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Sassari batte Utena, è finale #finsubito richiedi mutuo fino 100%


Adalia (Turchia), 20 settembre 2024 – Missione compiuta per la Dinamo Sassari, che deve vincere due volte la semifinale del Torneo 4 dei Qualification Round della BCL contro la Juventus Utena per 77-73. I lituani hanno il merito di non arrendersi mai, neanche sul -16, e fanno sudare freddo i sardi che la vincono solamente nell’ultimo minuto ai liberi, domenica sera la finale contro Bonn che vale un biglietto per il tabellone principale della coppa FIBA.

Un Banco di Sardegna autoritario anche in Turchia alla sua prima uscita ufficiale, dopo il successo nel Torneo di Sarajevo di settimana scorsa, che però ha avuto la sola pecca di non averla chiusa quando ne ha avuto la possibilità.

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Una gara condotta per tutti e 40 i minuti al cospetto di un’insidiosa Juventus Utena, che nel turno precedente aveva eliminato a sorpresa i più quotati serbi dello Spartak, e che anche stasera se l’è giocata fino all’ultimo, risorgendo dal -16 in avvio di ultimo quarto.

Dinamo che recupera tutti, sia Cappelletti che il nuovo centro Halilovic, entrambi rimasti fuori nelle gare in Bosnia e che stasera hanno pagato dazio in avvio per delle condizioni fisiche non al massimo, salvo rifarsi nei momenti caldi del match, con soprattutto il play ex Verona capace di dare la sua zappata con un paio di giocate decisive e i liberi che hanno sigillato la vittoria sassarese.

Una gara approcciata in maniera perfetta dalla squadra di coach Nenad Markovic nel primo tempo, con gli avversari per lunghi minuti in balia degli eventi davanti alle scorribande dei biancoblu, o meglio biancoverdi visto il ritorno al verde scuro del main sponsor in stile anni 90. Un Banco diretto alla perfezione dal mini playmaker Justin Bibbins, MVP indiscusso di serata con 20 punti a referto e la conferma di come si sia già preso le chiavi della regia.

Una prestazione dell’ex Nanterre da leader consumato, capace di far girare l’attacco della Dinamo alla perfezione in avvio e di risvegliare poi i compagni nei momenti cruciali durante gli improvvisi di blackout, in cui i lituani hanno costantemente ricucito lo strappo con dei contro break importanti per rientrare in partita.

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Confortante il segnale dato da capitan Bendzius, dopo oltre un anno di stop, forse sollecitato dalla presenza dei propri connazionali dall’altra parte, che ha confezionato una gara totale da 18 punti, 6 rimbalzi, 2 rubate, 3 assist e decisivo con il ricciolo nel finale che è valso il +4 a 30” dalla sirena.

Bene anche il centro Nate Renfro, nonostante la virgola, ma capace di costellare la sua gara di mille cose utilissime per la squadra che però poi non vanno a referto, quei tocchi in difesa e quell’energia infinita che ha sempre tenuto in piedi la difesa sassarese.

Dinamo che ha sofferto a rimbalzo, perdendo lo scontro sotto le plance per 37-43 concedendone ben 16 offensivi, un’enormità. Dall’altra parte bene da tre (10/22) con il 45% e soprattutto a gioco fermo con un decisivo 15/16, che nel finale è valso la vittoria senza troppi patemi.

Una gara che per Sassari non potrebbe iniziare al meglio, con un perentorio 7-0 dopo la palla a due e guidata da un Bendzius già on fire. Tambone e Sokolowksi si fanno ispirare dal loro capitano e continuano il bombardamento dall’arco, davanti ad una Juventus che appare tramortita fino al 23-14 con cui si chiude la prima frazione.

Nel secondo periodo il copione non cambia, anche con l’inserimento di alcuni membri della panchina come l’ottimo Mattia Udom e il ristabilito Giovanni Veronesi, toccando un confortante +14. I lituani vengono risvegliati dal loro centro Arnaldo Toro, che davanti ad un Halilovic con le gambe ancora imballate, ne approfitta per mettere a referto canestri facili e tenere a galla i suoi.

Orelik, ex Reyer Venezia, inizia a mettere a ferro e fuoco il canestro sassarese dai 6 e 75, con l’inerzia che sembra clamorosamente girare verso i baltici, fino alla fiammata di un indiavolato Bibbins che con 5 punti consecutivi chiude il primo tempo sul 40-32.

Il playmaker americano, già in doppia cifra dopo i primi venti minuti, ricomincia da dove aveva finito anche nella ripresa e la Dinamo torna a difendere forte, volando nuovamente sul +14. 

