No pasarán. Non almeno da certe strade comunali. È venuta ad Antonio Flore, sindaco di Scano Montiferro, l’idea di arginare la speculazione energetica bloccando, attraverso ordinanze municipali, i mezzi pesanti che trasportano pale e pannelli. Ci sono le prime adesioni, anche se solo da lunedì le fasce tricolori proveranno a fare sintesi.
La posizione
Al netto dello scenario che si andrà a delineare, una cosa è chiara: i sindaci restano sul fronte per contrastare l’assalto delle rinnovabili. Flore spiega: «L’ordinanza rientra all’interno di una serie di azioni politiche e amministrative garantite dall’ordinamento e che il Comune di Scano porrà in essere strategicamente per impedire la devastazione del territorio. Con l’auspicio che queste possano essere d’ispirazione per tanti Comuni sardi». Alla stesura dell’ordinanza sta lavorando l’avvocato Michele Zuddas: «Con i sindaci stiamo creando un tavolo che non è né un comitato tradizionale né un gruppo associativo. Ci interessano le proposte costruttive: le manifestazioni di piazza e la legge di iniziativa popolare Pratobello 24 hanno dimostrato l’importanza di un dialogo continuo e di una stretta collaborazione tra cittadini e parte politica».
Azioni corali
Nessun sindaco ha intenzione di firmare ordinanze in solitario. «I passaggi in Giunta e in Consiglio saranno obbligatori – anticipa Gianluca Serra, primo cittadino a Genoni -. Di certo, è pensiero condiviso che la Sardegna vada difesa». A Genoni c’è il rischio che «su otto ettari venga realizzata una sottostazione elettrica, al servizio dei progetti presentati nel territorio. Da Isili a Serri, da Mandas e Escolca. Sarebbe la morte del nostro Comune, peraltro a una distanza di appena 500 metri dalle case». A Talana, il sindaco Christian Loddo si muoverà alla stessa maniera. «Con gli assessori e i consiglieri discuteremo il da farsi. Sulle rinnovabili, noi da subito ci siamo posti in posizione di pressione rispetto alla Regione. Sull’energia, stiamo mettendo in atto tutte le possibili azioni di contrasto ai soprusi. Con la Pratobello 24, i sardi, senza differenze tra residenti nei centri urbani e nelle aree rurali, hanno capito il pericolo trovando l’unità nella difesa del territorio».
La riflessione
L’opzione dell’ordinanza è anche all’attenzione di Alessio Seoni, fascia tricolore a Villagrande Strisaili: «Siamo in fase di valutazione. Ma è indubbio che il nostro Comune, uno dei più grandi di tutta la Sardegna, i cui confini si estendono da Orgosolo ad Armungia, abbia già dato. Per il 15 per cento è occupato dalle servitù militari; una porzione non piccola è destinata all’idroelettrico con le dighe di Bau Muggeris e Santa Lucia; gli usi civici ricadono nel 94 per cento delle aree comunali. Se siamo nel Guinness dei primati per la longevità maschile, lo dobbiamo alla salubrità del territorio e alla bellezza, un patrimonio da tutelare».
L’appello
Carlo Duilio Viti è fascia tricolore a Sant’Antonio di Gallura. «Lo ribadiamo – dice in premessa -: nessuno è contrario alle rinnovabili, dobbiamo affrancarsi dalle fonti fossili. Ma non possiamo essere noi a produrre energia verde per tutta l’Italia. Nel nostro Comune è stato presentato un progetto da oltre 60 megawatt. Per fortuna i proprietari dei terreni non sono interessati ai residuali benefici economici offerti dagli investitori. Stiamo lavorando tutti insieme alla difesa del territorio».
Alessandra Carta
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