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nuova veste per il Donna Camilla Savelli di Roma dopo un completo restyling #adessonews


Si presenta con una veste completamente rinnovata il Donna Camilla Savelli di Roma. Situata nel quartiere di Trastevere, in un antico convento del Seicento progettato da Francesco Borromini in onore della duchessa Savelli, la struttura capitolina di VRetreats è infatti andato incontro a un restyling profondo della sue 94 camere e di alcune delle aree comuni.

Ed è proprio all’estetica e al fascino di Trastevere che si è ispirato il rifacimento delle stanze, alcune ottenute dagli antichi alloggi delle suore. Passando alle aree comuni, la zona dedicata alla reception è stata ampliata: gli ospiti saranno accolti in uno spazio aperto con una parete ornata da archi in stile antico e specchi ornamentali. Quest’ultimi, così come gli oggetti decorativi della nuova libreria posta nella sala Sant’Agostino, si rifanno alle grandi volte della hall, con l’intento di usare questa forma geometrica per creare un fil rouge tra i differenti ambienti.

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La planimetria del bar bistrò The Garden è stata poi rielaborata per creare flussi più fluidi, ottimizzando i percorsi attraverso l’utilizzo di forme architettoniche che si integrano con il concetto alla base dell’intera ristrutturazione: gli archi con specchi anticati, per esempio, aggiungono profondità e luminosità, riflettendo il giardino all’interno. Al The Garden, grazie al nuovo servizio di all day dining, è possibile gustare la proposta dello chef dalle 11 alle 22, che affianca quella del Pranzo del Chiostro con menù alla carta.

Anche la sala Sant’Agostino, che si affaccia sul chiostro dell’Angioletto con la sua caratteristica fontana, è stata arricchita con una grande libreria a parete e una panchina per la lettura. La sala Borromini, in origine il refettorio del monastero, durante i mesi più freddi, tornerà invece alla sua funzione primigenia diventando la sala colazioni. Spostandosi all’esterno, troviamo infine l’orangerie del Donna Camilla Savelli, circondata dal verde dell’agrumeto, rinnovata nella pavimentazione e con nuovi arredi.

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[post_content] => Si avvicina l’obiettivo dei 120 milioni di euro di fatturato per il gruppo Mangia’s, che tuttavia preferisce ancora attendere i dati di settembre per avere un quadro completo. “L’ultimo mese dell’estate si sta infatti sempre più confermando come una prosecuzione dell’alta stagione, paragonabile ormai ad agosto”, spiega il presidente e ceo della compagnia siciliana, Marcello Mangia. In linea con le previsioni di inizio anno anche i margini operativi lordi (ebitda), che dovrebbero raggiungere i 12 – 13 milioni. “L’Italia rimane il nostro mercato principale, ma abbiamo registrato ottime performance anche da Francia, Regno Unito, Stati Uniti e Germania: Paesi su cui ci stiamo espandendo e dove stiamo costruendo una presenza sempre più consolidata”.

Tra le novità in arrivo le già annunciate new entry del Grand Hotel et Des Palmes di Palermo e dell’ex Club Med di Kamarina. “Con queste acquisizioni, ci affermeremo ulteriormente nel segmento delle strutture a 5 stelle, consolidando la nostra posizione tra le principali catene italiane per numero di chiavi in questo cluster. La struttura del capoluogo siciliano dovrebbe aprire nel 2025. Ci consentirà, tra le altre cose, di lanciare la nuova linea dei city hotel, con cui puntiamo a differenziare ulteriormente la nostra offerta, sviluppandoci anche in altre destinazioni”.

Il Kamarina dovrebbe diventare operativo invece nel 2026. La novità è frutto di una collaborazione con la società di asset management Arrow Global, proprietaria del resort. “Si tratta di una partnership che rafforza ulteriormente la nostra capacità di supportare gli investitori in tutte le fasi del ciclo di vita degli asset: dall’acquisizione al riposizionamento e alla gestione, sino alla vendita. Un modello che ci sta permettendo di attirare l’attenzione di sempre nuovi partner. Continuiamo inoltre a valutare possibili ulteriori nuove affiliazioni con brand internazionali, come abbiamo fatto recentemente per il Brucoli, che è diventato parte dell’Autograph Collection di Marriott. L’esperienza con il gruppo del Maryland, e anche con Hilton, ci ha infatti dimostrato quanto queste collaborazioni possano essere strategiche per il posizionamento dei nostri prodotti nei mercati globali”.

