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Incentivi funzioni tecniche e centrali di committenza: i chiarimenti della Corte dei Conti #finsubito prestito immediato

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Come si attribuiscono gli incentivi alle funzioni
tecniche
nel caso in cui l’affidamento venga delegato,
tramite convenzione tra Comuni, a una stazione appaltante
qualificata
?

Funzioni tecncihe: attribuzione degli inventivi al personale
della CUC

A dirimere il dubbio sull’applicazione dell’art. 45 del d.Lgs n.
36/2023 (nuovo Codice dei Contratti Pubblici) è la

Delibera della sez. controllo Lombardia della Corte dei
Conti del 16 settembre 2024, n. 196
, con cui è stata
chiarita la ripartizione del fondo del 20% nel caso di convenzione
tra due Comuni per lo svolgimento delle procedure di gara da parte
della Stazione Appaltante qualificata di uno dei due enti.

In particolare è stato richiesto se “il 25% della quota
incentivi da riconoscersi in favore del personale della Stazione
Appaltante Qualificata per aver svolto la fase di affidamento, vada
calcolata sul totale della quota incentivi di cui al co. 2
dell’art. 45 oppure sull’80% destinato al personale, previo,
dunque, scorporo, a monte, della componente incentivo del 20%
(fondo innovazione) da destinarsi, invece, al comune titolare
dell’appalto”.

Attribuzione degli incentivi alla CUC nel “vecchio” Codice
Appalti

Ripercorrendo la normativa del Codice dei Contratti Pubblici, la
magistratura contabile ha ricordato che il comma 2
dell’art. 113 del d.Lgs. n. 50/2016 intestava in capo agli enti
ricorrenti ad una centrale unica di committenza la possibilità di
destinare il fondo per gli incentivi tecnici, o una parte di esso,
ai dipendenti della centrale stessa, e senza alcun limite
se non quello del 2%
; ciò differentemente dal
comma 5, secondo cui una parte del fondo
incentivante può essere destinato al personale della centrale unica
di committenza nel limite del 25% e su richiesta
della medesima. In riferimento all’esclusione della componente del
20% dal tetto massimo del 2%, essa riguardava soltanto
“risorse derivanti da finanziamenti europei o da altri
finanziamenti a destinazione vincolata”.

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Di conseguenza, con il d.Lgs. n. 50/2016 era rimessa alla
facoltà delle amministrazioni aggiudicatrici la
previsione dell’ammontare delle somme da destinare al fondo
incentivante e nello specifico da riconoscere alla centrale unica
di committenza, senza alcun obbligo regolamentato dalla legge.

In caso di ricorso alla centrale unica di committenza, difatti,
la stazione appaltante poteva determinare, in sede regolamentare e
nella convenzione di costituzione/adesione alla CUC stessa, se e in
che parte destinare il fondo incentivante al personale dipendente
di quest’ultima, specificando le modalità di determinazione ed
erogazione delle somme.

Attribuzione degli incentivi alla CUC: cosa prevede il nuovo
Codice Appalti

Per quanto riguarda il nuovo Codice, esso riconosce alla
stazione appaltante o ente concedente la facoltà di
determinare somme a titolo di incentivo al personale della centrale
di committenza
, secondo proprie determinazioni in ordine
alle modalità di definizione del predetto incentivo (art. 45).

Precisamente, il comma 8 dispone che “Le
amministrazioni e gli enti che costituiscono o si avvalgono di una
centrale di committenza possono destinare, anche su richiesta di
quest’ultima, le risorse finanziarie di cui al comma 2 o parte di
esse ai dipendenti di tale centrale in relazione alle funzioni
tecniche svolte. Le somme così destinate non possono comunque
eccedere il 25 per cento dell’incentivo di cui al comma
2”.

Rispetto alle precedenti previsioni dei commi 2 e 5 dell’art.
113 del previgente codice dei contratti pubblici, il comma 8
dell’art. 45 dell’attuale Codice dispone che le
amministrazioni o gli enti deleganti possono destinare, anche su
richiesta della centrale di committenza, le risorse finanziarie (o
parte di esse e, comunque, nel limite del 25% per cento
dell’incentivo di cui al comma 2) per l’incentivazione
delle attività tecniche indicate nell’allegato I.10
ai
dipendenti della centrale di committenza stessa, in relazione alle
funzioni tecniche svolte.

Ne deriva che le attività tecniche incentivabili sono quelle
individuate nell’allegato I.10 al d. lgs. n. 36/2023, nella misura
non superiore al 2% a carico degli stanziamenti previsti per le
singole procedure di affidamento di lavori, servizi e forniture
negli stati di previsione della spesa o nei bilanci delle stazioni
appaltanti e degli enti concedenti. Si tratta di un elenco
tassativo
, che riproduce ancor più analiticamente le
attività indicate dall’art. 113 del vecchio codice dei contratti
pubblici.

L’art. 45 specifica, poi, che l’80% del 2% va ad alimentare gli
incentivi (comma 3) mentre il restante 20%, previsto dal comma 5, è
destinato ai fini di cui ai commi 6 (all’acquisto di beni e
tecnologie funzionali a progetti di innovazione) e 7 (alle attività
di formazione per l’incremento delle competenze digitali dei
dipendenti nella realizzazione degli interventi, alla
specializzazione del personale che svolge funzioni tecniche e alla
copertura degli oneri di assicurazione obbligatoria del personale),
escluse le risorse che derivano da finanziamenti europei o da altri
finanziamenti a destinazione vincolata.

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Ne deriva che non c’è alcun impedimento che porti a escludere,
dalla base di calcolo del 2%, la componente del 20% ai fini del
computo delle risorse da destinare al personale della centrale di
committenza, fissate complessivamente dal legislatore nella sola
misura massima del 25% del già menzionato 2%.

Il parere della Corte dei Conti

In caso di ricorso alla centrale di committenza per le procedure
di affidamento, la quota parte da riconoscere alla CUC risulta
quindi quella del 25% indicato dall’art. 45, comma 8 del d.lgs. n.
36/2023, da calcolare sull’importo di cui al comma 2 dell’art.
45.

Concludono quindi i magistrati contabili, in relazione alla fase
di affidamento alla CUC, la quota parte degli incentivi da
corrispondere al personale della Centrale di Committenza, ai sensi
del comma 8 dell’art. 45 del d. lgs. n. 36 del 2023, fissata nella
misura massima del 25% delle risorse finanziarie di cui al comma 2,
è comprensiva delle due componenti (incentivi al personale per
l’80% e quota innovazione per il 20%), secondo i limiti e le
finalità indicate dai successivi commi 3, 5, 6 e 7 dello stesso
art. 45.





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