Agci, Confcooperative e Legacoop Romagna: «Il cambiamento climatico è una realtà e auspichiamo vivamente che il prossimo governo regionale assegni alla prevenzione degli eventi alluvionali priorità assoluta»
I vertici delle tre centrali cooperative della Romagna Agci, Confcooperative e Legacoop (1.000 imprese cooperative, 70 mila lavoratori, 500 mila soci, per 16 miliardi di euro di fatturato aggregato) rivolgono un appello ai candidati alle elezioni regionali riguardo alla delicata situazione idrogeologica della regione.
«Il nostro territorio è drammaticamente segnato dalla disastrosa alluvione che ha colpito l’Emilia-Romagna anche in questo settembre 2024. Un evento che ha devastato il nostro territorio nel maggio 2023. È urgentissimo il ripensamento del sistema di gestione dei flussi delle acque, così come non sono prorogabili, per nessuna ragione, la bonifica e la corretta manutenzione dei letti dei fiumi. – comunicano dalle associazioni.- Il cambiamento climatico è una realtà e auspichiamo vivamente che il prossimo governo regionale assegni alla prevenzione degli eventi alluvionali priorità assoluta. Così come pretendiamo un impegno deciso da parte del Governo nazionale».
L’attenzione è quindi sulle particolarità morfologiche del territorio, valutato nella sua interezza, con la richiesta dell’avvio di un percorso di riassetto istituzionale e dell’istituzione della Provincia unica della Romagna, che preveda il rafforzamento delle politiche unitarie, intersettoriali e sovra-territoriali, su temi come sicurezza idrogeologica, reti infrastrutturali, mobilità, agricoltura, sanità e turismo, riducendo il divario tecnologico e infrastrutturale dell’Appennino.
Anche il Porto è al centro della discussione delle cooperative: «Serve una decisa politica di potenziamento delle infrastrutture che collegano la Romagna con il resto del Paese, l’Asia e l’Europa. Pensiamo, per questo, ad un radicale potenziamento dei sistemi viario e ferroviario e di quello aeroportuale e fieristico, ribadendo la centralità del Porto di Ravenna e dei siti intermodali collegati, che possono divenire il centro dello sviluppo logistico della Regione, anche attraverso l’auspicata “Zona Logistica Semplificata”. Crediamo che gli interventi in grado di facilitare la movimentazione delle merci e delle persone possa rafforzare la competitività dell’economia del territorio».
In ultimo una battuta su welfare e stabilimenti balneari: «È necessaria la programmazione condivisa del sistema di welfare, anche attraverso la riaffermazione del patto pubblico-privato, il cui perno è rappresentato dall’integrazione socio-sanitaria. È necessario assicurare dignità al lavoro sociale, anche attraverso un preciso e puntuale riconoscimento degli aumenti. Inoltre, particolare attenzione va riservata alle cooperative che hanno come finalità l’inserimento lavorativo di persone fragili – continuano le cooperative.- per quanto riguarda il mondo dei servizi balneari invece, dopo anni di rinvii e interpretazioni della direttiva europea Bolkestein, è sempre più nebuloso il futuro delle concessioni. Nonostante le ripetute richieste delle cooperative della balneazione e delle associazioni, le prossime gare per le concessioni sono alle porte e mancano ancora gli strumenti per tutelare, attraverso regole eque, le piccole imprese che, fino ad oggi, hanno garantito servizi di alta qualità a prezzi accessibili al nostro sistema turistico costiero. Al fine di tutelare le migliaia di imprese turistiche coinvolte, assicurando sostenibilità e continuità ai servizi, contiamo nella collaborazione istituzionale della Regione, in accordo con tutti gli enti locali interessati».
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