Ma le novità non finiscono qui: in calendario per il prossimo futuro c’è infatti anche il rinnovamento del Marmorata a Santa Teresa di Gallura, destinato a diventare il Mangia’s Sardinia Resort: “Un progetto di grande rilievo e una sfida entusiasmante, che darà ulteriore valore alla destinazione, una delle aree più belle del Mediterraneo”. Infine, nel 2025 verrà anche presentato un progetto dedicato esclusivamente agli agenti di viaggio: “L’obiettivo – conclude Mangia – è quello di creare un canale diretto con i professionisti del settore, offrendo loro strumenti innovativi e proposte personalizzate per rafforzare il legame con i nostri clienti e partner commerciali. Un altro passo importante nella nostra strategia di espansione e diversificazione dell’offerta”.
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[post_content] => Una limousine con proiezioni della dichiarazione d’amore sulla torre Eiffel; oppure una Cenerentola che arriva in carrozza di zucca vestita da principessa delle fiabe con il principe azzurro che l’attende in ginocchio con la scarpetta. Sono alcune delle proposte stravaganti di ApoteoSurprise. L’agenzia parigina fondata da Nicolas Garreau e specializzata in proposte di matrimonio fuori dall’ordinario questa volta però si è davvero superata, lanciando un nuovo servizio che permetterà ai romantici del futuro di chiedere la mano della loro amata nello spazio, a 35 chilometri di altitudine con tanto ci cena romantica.

La formula sarà disponibile dal 2025: all’arrivo allo spaceport, un pilota accoglierà la coppia e la inviterà a salire a bordo di una capsula spaziale sferica e futuristica, dotata di ogni comfort e delle più avanzate attrezzature. Al centro della cabina, una tavola sarà elegantemente apparecchiata, come nei più raffinati ristoranti parigini. Qui, gli innamorati incontreranno StellarEmbrace, il robot che ApoteoSurprise ha sviluppato in collaborazione con una start-up britannica. Dotato di intelligenza artificiale, l’automa saprà adattarsi alle emozioni e ai desideri della coppia, offrendo un’interazione unica. Fin dal primo incontro, StellarEmbrace chiamerà la donna per nome e, porgendole un bouquet di rose, le annuncerà che la attende una cena gastronomica per due nello spazio.

Trasportata da un pallone stratosferico gonfiato a elio, la capsula pressurizzata inizierà una salita tranquilla di due ore, offrendo viste della Terra attraverso grandi vetrate panoramiche a 360 gradi. A un’altitudine di 35 chilometri, il modulo spaziale sovrasterà il 99% dell’atmosfera, permettendo alla coppia di contemplare la curvatura della Terra, il suo alone azzurro e l’oscurità totale dello spazio. Come solo 600 astronauti prima di loro, gli innamorati vivranno l’overview effect, un cambiamento cognitivo che ridefinirà la loro visione del mondo e li connetterà all’umanità intera.

La coppia si accomoderà a tavola e, per tre ore, il robot servirà loro una cena gastronomica di cinque portate con vini e champagne, appositamente preparata per l’occasione da un celebre chef francese con due stelle Michelin. Una playlist attentamente selezionata accompagnerà l’esperienza culinaria, con brani emblematici come Space Oddity di David Bowie, Across the Universe dei Beatles e Walking on the Moon dei Police.