Questa volta però sono i terzi falli di Renfro e dell’opaco Fobbs a stoppare nuovamente i sardi, che tornano ad imbarcare acqua davanti ad un Dominic Green che per alcuni minuti sembra infermabile. Ci pensa il polacco Sokolowski, con tre liberi consecutivi, a ridare nuovo ossigeno ad un Banco che chiude avanti sul 59-48 al 30° minuto.

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Sassari la vuole chiudere in avvio di ultima frazione, con il jumper prima di Tambone e la tripla del solito Bibbins poi, toccando il massimo vantaggio dell’intera gara, +16.

Utena però ha più vite di un gatto e complice un Banco che alza le mani dal manubrio troppo presto sul rettilineo del traguardo, torna addirittura sul -4 con un pesante 10-0 a 2′ dalla sirena. Ormai le energie sono al lumicino da entrambe le parti e su i ferri sembrano esserci due lastre di vetro con le squadre che non segnano per oltre un minuto e mezzo, fino al -2 di Miller a 50 secondi dal termine.

A spezzare l’incantesimo della Dinamo ci pensa l’intramontabile Bendzius, che imbeccato da un bellissimo passaggio di Cappelletti, con un ricciolo sulla linea dei liberi mette il floater del +4. Una mazzata per gli avversari che sbagliano l’azione successiva e sono costretti a scommettere sulle percentuali dei sardi in lunetta.

Scommessa persa, perché Cappelletti non trema e con un 4/4 sigilla il match sul 77-73.

Un successo più sofferto del previsto, ma che alla fine porta il Banco di Sardegna ad essere dove voleva trovarsi, fin da quando sono usciti i sorteggi di luglio e cioè in finale del Tournament 4 per staccare un biglietto dorato per la BCL.

A sbarrare il cammino della Dinamo ci proverà domenica sera Telekom Bonn, vincitrice due anni fa della principale competizione FIBA, che a sorpresa ha eliminato Andorra con il punteggio di 99-91, con uno scatenato Darius McGhee da 37 punti.

Una sfida complicata per la squadra di Markovic, ma che vorrà in tutti modi iniziare con il piede giusto la propria stagione passando il turno, se così non dovesse essere si aprirebbero le porte degli inferi: l’ingresso nella tanto vituperata Europe Cup, la seconda coppa FIBA, vinta nell’ormai lontano 2019 dalla Dinamo Sassari del trio Spissu, Polonara, Pierre e dell’allora subentrante coach Pozzecco.

Ere geologiche fa!

Dinamo Banco di Sardegna Sassari – Juventus Utena 77-73

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Parziali: 23-14; 17-18; 19-16; 18-25.

Progressione: 23-14; 40-32; 59-48; 77-73.

Sala Stampa

Le parole rilasciate sul sito ufficiale del club da coach Nenad Markovic:

Sono contento per la vittoria, era importante, non di come abbiamo gestito il ritmo del match, due volte avanti di 16 punti ci siamo fatti rimontare, troppa frenesia e palle perse, abbiamo perso la fluidità in attacco e non abbiamo fatto le cose che avevamo preparato. Siamo sempre stati avanti però dobbiamo riguardare gli errori e prepararci al massimo per Bonn che gioca molto aggressiva e sarà una partita totalmente differente.

Le Pagelle

Dinamo Banco di Sardegna Sassari

Alessandro Cappelletti 6: per oltre 38′ sembra di rivedere quel pesce fuor d’acqua che un anno fa con Bucchi faticava a reggere il campo. Ha il grosso alibi di aver saltato il torneo di Sarajevo per un problema fisico, rientrando proprio in tempo per stasera, dopo essere stato uno dei migliori nelle amichevoli di preparazione, ma sbaglia ogni scelta possibile. Perde un paio di brutti palloni, l’emblema della sua gara è la tabellata oscena che manca il ferro di metri, con lui in campo Utena piazza sempre un contro break che la riporta a contatto. Salvo svegliarsi come per magia nel finale: prima una tripla frontale in palleggio a 4′ dalla sirena che blocca un pericoloso parziale di 8-0 per i lituani, poi un assist geniale che fa passare nella cruna dell’ago per il ricciolo di Bendzius del decisivo +4 a 30”, infine è glaciale con i 4 liberi che chiudono definitivamente la sfida. Alla fine della fiera si merita la sufficienza per l’ottimo sprint sul traguardo, dopo una gara in cui ha rasentato il 4 in pagella.

