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Assediati da auto e smog, 5mila vetture in più ma 1.500 parcheggi in meno #adessonews


Sempre più assediati dalle auto (che a Lecce, rispetto a 10 anni fa, sono quasi cinquemila in più) mentre i parcheggi diminuiscono: solo nel capoluogo salentino si sono persi nell’ultimo decennio oltre 1.500 posti auto. Un paradosso che, nella vita di tutti i giorni, si traduce in una città invivibile per gli automobilisti. Anche perché – dato tutt’altro che irrilevante – ai leccesi si aggiungono poi i circa 108mila ingressi giornalieri di gente proveniente dalla provincia o di turisti. Una situazione ormai al limite, con la città paralizzata dalle code e dai girotondi infiniti di automobilisti alla ricerca di un parcheggio che non c’è: questione di numeri e matematica e non di punti di vista.

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Ma non solo le auto sono sempre di più, ma sono anche altamente inquinanti perché vecchie: su 536.171 auto circolanti in provincia di Lecce (numero cresciuto del 10,4% rispetto al 2013) la maggior parte (234.913) ha un’immatricolazione precedente al 2008. In città ci sono più di due auto ogni tre leccesi.

Il report di Aforisma

È quanto emerge da uno studio condotto dall’Osservatorio Economico Aforisma, diretto dal data analyst Davide Stasi, che ha scattato una fotografia dei veicoli circolanti a Lecce e provincia, iscritti nel Pubblico registro automobilistico.
I leccesi risultano proprietari di ben 68.410 auto. Circa dieci anni fa ne possedevano 63.685. L’incremento, quindi, è stato di 4.725 unità, pari al 7,4 per cento.
C’è anche un altro aspetto da tenere in considerazione: la sicurezza stradale. «Il rinnovo del parco auto – spiega Davide Stasi – non solo riduce le emissioni inquinanti, ma soprattutto aumenta i livelli di sicurezza. Sulle vetture di nuova fabbricazione, infatti, è obbligatorio installare dispositivi sempre più efficienti. Riguardo ai provvedimenti che possono agevolare il ricambio dei mezzi in circolazione, si va dagli incentivi alla rottamazione per l’acquisto di veicoli con migliori prestazioni, ai disincentivi all’uso di mezzi obsoleti (con premi assicurativi e pedaggi autostradali più elevati), nonché ricorrendo alla defiscalizzazione per le aziende che si dotano di flotte più ecologiche».
Sempre intestati ai leccesi risultano 13.427 motocicli e 6.337 veicoli commerciali. Ci sono anche 173 trattori stradali e 130 autobus (questi in calo).
Se si prendono in considerazione tutti i mezzi (autobus, autocarri, motocicli, eccetera) il numero sale addirittura a 90.588 contro i 82.653 del 2013. L’incremento, in questo caso, è stato di 7.935 unità, pari al 9,6 per cento.
«L’ampio utilizzo di veicoli privati contribuisce al degrado delle aree urbane, causando problemi come l’occupazione di spazi pubblici per il parcheggio e la frammentazione del tessuto urbano. Questo può avere effetti negativi sulla qualità della vita e sull’attrattività delle città. Inoltre – aggiunge Stasi – il crescente numero di veicoli nelle città porta a congestioni del traffico che rallentano gli spostamenti, aumentano i tempi di percorrenza e generano stress per gli automobilisti. La congestione stradale ha anche effetti negativi sull’economia locale, causando ritardi nelle consegne e nei trasporti di merci. Vanno poi considerati i costi associati alla proprietà e all’uso dei veicoli, inclusi carburante, assicurazione, manutenzione e pedaggi stradali, che possono rappresentare un onere significativo per le famiglie e le comunità. Di più, i costi sociali associati all’inquinamento atmosferico, agli incidenti stradali e alla congestione stradale possono gravare sull’intera società».
In tutta la provincia si contano 709.398 mezzi contro i 630.338 di dieci anni fa. Su 536.171 auto, ben 272.122 sono alimentate a gasolio, 192.789 a benzina e le restanti 71.260 con altri tipi di alimentazioni (gpl, ibride ed elettriche).

I posti auto persi negli ultimi anni

Da una parte le strisce blu “cancellate”, con 1.772 posti auto a pagamento persi in 13 anni (e sono dati fermi al 2021). Dall’altra i cantieri in corso (ex Massa e ribaltamento della stazione) e i nuovi progetti ( Foro Boario e parco di Belloluogo). Negli ultimi anni la città ha dovuto rinunciare a quasi 2mila strisce blu (con il venire meno, ad esempio, dei posti auto dell’ex Carlo Pranzo e della stessa Caserma Massa) e ora l’emergenza è quasi ingestibile. L’unica boccata di ossigeno è arrivata con l’apertura del mega parcheggio dell’Ex Enel dove la Power Sun ha realizzato 600 posti auto: un’area sosta che la città, dopo un primo momento di “diffidenza”, ora ha imparato ad utilizzare. 
Cosa succederà nel futuro? Tra ex Massa (450 posti auto che dovrebbero essere pronti l’anno prossimo), ribaltamento della stazione ferroviaria (altri 400 posti, anch’essi disponibili nei prossimi mesi), ingresso nord del pardo di Belloluogo (100 posti entro il 2026) e soprattutto i mille posti interrati all’ex Foro Boario (entro in 2027) in città arriverebbero 1.900 nuovi posti auto. C’è anche, a dire il vero, il parcheggio di Settelacquare (400 stalli) ma, nonostante sia stato riqualificato, ancora non riesce a decollare.
Ma tutto ciò accadrà, a step, nel futuro. Ad oggi la città offre circa 6.700 posti a sosta tariffata gestiti dalla Sgm (anche questi negli anni sono diminuiti per fare spazio, ad esempio, a tavolini e gazebo dei locali). Decisamente pochi per affrontare i 108mila trasferimenti in entrata dalla sola provincia.





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