Poco prima del dessert, StellarEmbrace interromperà con umorismo la degustazione per ricordare al pretendente che ha dimenticato qualcosa di importante. Il robot porterà subito un cofanetto luminoso che si aprirà con un codice segreto. L’uomo si ricorderà improvvisamente del codice e lo inserirà. Il cofanetto si aprirà, rivelando un lussuoso astuccio contenente un anello di fidanzamento. Il pretendente, allora, chiederà la mano della sua amata, sigillando così il loro amore nell’eternità dello spazio. Poco dopo, la capsula inizierà la lenta discesa. Dopo un viaggio di due ore, i fidanzati torneranno sulla Terra, scoprendo che il robot ha filmato ogni momento del viaggio, dal loro arrivo alla capsula fino al ritorno.

Costo delle esperienze? Mentre per quelle originali, ma tutto sommato quasi normali se paragonate alla cena nello spazio, si parte dai circa 500 euro del giro in limousine, sino ad arrivare attorno ai 5 mila, per la cena nello spazio la cifra si fa decisamente più impegnativa: 750 mila euro per una dichiarazione d’amore davvero indimenticabile. Anche nel prezzo!
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[post_content] => Si svolgerà ad Antigua e Barbuda il 43° Caribbean Travel Marketplace, dal 18 al 22 maggio 2025. La Caribbean Hotel and Tourism Association ha scelto dunque la sede per l’evento che ospiterà importanti buyer internazionali e fornitori regionali, sottolineando il ruolo sempre più centrale di Antigua e Barbuda come protagonista dell’ospitalità e del turismo nei Caraibi.

Questa scelta evidenzia la notevole crescita del paese nel settore turistico. «Quest’anno il paese ha registrato un aumento del 16% negli arrivi, superando i livelli record del 2019 e diventando un punto di riferimento per il turismo e gli investimenti internazionali – ha dichiarato Colin C. James, ceo di Antigua e Barbuda Tourism Authority -. La conferenza prevede fino a duemila partecipanti, consolidando ulteriormente il nostro ruolo come destinazione leader per il mercato Mice».

«Con importanti sviluppi infrastrutturali e alberghieri – ha sottolineato Charles Max Fernandez, Ministro del turismo, aviazione civile, trasporti e investimenti -, oltre a solidi collegamenti aerei, le nostre isole gemelle non sono solo una destinazione regionale di prim’ordine, ma grazie alla loro posizione strategica nei Caraibi orientali, Antigua e Barbuda fungono da snodo principale per i collegamenti aerei con il resto della regione. Questo ci rende accessibili da tutti i principali mercati delle Americhe, del Regno Unito/Europa e dei Caraibi, con voli diretti e comodi collegamenti».

L’edizione 2025 del Marketplace promette un programma dinamico, che includerà il Responsible Tourism Day, una giornata per mettere in risalto l’importanza delle pratiche di turismo sostenibile attraverso attività di coinvolgimento comunitario. Il Caribbean Travel Forum, un altro evento chiave, riunirà rappresentanti del settore pubblico e privato per discutere temi di grande rilevanza per il turismo regionale. 

Ritorna quest’anno il Caribbean Mice Exchange, con l’introduzione di una nuova componente al programma di quest’anno: una giornata dedicata a massimizzare le prenotazioni online dirette utilizzando le ultime tecnologie e tendenze nel marketing digitale e nell’intelligenza artificiale.

Antigua e Barbuda continuano ad essere una destinazione di viaggio leader con un prodotto turistico attivo tutto l’anno, focalizzato sulla sostenibilità e su una promozione costante del proprio patrimonio culturale.
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[post_content] => Kel 12 si appresta a chiudere con un deciso segno più l’anno finanziario 2023-2024 a fine settembre. “Dovremmo raggiungere i 30-31 milioni di euro di fatturato, contro gli oltre 25 milioni dell’anno precedente -, racconta l’amministratore delegato dell’operatore milanese, Gianluca Rubino -. Le marginalità (ebitda margin) rimarranno invece più o meno sui livelli dell’anno scorso, attorno al 5%”. Ma il to meneghino è già da tempo concentrato sul prossimo esercizio: “Quello attuale lo abbiamo sostanzialmente chiuso non più tardi dello scorso giugno. Su ottobre e novembre abbiamo già ottimi numeri, che migliorano ulteriormente per Capodanno e primavera. Il rimbalzo post-Covid non è insomma un fenomeno passeggero: le persone hanno ancora moltissima voglia di viaggiare”.

