Il prezzo del petrolio è in discesa costante e tocca i livelli minimi che non si registravano dal 2021. A incidere su questo scenario è la tenuta della domanda, al momento inferiore all’offerta, con il prezzo di un barile che è sceso nel giro di poche settimane del 18 per cento arrivando sotto la quota dei 72 dollari. Le anticipazioni dei futuri dati mensili riferiscono di un potenziale recupero, anche se non si attende un ribaltamento completo della situazione. Quanto detto incide inevitabilmente anche sul prezzo della benzina al distributore, con la non remota possibilità di un calo netto anche dell’inflazione.
Prezzo del petrolio ai minimi
Nella giornata di venerdì 6 settembre il Brent aveva chiuso a 71,06 dollari al barile, ovvero il dato più basso mai registrato da dicembre 2021. Nel corso di tutta la scorsa settimana il calo totale era stato del 10 per cento, con la lieve risalita di lunedì 9 settembre che non ha permesso comunque al prezzo del barile di superare la quota di 72 dollari.
A portare a questo scenario sono stati diversi fattori tra cui, il più importante, è rappresentato dal potenziale rallentamento dell’economia globale. Più nello specifico, una superpotenza economica come la Cina ha ridotto drasticamente gli acquisti greggio nel corso del 2024. Nei primi 7 mesi dell’anno c’è da registrare un meno 320mila bg, scendendo a luglio sotto i 10 milioni di bg (minimo da settembre 2022). C’è poi l’India che ha ridotto, ad agosto 2024, il consumo di carburanti del 6,7 per cento rispetto a luglio e del 2 per cento su base annua.
A quanto detto c’è da aggiungere anche che i Paesi Opec+ hanno annunciato l’intenzione di aumentare la produzione di petrolio di 180mila barili al giorno da ottobre 2024. L’evolversi del contesto ha fatto però slittare la partenza dell’iniziativa a dicembre, ma nel frattempo un grande esportatore di petrolio come l’Iraq ha ridotto, sempre in accordo con l’Opec+, la produzione a 3,3 milioni di barili al giorno da 27 agosto. Lo scopo dell’accordo è ridurre il consumo interno di petrolio, con un ulteriore taglio aggiuntivo di 2,2 milioni di bpd fino alla fine di novembre 2024. Il ritorno al normale ritmo riprenderà dunque solo a dicembre e potrà andare avanti fino a novembre 2025.
Quanto durerà il petrolio a basso prezzo
Secondo gli analisti di Morgan Stanley, nel quarto trimestre del 2024 il Brent continuerà a subire un calo della domanda che ha imposto la revisione delle previsioni del prezzo di un barile, da 80 a 75 dollari. Un procedimento simile è stato portato avanti anche da Goldman Sachs e dalla Bank of America. La convinzione comune è che, in assenza di ulteriori cali della domanda, il livello del prezzo del barile rimarrà stabile ai valori attuali.
Non mancano, tuttavia, le voci di esperti che hanno una tono decisamente più ottimistico sulla possibilità che il prezzo del petrolio continui a scendere fino a toccare i 60 dollari a barile.
Il prezzo della benzina in Italia
Il calo del prezzo del petrolio porta a una discesa della spesa chiesta agli automobilisti in Italia per la benzina. Va tuttavia precisato che il basso livello registrato non si riflette in modo proporzionale sui prezzi applicati alla colonnina in quanto in Italia il costo di benzina e gasolio risente anche di altri fattori, ovvero le accise. Queste rappresentano il 60 per cento del prezzo finale.
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