base iniziale di 30 punti: nel caso si verifichino incidenti, infortuni sul lavoro e/o violazioni delle norme di sicurezza, si procede alla decurtazione.

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