A trainare le performance di Kel 12 sono state soprattutto l’Indonesia, il Sud America e l’Africa Australe, uno dei tradizionali prodotti di punta del to. “Tra i migliori anche la Mongolia, che ha sorpreso i nostri viaggiatori soprattutto per la qualità dei servizi. La destinazione gode peraltro del vantaggio di non essere una meta super affollata. Ed è quello che solitamente cerca chi si rivolge a noi. Un discorso valido anche per un paese come l’Argentina”. Protagonista dell’Oriente è stata pure la Cina, che ha beneficiato di un fortissimo rimbalzo: “Come per ogni meta che riapre dopo un po’ di tempo abbiamo dovuto ricontrollare tutti i servizi, specialmente lungo gli itinerari lontani dai percorsi tradizionali. Ma devo dire che non abbiamo riscontrato particolari difficoltà”. C’è invece un pizzico di delusione per l’Islanda, che è andata incontro a un lieve calo. “Ma c’era forse da aspettarselo, visto l’andamento eccezionale della destinazione negli anni precedenti, anche durante il Covid. Nel Nord siamo comunque riusciti a sopperire bene con la Groenlandia e le Svalbard”. 

Infine, una battuta sui prossimi sviluppi del to, che prosegue lungo il proprio percorso di integrazione verticale. “Sono convinto che un’azienda, per rimanere sul mercato, debba sempre reinvestire una parte dei propri utili – conclude Rubino -. E per fortuna i nostri numeri ce lo consentono. Dopo l’Egitto e l’Oman continueremo quindi a cercare ulteriori dmc da acquisire: un modo per controllare ancora meglio il prodotto. Tra i prossimi obiettivi ci sono quindi sicuramente l’Algeria e la Namibia, due nostre mete storiche”.
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[post_content] => Nuove proposte dal governo olandese per ridurre l’inquinamento acustico nell’hub di Amsterdam Schiphol, che probabilmente ridurrebbero il taglio complessivo dei voli.

L’iniziativa segue quelle del governo precedente, che aveva proposto piani controversi per ridurre il numero di voli annuali da un massimo di 500.000 a 440.000 movimenti nell’intento di limitare l’inquinamento acustico. Iniziative impugnate con successo e un primo passo per ridurre i movimenti annuali a 460.000 è stato abbandonato dopo che un tribunale ha stabilito che le proposte non erano conformi ai requisiti dell’Unione europea di seguire una procedura di “approccio equilibrato”.

Anche se il numero preciso di voli che possono essere operati deve ancora essere finalizzato, il Ministero delle Infrastrutture olandese in questo caso permetterebbero circa 475.000-485.000 movimenti di volo annuali, con un conseguente calo del 17% dell’inquinamento acustico. Il precedente governo aveva previsto che sarebbe stato necessario un taglio di 460.000-470.000 voli per ottenere la medesima riduzione del rumore.

Le proposte tengono conto degli impegni di rinnovo della flotta da parte di Klm e Transavia, che secondo le compagnie aeree, insieme ad altri miglioramenti operativi, sono in grado di ridurre i livelli di rumore.

Vengono inoltre previste norme più severe in materia di rumore notturno, che prevedono la riduzione da 32.000 a 27.000 movimenti annuali, l’incentivazione dell’uso di aeromobili più silenziosi e il divieto di utilizzo di alcuni modelli più datati.

Il tutto sarà quindi presentato alla Commissione europea in vista di un’attuazione prevista a partire dalla stagione invernale 2025.

