S’inaugura al Palazzo Zuckermann di Padova, il 20 settembre, la mostra “La prima fonderia di Padova preromana”, che illustra i risultati di un progetto di eccellenza scientifica del Dipartimento dei Beni culturali dell’Università di Padova e finanziato dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo.
La mostra, aperta al pubblico dal 21 settembre al 27 ottobre 2024 (orario 10-19, lunedì chiuso), è curata da Massimo Vidale, Vanessa Baratella, Valentina Famari (Università di Padova).
La ricerca ha valorizzato i dati, in larga misura inediti, prodotti dallo scavo di emergenza del 2001, svolti grazie alla Soprintendenza, nel cortile dell’attuale Questura di Padova, quando trincee scavate sul retro dell’edificio moderno misero in luce i resti di tre o quattro abitazioni in legno e terra dell’VIII secolo a.C., disposte regolarmente a griglia tra viottoli e canalette di scarico. Il radiocarbonio, usato per la prima volta per le più antiche tracce di abitazioni a Padova, colloca con sicurezza la fondazione della città intorno all’800 a.C. Intorno al 750 a.C. vi lavoravano fonditori del bronzo e vasai.
In mostra sono presenti un percorso tattile, supporti informativi in lingua inglese, per ipovedenti e per non vedenti.
Sono in programma visite alla mostra guidate dalle curatrici e dal curatore: nei giorni di domenica 22 e 29 settembre e sabato 12 ottobre, ore 17; sabato 5 ottobre ore 17 in lingua inglese; domenica 20 ottobre ore 17 visita dedicata alle famiglie.
Le visite guidate sono gratuite fino ad esaurimento posti (info: cultura@comune.padova.it ).
Ingresso libero.
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