Il tempo delle proroghe è finito. E, dunque, i contribuenti che hanno firmato un patto con il fisco per pagare a rate le cartelle esattoriali sono chiamati in cassa. Scade lunedì 23 settembre il termine ultimo per il versamento della quinta rata (originariamente fissata per il 31 luglio scorso) della Rottamazione quater, la definizione agevolata dei carichi affidati all’agente della riscossione dal primo gennaio 2000 al 30 giugno 2022. La sanatoria consente di versare solo l’importo dovuto a titolo di capitale e quello dovuto a titolo di rimborso spese per le eventuali procedure esecutive e per i diritti di notifica. Non vanno invece corrisposte le somme dovute a titolo di sanzioni, interessi iscritti a ruolo, interessi di mora e aggio. Per quanto riguarda i debiti relativi alle multe stradali o ad altre sanzioni amministrative (diverse da quelle irrogate per violazioni tributarie o per violazione degli obblighi contributivi), non sono da corrispondere le somme dovute a titolo di interessi (comunque denominati, comprese pertanto le cosiddette ‘maggiorazioni’), nonché quelle dovute a titolo di aggio. I contribuenti hanno potuto scegliere se effettuare il pagamento in un’unica soluzione o in un massimo di 18 rate in cinque anni.
Rottamazione quater cartelle, scadenza della quinta rata: cosa succede in caso di mancato pagamento
LA COMUNICAZIONE
Successivamente, l’Agenzia delle entrate-Riscossione ha inviato agli interessati la comunicazione delle somme dovute, cioè la lettera di risposta con l’esito della richiesta, l’elenco dei debiti “rottamati”, l’importo dovuto e i moduli di pagamento. Questa quinta rata, come tutte le altre, è un appuntamento non eludibile in quanto in caso di versamento non effettuato, eseguito oltre il termine ultimo oppure di ammontare inferiore, la legge prevede la perdita dei benefici della Definizione agevolata e quanto già pagato sarà considerato a titolo di acconto sul debito residuo.
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