 
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[post_content] => La mostra “Klimt Printed. Gustav Klimt. Cartelle d’Arte” è in corso fino al 27 ottobre a Grado (Gorizia) e propone la summa della sua produzione in tre preziose cartelle “a stampa” di impareggiabile qualità grafica. Alla fine del 1800, mentre l’Impero Austroungarico era al tramonto, a Vienna ci fu una fioritura artistica paragonabile al nostro Rinascimento, una profonda trasformazione nei temi e nel linguaggio artistico che, “rompendo” con il classicismo accademico precedente, prese il nome “Secessione”.
La vita veniva osservata attraverso lo sguardo colorato dell’arte. Gustav Klimt, artista viennese nato nel 1862 e sempre amato dal pubblico per la bellezza delle sue opere, fu uno spirito in sintonia con la società del tempo: divenne il ritrattista ufficiale delle donne dell’alta borghesia, un artista che viveva l’“arte totale”, passando dai quadri alle performance, ai travestimenti.
L’esposizione, curata dall’architetto Roberto Festi, è organizzata dal Consorzio Grado Turismo e dal Comune di Grado, con il sostegno della Regione Friuli Venezia Giulia e con la collaborazione della Klimt Foundation di Vienna. «L’allestimento è un omaggio al maggiore artista austriaco, celebrato a livello internazionale. – sottolinea Festi – È una mostra “diversa” e inedita poiché presenta per la prima volta tre preziose cartelle a stampa. Straordinarie riproduzioni in collotipia stampate dalla tipografia di Stato austriaca e conservate in cartelle a tiratura limitata.
Opere oggi rarissime da reperire e che dimostrano come la fama raggiunta da Klimt fosse giunta, già al suo tempo, a vertici assoluti». Negli spazi della Casa della Musica si può ammirare una selezione di dipinti e disegni di Klimt di squisita eleganza e sapienza esecutiva che provengono dalle cartelle solitamente conservate in collezioni private e musei e mostrano l’intensa relazione tra Klimt e la grafica.
L’artista morì nel 1918; la prima cartella “Das Werk von Gustav Klimt” di Hugo Heller è datata proprio 1918 e Klimt stesso la progettò e visionò. La seconda, “Gustav Klimt. Fünfundzwanzig Handzeichnungen” di Gilhofer & Ranschburg, risale al 1919. La terza, “Gustav Klimt. Eine Nachlese”, di Max Eisler è del 1931 e testimonia la fama già consolidata del pittore austriaco. «L’arte grafica era tenuta in alta considerazione dagli artisti secessionisti. – prosegue Festi – Ne è testimonianza la rivista “Ver Sacrum”, il bollettino ufficiale del gruppo guidato da Gustav Klimt che per sei anni (1898-1903) accompagnò le mostre nel palazzo sulla Wienzeile a Vienna.
Una rivista in qualche modo rivoluzionaria poiché per la prima volta rapportava in modo esemplare la parte grafica con quella letteraria creando un equilibro formale ineccepibile. Nel suo formato quadrato, tanto utilizzato dai grafici e dagli illustratori viennesi, è diventata un’icona delle riviste d’arte europee pubblicate al torno del secolo. E con gli stessi principi grafici, quasi di astrazione, venivano concepiti i manifesti delle esposizioni.
Alcuni esempi sono presenti in mostra». La Casa della Musica, che accoglie le opere, è un luogo affascinante e ricco di storia, nel centro storico di Grado. Proprio a Grado visse per lunghi periodi il pittore e incisore austriaco Josef Maria Auchentaller, che partecipò alla fondazione della Secessione viennese collaborando a “Ver Sacrum” e lavorando a stretto contatto con Klimt.
Il legame con la bella cittadina è dovuto al fatto che Auchentaller contribuì al suo sviluppo turistico realizzando nel 1906 il celebre manifesto “Seebad Grado. Österraichisches Küstenland”, aprendo una pensione con la moglie Emma Scheid e attirando in città la ricca borghesia viennese. Grado era nota sin dall’antichità per il potere curativo delle sue sabbie e, sviluppatasi a partire dal 452 (quando gli abitanti vi trovarono rifugio per sfuggire alle orde di Attila) offre notevoli testimonianze storiche.
«La vocazione mitteleuropea di Grado è indiscutibile. – prosegue il curatore Festi – Il turismo balneare e curativo si forma all’alba del 1900 con le prime strutture alberghiere frequentate dalla borghesia viennese: le Ville Bianchi, la “Pension Fortino” dei coniugi Auchentaller (frequentata da colleghi dell’artista) ma anche con residenze private, come la villa di Eugen Bauer, fratello di Adele, la “donna d’oro”, musa di Gustav Klimt, che qui, sulla spiaggia dell’Impero, soggiornò per molte estati.
Un microcosmo cosmopolita che ha contribuito al successo della località che ancora oggi tramanda questa preziosa eredità culturale. La mostra su Klimt, dopo quella su Auchentaller del 2022, si inserisce in questo filone che intende ripercorrere questo stretto rapporto tra Grado e Vienna».
Klimt Printed . Gustav Klimt . Cartelle d’arte | Mappenwerke
Grado (GO) . Casa della musica
11 agosto – 27 ottobre 2024
a cura di Roberto Festi
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[post_content] => E’ la rinnovata Allure of the Seas la grande novità europea di Royal Caribbean International per il 2025. La nave, attualmente in fase di restyling e ampliamento grazie a un investimento di 130 milioni di dollari, debutterà a Barcellona la prossima estate, per crociere con destinazione Provenza, Firenze – Pisa, Roma, Palma di Maiorca e altro ancora. La Allure sarà dotata di oltre 35 ristoranti e bar, inclusi alcuni nuovi format di successo come il Pesky Parrot tiki bar, inaugurato quest’anno in occasione del lancio a luglio della Utopia of the Seas, o il trio di scivoli The Perfect Storm, Rinnovate anche le piscine in stile resort e ampliata l’offerta di cabine, tra cui le nuove suite Ultimate Panoramic con vista a 200 gradi sul mare.

