Apre domani, sabato 21 settembre 2024 alle 17, la mostra “L’arte della luce. Storia della fotografia a Barga: viaggio nell’Archivio Pietro Rigali” alla Fondazione Ricci di Barga (via Roma, 20).
Voluta da Fondazione Ricci e Istituto storico lucchese sezione di Barga, e curata da Sara Moscardini, direttrice dell’Istituto storico lucchese sezione di Barga e Caterina Salvi, fotografa e graphic designer, vede il patrocinio di Comune di Barga e Centolumi, con la collaborazione degli eredi del fotografo Pietro Rigali, Elena e Giuseppe Biagiotti insieme a Pier Luigi Tortelli, curatore dell’archivio per conto della stessa famiglia e con il sostegno della Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca.
Le mostra è articolata in 5 sezioni: Pietro Rigali, la vita, l’amore con la moglie Gina Biagiotti, la passione per la montagna, il mestiere di fotografo e il suo archivio; Storia della fotografia a Barga; Barga: panorami e foto d’epoca, con un particolare focus sui restauri del Duomo (1927-1939) e sul passaggio del fronte durante la Seconda guerra mondiale (1944-45); Vita sociale a Barga: le manifestazioni civili e religiose, il trofeo del Muletto, l’Ospedale San Francesco, il calcio e lo sport, la scuola, la banda musicale; Ritratti e momenti di vita privata.
Oltre alle foto originali saranno esposte l’apparecchiatura appartenuta a Pietro Rigali e oggetti di epoca precedente: lastre fotografiche, pellicole, macchine, attrezzatura per lo sviluppo delle foto etc.
Pietro Rigali nacque a Barga il 26 dicembre 1906. Ancora ragazzo restò orfano del padre, morto in un incidente sul lavoro; nel 1920 per mantenere sé e la madre Marietta iniziò a lavorare come apprendista nello studio fotografico di Pietro Iacopetti, nelle soffitte di Palazzo Giannetti. Nel 1930 circa Iacopetti si spostò, aprendo in via di Borgo uno studio-negozio che alcuni anni dopo lasciò in eredità all’allievo, ormai esperto fotografo. Dopo il secondo conflitto mondiale Rigali sposò Gina Biagiotti. Oltre che per la dedizione al proprio mestiere, Rigali si distinse come organizzatore ed animatore di gite turistiche, sportivo e appassionato escursionista, tanto che fu tra i promotori della nascita della sottosezione Valdiserchio del C.A.I., di cui divenne poi presidente. Nel 1986, a causa dell’età avanzata, fu costretto a chiudere l’attività; morì il 9 aprile 1992. Le stanze della attuale Galleria Comunale sono state, fino a pochi decenni fa, il suo studio. L’ingresso è una lunga stanza in fondo alla quale si trovava il banco dove si ritiravano le foto e si acquistavano i rullini; a destra, appena entrati, alcuni scalini conducono ad uno spazio che era al tempo usato come la sala di posa attrezzata per le foto tessera, i ritratti, le foto ricordo.
La mostra è aperta dal 21 settembre al 27 ottobre 2024 e dal 10 maggio al 29 giugno 2025: il martedì 11-13, sabato e domenica 11-13 e 16,30-18,30. Ingresso libero.
Info: Fondazione Ricci ETS, 0583724357,
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