Dopo le parole dell’assessore al turismo della giunta Frontini, il prof Silvio Franco, che in consiglio comunale ha affermato che sarà “improbabile che i turisti del Giubileo scelgano di venire a Viterbo”, gli occhi sono tutti puntati sulle azioni e gli investimenti che il Comune intenderà portare avanti in vista dell’evento. Mancano meno di cento giorni, poi papa Francesco darà inizio alle celebrazioni giubilari. Roma è praticamente pronta e prossima al sold-out nelle strutture ricettive. E Viterbo? Beh, la cittá dei papi è in evidente ritardo. Questo nonostante l’imponente mole di finanziamenti portati sul territorio dal governo Meloni e dalla Regione Lazio. In totale, l’amministrazione ha infatti ottenuto oltre 10 milioni di euro, soldi con i quali si sarebbero dovuti realizzare quattro interventi mirati proprio a potenziare l’offerta turistica in vista del Giubileo. Tuttavia, le opere non vedranno la luce in tempo e saranno inaugurate – sempre che vada tutto bene – al massimo nel 2026, quando le cerimonie saranno ormai concluse e pellegrini e turisti saranno tornati a casa. Palazzo dei Priori, carta canta, deve ancora andare a gara con tutti e quattro i progetti finanziati: lo svincolo del semianello per Santa Barbara, il completamento delle ex scuderie di Sallupara e della pensilina del Sacrario ed il restyling della chiesa di Sant’Orsola. In poche parole, il Comune si è accaparrato questi 10 milioni dal fondo per il Giubileo ma non riuscirà a farci nulla prima che il Giubileo finisca. Una situazione kafkiana, per usare un eufemismo. E pensare che la sindaca Frontini si è anche lamentata con la Regione, accusandola di non erogare ulteriori finanziamenti.
Mattia Ugolini
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