La novità arriva dopo un ottimo 2024 per il mercato italiano, racconta l’associate vice president Emea region di Royal Caribbean International, Gianni Rotondo, “trainato da una domanda consistente proveniente sia dai repeater, sia da nuova clientela. Oltre che dalle crociere in partenza da Roma e Ravenna, gli ospiti tricolori sono stati attratti anche dalle importanti new entry di quest’anno, la Icon e la Utopia of the Seas, capaci di spingere tutto l’ampio ventaglio dei nostri prodotti”. Sempre per il mercato tricolore, da segnalare è anche il rinnovo della partnership con l’Eurovision Song Contest, che il prossimo anno si terrà a Basilea, in Svizzera. Per l’occasione, nel 2024, Rcl aveva proposto ben quattro crociere ad hoc.

Ma il 2025, oltre al restyling dell’Allure, riserverà altre importanti novità: “Dopo il grande successo della Icon, è infatti in calendario il debutto sempre in estate della seconda unità della classe omonima, la Star of the Seas, con oltre 40 locali f&b, tra cui il ristorante Lincoln Park Supper Club introdotto proprio con la classe Icon e ispirato alla Chicago anni 30, per un’esperienza che unisce intrattenimento e gastronomia. Non si può inoltre dimenticare la prossima inaugurazione del Royal Beach Club Paradise Island a Nassau: primo di una serie di tre beach club brandizzati in arrivo nei prossimi anni, sarà dotato di tre piscine, due spiagge, swim-up bar, cabana private e vari locali f&b.

Bocche ancora cucite invece sulla nuova classe Discovery annunciata dal ceo di Royal Caribbean International, Michael Bayley, lo scorso luglio. Al momento si sa solo che includerà con ogni probabilità unità di dimensioni più piccole rispetto alle precedenti, in grado di attraccare in un numero maggiore di porti. “E’ qualcosa su cui stiamo effettivamente lavorando, ma in questo momento non sono in grado di aggiungere ulteriori informazioni – conclude Rotondo -. Posso invece dire che abbiamo recentemente confermato gli ordini per ulteriori tre unità della classe Icon e per una della Oasis”.
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Per questo l’operatore, fondato da Giada Marabotto, sta emergendo come un pioniere nel settore dei viaggi tematici con influencer.
«Abbiamo iniziato quasi per gioco –  afferma Giada Marabotto, titolare e professionista del marketing turistico – ma oggi organizziamo decine e decine di gruppi tematici e veniamo contattati da enti del turismo per attività di co-marketing».
Volver Tour Operator, attivo nel settore turistico da circa 15 anni, ha visto una crescita
costante negli anni e comprende oggi 16 risorse interne e numerose collaborazioni. L’obiettivo è raggiungere i 7 milioni di euro di fatturato annuo.

