Porto Cesareo: tagliano le cime e affondano la barca dell’assessore. «Intimidazione con modalità mafiose» #adessonews

Cime tagliate, chiglia sfondata e barca semi affondata. È l’atto intimidatorio compiuto nella notte appena trascorsa ai danni di un assessore di Porto Cesareo, nel Salento, una delle località più visitate dai turisti.

L’intimidazione ha colpito l’assessore comunale Marco Basile, 52 anni, con varie deleghe tra cui Bilancio e Tributi, Finanziamenti Pubblici, Sviluppo Economico, Commercio, Pesca e Area Marina Protetta.

La piccola imbarcazione, che Basile aveva ereditato dal padre, storico pescatore della zona, era stata recentemente restaurata, ma è stata oggetto di un’azione vandalica che ha visto il taglio delle cime e il danneggiamento dello scafo.

Sull’episodio hanno avviato le indagini i carabinieri, che stanno lavorando per ricostruire la dinamica dell’accaduto e accertare se l’episodio sia collegato all’attività politica di Basile, che lavora anche nell’editoria. La pista dell’intimidazione legata al suo ruolo pubblico non è esclusa dagli investigatori, vista anche la delicatezza del suo incarico e dei settori di cui è responsabile. Al vaglio dei militari vi sono eventuali filmati e testimonianze che possano aiutarli a identificare gli autori.

Sul grave gesto intimidatorio è intervenuta con fermezza la sindaca di Porto Cesareo, Silvia Tarantino, che ha condannato con decisione l’accaduto: «Il nostro assessore ha subito un atto vandalico simil mafioso» commenta sui social la prima cittadina. «Esprimo, insieme all’intera amministrazione, piena solidarietà a Marco, sperando che la vicenda si concluda presto e si identifichi il responsabile o i responsabili di questo deplorevole gesto».