Con una nota della Giunta esecutiva sezionale del 15 settembre, l’ANM sul proprio website ha espresso solidarietà a tutti i colleghi impegnati nella trattazione del processo a carico del senatore Salvini. Pubblicata anche l’intervista della vicepresidente a QN.
Solidarietà ai magistrati della Procura di Palermo
La solidarietà è stata in particolare espressa, dall’ANM, l’associazione cui aderisce il 96% circa dei magistrati italiani, nei confronti dei colleghi della Procura della Repubblica di Palermo che hanno rassegnato, come si legge sul comunicato “con compostezza e diffuse argomentazioni giuridiche, rispettose dei principi dettati dalla normativa sovranazionale e nazionale in materia di salvataggio in mare”, le conclusioni di un processo definito “delicato sotto molteplici punti di vista”.
Secondo la Giunta sono state rivolte, verso i rappresentanti dello Stato nella Pubblica Accusa, insinuazioni di utilizzo politico della giustizia e reazioni definite “scomposte”, anche da parte di esponenti politici e di Governo.
Per la stessa Giunta tali dichiarazioni sono “gravi, non consone alle funzioni esercitate, in aperta violazione del principio di separazione dei poteri, indifferenti alle regole che disciplinano il processo, che minano la fiducia nelle istituzioni democratiche e che costituiscono indebite forme di pressione sui magistrati giudicanti”.
Il press release fa richiamo al Tribunale, entità deputata a vagliare la fondatezza dell’accusa, con indipendenza e terzietà, guidata solamente dallo “scrupoloso rispetto di tutte le norme vigenti in materia”.
Facendo implicito riferimento ai principi costituzionali, sulla nota si legge: “La piena uguaglianza di tutti di fronte alla legge è l’autentica essenza della democrazia, a prescindere dalla carica e dal rilievo politico, ed il processo che si sta celebrando a Palermo è esso stesso un momento di fondamentale democrazia”.
Ai magistrati della Procura della Repubblica e del Tribunale di Palermo è stato quindi ribadita, da parte della Giunta esecutiva sezionale dell’ANM, la solidarietà “nella consapevolezza che sia in questo che in tanti altri casi meno noti, continueranno a svolgere la loro delicatissima funzione in piena libertà ed indipendenza, sine spe nec metu, nell’interesse esclusivo della Repubblica”.
Le dichiarazioni della vicepresidente a QN
Il giorno successivo, 16 settembre, lo stesso portale dell’ANM, nel contributo “Delegittimare le toghe indebolisce lo Stato” a firma di Alessandro D’Amato, riporta quanto espresso dalla vicepresidente Maddalena al Quotidiano Nazionale, dove la stessa, sempre con riferimento alla nota vicenda Salvini-Open Arms, ha richiamato e invocato “atteggiamenti rispettosi della magistratura”, così esprimendosi “Nutro un profondo rispetto per le istituzioni e auspico analogo rispetto”.
Rispondendo a una domanda sull’ipotizzato scontro tra politica e magistratura, la vicepresidente ha spiegato di nutrire preoccupazione per il clima di “sempre maggiore sfiducia che si cerca di alimentare nei confronti della magistratura, lasciando intendere che faccia politica attraverso i suoi provvedimenti e che voglia ostacolare l’azione di governo. È semplicemente falso. Questa continua opera di delegittimazione non fa bene al Paese, indebolisce uno dei pilastri dello Stato di diritto”.
Infine, con riferimento all’altrettanto scottante vicenda che vede coinvolto l’ex governatore della Regione Liguria, la domanda verteva sul patteggiamento, se sia o meno un’ammissione di colpa. La magistrata ha replicato evitando qualsiasi presa di posizione sulla specifica questione, bensì argomentando che il patteggiamento “è una legittima scelta processuale, che però si traduce comunque in un accordo con il pubblico ministero e comporta una rinuncia a far valere la propria difesa in giudizio”.
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