I viaggi di gruppo rispecchiano le passioni e la personalità degli influencer coinvolti, che non
sono necessariamente persone con migliaia di follower. Possono essere opinion leader,
giornalisti, insegnanti, tour leader o figure carismatiche con cui i partecipanti desiderano
condividere del tempo. Le tematiche spaziano dal beauty e fashion, con retreat a base di
cosmesi e partecipazioni a mostre come quella di Chanel, alle attività sportive come il
trekking sui sentieri più spettacolari del mondo. Inoltre, i viaggi dedicati allo yoga e alla
meditazione rispondono al crescente desiderio dei viaggiatori di prendersi del tempo per sé,
mentre i viaggi culturali vedono l’accompagnatore come un valore aggiunto grazie alla sua
profonda conoscenza del territorio.
«Gli influencer coinvolti sono spesso accompagnatori turistici abilitati – aggiunge Marabotto – come Valentina Stella, Enza Sola, Chiara Parodi, Annalisa Muzio, Cristina Benedetti etc. In altri casi, i viaggi vedono la partecipazione di content creator come Arianna Chieli, Anna Turcato e Luciana
Caramia, che si concentrano sulla creazione di contenuti emozionali e sul rafforzamento del
gruppo, delegando gli aspetti logistico-organizzativi ad altri professionisti».
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[post_content] => Continuerà a essere gestito dalla famiglia Bambara – De Luca sino a fine gennaio 2025 l’hotel Villa Diodoro di Taormina. A quel punto inizieranno i lavori di ristrutturazione per riposizionare l’attuale 4 stelle da 102 camere in un 5 stelle da 72 chiavi. Arrivano i primi dettagli dell’operazione che qualche settimana fa ha portato il gruppo Barletta (azionista di maggioranza della società Arsenale attiva nell’hospitality management e promotrice del progetto dei treni della Dolce Vita Orient Express) ad acquisire da Gais Hotels la proprietà siciliana per una cifra attorno ai 40 milioni di euro. L’investimento totale, lavori di restyling compresi, sarà però superiore agli 85 milioni. Il tutto per un indirizzo storico dell’isola mediterranea, fondato alla fine dell’Ottocento da Giuseppe e Isabella Bambara, tra i primi operatori dell’ospitalità a Taormina.

“Il nostro intento è quello di valorizzare asset in posizione strategica sul territorio italiano, convertendoli in hotel di lusso, ampliando così l’offerta di alta gamma nel nostro Paese – spiega Paolo Barletta, ceo del gruppo omonimo -. Valorizziamo i territori in cui operiamo, creando sinergie che fungano da volano per la crescita e lo sviluppo. La Sicilia è ricca di arte, natura e storia, merita un comparto hotellerie di primissimo livello. Taormina, poi, ha una posizione straordinaria, in grado di sostenere l’ampliamento della ricettività della regione. Il nostro percorso di crescita in Sicilia passa da simili operazioni, capaci anche di creare future sinergie con la nostra offerta la Dolce Vita Orient Express”.

Per l’operazione, Gais Hotels Group è stato assistito da Novenero in qualità di advisor finanziario e strategico nella persona del managing partner, Andrea Ivancevich, mentre lo studio legale Abbadessa Franchina nella persona dell’avvocato Gaetano Franchina ha gestito i profili legali relativi all’esecuzione dell’accordo di ristrutturazione e alla dismissione dell’asset. Per il gruppo Barletta, l’operazione è stata curata da Nicola Adile Diego Vacca, chief legal officer, e Mario Cappon, cfo del gruppo, mentre lo studio Fgalex ha fornito consulenza esterna e Cbre ha agito come advisor immobiliare in tutte le fasi dell’acquisizione: dall’origination off-market dell’operazione sino al closing.
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