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Entro la fine del 2025 gli Stati membri della UE dovranno
presentare il piano strategico per il raggiungimento degli
obiettivi previsti dalla Direttiva
Green (EPBD – Energy Performance of Buildings
Directive), che diventerà pienamente operativa dal 29 maggio 2026,
esattamente 2 anni dopo la sua entrata in vigore.
Direttiva Green: quali incentivi per gli obiettivi
di riqualificazione energetica?
In Italia saranno interessati circa 12 milioni di
edifici con un investimento stimato tra gli 800 e i 1.100
miliardi di euro.
Una cifra che si presume difficilmente potrà essere sostenuta
per intero dalle famiglie, motivo per cui la stessa Direttiva richiede
agli Stati membri di attivarsi attuando dei sistemi di
incentivazione fiscale o di finanziamenti a tasso agevolato,
tenendo conto che da qui al 2035, attraverso diversi step,
bisognerà raggiungere i seguenti obiettivi di riduzione dei consumi
di energia primaria:
- per gli edifici residenziali:
- -16% entro il 2030 e -20%/-22% entro il 2035;
- almeno il 55% della riduzione dovrà coinvolgere il 43% degli
immobili con le prestazioni peggiori; - dal 2030 tutti gli edifici di nuova costruzione dovranno essere
NZEB;
- per gli edifici non residenziali:
- -16% nella quota dei consumi entro il 2030 e -26% entro il
2033; - dal 2028, tutti i nuovi edifici pubblici dovranno essere a zero
emissioni.
- -16% nella quota dei consumi entro il 2030 e -26% entro il
Inoltre per potere valutare l’efficienza energetica iniziale e
finale degli edifici, sarà necessario che gli Stati membri
aggiornino gli Attestati di Prestazione Energetica
(APE), contenendo alcuni valori di riferimento
quali:
- i requisiti minimi di prestazione energetica;
- le norme minime di prestazione energetica;
- i requisiti degli edifici a energia quasi zero;
- i requisiti degli edifici a emissioni zero.
Nel nuovo APE sarà necessario specificate la classe di
prestazione energetica dell’edificio su una scala che usa solo le
lettere da A a G. La lettera A corrisponde agli edifici a emissioni
zero, la lettera G agli edifici con le prestazioni peggiori
del parco immobiliare nazionale al momento dell’introduzione della
scala.
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