Non sono pochi gli italiani che, dopo le ferie, si sono trovati a fare i conti con nausea, crampi e lunghe sedute in bagno. L’intestino in subbuglio, si sa, complica lavoro, scuola e vita sociale. Ma se il virus gastrointestinale è un grande classico dei cambi di stagione, la buona notizia è che “con la dieta giusta si possono gestire i sintomi e aiutare l’intestino a ritrovare l’equilibrio. Dopo un danno virale o batterico, questo è importante per non portarsi nella stagione autunnale un problema che spesso si aggrava proprio a settembre e ottobre, con una colite”. Parola di Sara Farnetti, specialista in Medicina interna ed esperta in nutrizione funzionale, che illustra a Fortune Italia come ‘spegnere’ i fastidiosi sintomi e riportare equilibrio nel nostro secondo cevello.
La dieta giusta per gestire i sintomi
Siamo ciò che mangiamo, vero? E allora forse dovremmo ripensare agli alimenti, selezionando quelli più utili per i diversi momenti della nostra vita. Tenendo d’occhio anche il calendario. “Una dieta giusta e mirata al trattamento di una infiammazione dell’intestino come la diarrea acuta e cronica da infezioni e intossicazioni – avverte Farnetti – deve avere un’immediato beneficio e si segue per breve durata, massimo una settimana, perché può portare a carenze di vitamine e sali minerali”.
Affamare i batteri intestinali
Dopo un virus o un’infezione batterica “l’intestino è molto accelerato, quindi innanzitutto è utile ridurre le fibre con una dieta molto bassa in scorie o che ne sia priva. Contenendo la fibra, i batteri intestinali hanno meno cibo, per cui la persona sperimenta un beneficio con meno gonfiore e meno colite”.
Gastroenterite: cosa mangiare nei momenti più critici?
Ma allora quali sono i cibi amici dell’intestino in subbuglio? “Per fornire minerali possiamo usare frutta cotta disidratata come mela o banana al forno, che sono anche utili per ripristinare, a poco, a poco, la flora batterica. Per quanto riguarda le verdure, si possono consumare solo cotte ai ferri o in tegame senza acqua, ben disidratate, scegliendo la zucchina e la carota. Sì alle patate lesse con buccia o al cartoccio, condite con olio e sale”.
E ancora, “via libera a riso, pasta bianca e pane tostato“, dice Farnetti, autrice di ‘Pensaci prima’ (Rizzoli), un saggio che mostra come leggere i segnali del nostro corpo per proteggere la salute, limitando il rischio di malattie.
Cosa altro inserire nel menù del pronto soccorso per l’intestino? “Si possono mangiare carne bianca e prosciutto crudo, pesce bianco e uovo, anche sodo che ha proprietà astringenti, come pure il parmigiano”.
Cosa non mangiare e cosa non fare
Cartellino rosso, invece, per “frutta e verdura ad eccezione di quanto prima menzionato, ma anche per gli insaccati, tranne il prosciutto crudo che è invece consentito. Evitare cereali integrali, come pasta integrale e di grano saraceno. Anche spremute e centrifughe o bere eccessivamente non è consentito. Introdurre troppi liquidi, per quanto sia utile per ripristinare quelli perduti con vomito e diarrea – spiega l’esperta – può attivare il riflesso colico e, quindi, accelerare la peristalsi intestinale, aumentando il numero di scariche”.
Caffè sì o no?
Cattive notizie per i caffeinomani. “Dobbiamo calmare l’intestino, mentre il caffè può avere un effetto stimolante e lassativo. Meglio evitarne il consumo – dice Farnetti – come pure quello di bevande con caffeina. Il tè, invece, pur contenendo caffeina, è anche un astringente per via della teobromina che si libera con una infusione prolungata. Allora sì ad una tazza di tè forte, anche con semi di finocchio o malva che sono carminativi”, conclude la specialista.
Ecco la dieta del giorno tipo
Colazione:
Pane tostato con olio.
Pranzo:
Riso lesso con olio e parmigiano.
Spuntino:
Mela al forno disidratata.
Cena:
Patate lesse con olio e sale,
Uovo sodo.
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