Justin Bibbins 7.5: non ci giriamo troppo intorno, è già la sua squadra. In un ruolo dove la Dinamo ha spesso toppato nelle estati precedenti, questa volta sembra essere caduta in piedi e alla grande. Una leadership che aveva già fatto intravedere in quel di a Sarajevo e deflagrata definitivamente in terra turca, gestendo a suo piacimento il ritmo ed esaltandosi al tiro, mettendo a referto 20 punti con un 7/10 al tiro, grazie all’ottimo 4/5 dall’arco. MVP di serata per l’ex Nanterre.

Miralem Halilovic 5.5: la brutta botta al volto subita al torneo di Cagliari gli ha tolto preziosi minuti sulle gambe e si vede. Non riesce a tenere uno scivolamento che sia uno, con Toro che lo “incorna” ogni volta che rolla al ferro. Con il passare dei minuti riesce a centrarsi un minimo in una gara che sotto il ferro si è ormai trasformata in una lotta nel fango, dove i lituani fanno la voce grossa a rimbalzo. Prezioso nell’ultimo quarto con un paio di rimbalzi offensivi.

Brian Fobbs 5.5: senza dubbio il migliore in fase di preparazione, oggi parte con il freno a mano tirato, facendo fatica al tiro, chiudendo con appena 1/7 al tiro, e con il problema di falli che lo attanaglia fin dai primi minuti dell’incontro. Nonostante questa spada di Damocle sulla testa in difesa è un fattore assoluto, dando filo da torcere agli esterni lituani, ma in queste settimane ha abituato tutti ad essere molto più incisivo in fase offensiva, chissà che il riscatto non possa arrivare già domenica…

Matteo Tambone 6.5: l’esperienza a servizio della squadra. L’uomo delle piccole cose che dimostra di essersi calato al meglio nel ruolo che gli ha cucito addosso Markovic, meno letale al tiro rispetto all’ultime uscite, appena 5 i punti, ma decisivo nelle pieghe della partita con Fobbs seduto in panchina.

Giovanni Veronesi s.v.: appena 4′ in campo, ma di buon livello, condita persino da un bel canestro e da una rubata. Dopo un complicato precampionato per lui a causa di un infortunio, la luce sembra brillare in fondo al tunnel.

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Mattia Udom 6.5: gli strascichi dell’infortunio subito sul tramonto della passata stagione con Trento si sono visti per tutta la preparazione, stasera invece si sono visti bagliori dell’Udom che tutti conoscono. Lottatore nato, con 4 rimbalzi e soprattutto 3 rubate dal discreto peso specifico. Negli ultimi anni, escluso l’ultimo appena passato, se usciva Bendzius entrava Treier, ora lo fa Udom: bisogna aggiungere altro? Upgrade clamoroso…

Eimantas Bendzius 7.5: dopo uno stop durato oltre un anno la voglia di scendere sul parquet per una gara ufficiale e tanta e si vede. Già dalla palla a due sembra un leone in gabbia che non vede l’ora di sbranare la sua preda. Letale, come sempre, al tiro con 18 punti a segno, ma non solo: 6 rimbalzi, 3 assist, 2 rubate, conditi da 20 di valutazione, unico neo le 5 perse. È bastata una partita per far ricordare a tutti quanto sia mancato il suo apporto nell’ultima negativa annata. Il killer è tornato!

Michal Sokolowski 7: l’MVP dell’ultima Coppa Italia è stato il colpo di mercato del GM Pasquini e non ha tradito alla prima uscita ufficiale. Partenza diesel per l’ex Napoli, deflagra definitivamente nella ripresa scavando quel solco di +16 che illude tutta la Dinamo di aver già archiviato la pratica lituana. Sfiora la doppia doppia con 11 punti e 9 rimbalzi.

Nate Renfro 7: zero punti a referto e appena 4 rimbalzi raccolti in quasi 20 minuti: uno schifo direte voi. Tranquilli, chi vi scrive non è sotto i fumi dell’alcol, il 7 in pagella è persino stretto per l’ex centro del Paok. Ci mette un paio di minuti per trovare le misure al proprio rivale, ma una volta fatto prende definitivamente il Toro per le corna. Una quantità infinita di piccole cose che non vanno a referto, ma che tolgono costantemente il ritmo in attacco alla squadra lituana, mettendo la ciliegina con una rubata e le due stoppate tonanti che mettono a repentaglio le fondamenta della spoglia Gloria Sports Arena. Con lui la Dinamo gioca con maggiore sicurezza e non è un caso che sia stato proprio l’americano a chiudere con il miglior plus/minus dell’incontro, +20.

Giovanni Olmeo



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