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La detrazione degli interessi passivi sui mutui misti richiede una particolare attenzione soprattutto nella compilazione del modello 730 per il 2024. I mutui misti, quelli che combinano finanziamenti sia per l’acquisto sia per la ristrutturazione dell’immobile, pongono una serie di problematiche per quanto riguarda la detraibilità degli interessi. L’Agenzia delle entrate ha chiarito le modalità di applicazione della detrazione, fornendo istruzioni per evitare errori e garantire il corretto sfruttamento del beneficio fiscale:
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Spiegazione sulla detrazione interessi passivi dei mutui misti -
Interessi passivi dei mutui misti in 730 2024, esempi pratici
Spiegazione sulla detrazione interessi passivi dei mutui misti
Un mutuo misto è un finanziamento che copre sia l’acquisto che la ristrutturazione dell’immobile. La detrazione degli interessi passivi, però, è ammessa solo per la parte del mutuo utilizzata per l’acquisto dell’abitazione principale. Non è possibile detrarre gli interessi relativi alla quota del mutuo destinata alla ristrutturazione, anche se l’immobile ristrutturato è lo stesso che viene adibito a abitazione principale.
La detrazione del 19% spetta solo sugli interessi pagati per l’acquisto della prima casa: comporta che il contribuente debba distinguere tra le due componenti del mutuo (acquisto e ristrutturazione). Secondo le regole indicate dall’Agenzia delle entrate, questa distinzione deve essere documentata e, in caso di mancata suddivisione nel contratto, sarà necessario fornire una dichiarazione sostitutiva che indichi le rispettive quote.
L’Agenzia delle entrate ha elencato i documenti che devono essere conservati dai contribuenti per usufruire della detrazione. Nel caso di un mutuo misto, è essenziale disporre della seguente documentazione:
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contratto di mutuo; -
contratto di acquisto dell’immobile;
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ricevute delle rate pagate; -
documentazione degli oneri accessori correlati all’acquisto; -
fatture relative ai lavori di ristrutturazione.
Se il contratto di mutuo o il contratto di compravendita non specificano le diverse finalità del finanziamento, il contribuente dovrà presentare una dichiarazione sostitutiva di atto di notorietà in cui precisa quale parte del mutuo è stata destinata all’acquisto e quale alla ristrutturazione.
La normativa prevede che la detrazione sia applicabile solo agli interessi pagati sulla quota di mutuo destinata all’acquisto dell’abitazione principale. La detrazione massima consentita è pari a 4.000 euro per contribuente e può essere richiesta nel modello 730, riducendo l’Irpef da pagare di un 19% sugli interessi. Nel caso di mutui cointestati tra più persone, ad esempio coniugi, il limite di 4.000 euro si applica globalmente e non a ciascun intestatario. Questo significa che se due persone condividono il mutuo, la detrazione complessiva rimane 4.000 euro, che andrà suddivisa tra i due.
Un caso particolare è quello delle surroghe del mutuo, dove il contribuente ha estinto un vecchio mutuo e stipulato uno nuovo con un’altra banca. In questo caso, la detrazione è ancora valida ma si applica solo agli interessi passivi relativi alla quota residua del mutuo precedenti.
Interessi passivi dei mutui misti in 730 2024, esempi pratici
Provando a fare alcuni esempi sugli interessi passivi dei mutui misti in 730 2024, Mario ha stipulato un mutuo misto di 200.000 euro: 150.000 euro sono stati destinati all’acquisto della sua abitazione principale e 50.000 euro per la ristrutturazione. Gli interessi passivi totali pagati nel 2023 sono pari a 5.000 euro. Per ottenere la detrazione nel 730/2024, Mario potrà detrarre gli interessi solo sulla quota destinata all’acquisto della casa (150.000 euro). Pertanto, la detrazione sarà applicata sugli interessi relativi ai 150.000 euro, che corrispondono a 3.750 euro. Il 19% di questa somma sarà detraibile, ovvero 712,50 euro.
E ancora: Anna e Marco hanno acquistato una casa stipulando un mutuo misto di 100.000 euro, destinato all’acquisto della loro abitazione principale. Il mutuo è cointestato e gli interessi passivi pagati nel 2023 sono stati 2.500 euro. Essendo cointestatari, ciascuno di loro potrà detrarre la metà degli interessi, cioè 1.250 euro a testa. La detrazione del 19% su questa cifra ammonta a 237,50 euro per ciascun coniuge.
Per poter beneficiare della detrazione, l’immobile deve essere adibito ad abitazione principale entro un anno dall’acquisto. Ci sono delle eccezioni, come nel caso in cui l’immobile sia sottoposto a ristrutturazione. In queste situazioni, la detrazione potrà essere applicata solo dal momento in cui l’immobile viene utilizzato come abitazione principale, e comunque entro due anni dal completamento dei lavori.
L’Agenzia delle entrate ha chiarito che, se l’immobile è locato al momento dell’acquisto, la detrazione potrà essere richiesta solo una volta che l’immobile è stato liberato dall’inquilino e adibito a prima casa.
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