I leader convenuti al G7 dello scorso giugno a Borgo Egnazia si erano salutati dopo aver raggiunto l’accordo per sbloccare entro il 2024 un prestito da 50 miliardi a Kiev. Prestito finanziato attraverso la garanzia dei profitti derivanti dai 325 miliardi di dollari di beni congelati alla Banca centrale russa.
L’iniziativa dell’Italia per i 50 miliardi a Kiev
Ora, su iniziativa del del Presidente del Consiglio italiano, guida del gruppo dei 7 Grandi, è stata adottata la dichiarazione che annuncia la concretizzazione di quanto deciso in Puglia cinque mesi fa.
La presidenza italiana del G7 prospetta l’inizio della cospicua erogazione entro il prossimo dicembre.
Extraordinary Revenue Acceleration. Una pioggia di miliardi su Kiev rilanciata dalle dichiarazioni di tutti i Paesi del G7. Sarà un prestito “ripagato a valere sui futuri flussi di entrate straordinarie derivanti dall’immobilizzazione dei beni sovrani russi. In linea con i rispettivi sistemi giuridici dei G7 e il diritto internazionale”.
La finalità è il sostegno finanziario e per la ricostruzione. Va da sé che anche le spese militari di Zelensky potranno trarne giovamento, per colpire la Russia grazie ai soldi russi.
Solidarietà infinita a Zelensky
“Il G7 rimane fermo nella sua solidarietà nel sostenere la lotta dell’Ucraina per la libertà, la sua ripresa e ricostruzione. Erogando un ingente finanziamento per soddisfare le sue urgenti necessità, abbiamo ancora una volta chiarito il nostro incrollabile impegno a sostenere l’Ucraina. Per tutto il tempo necessario”.
“Il tempo non è dalla parte del Presidente Putin” affermano all’unisono Italia, Canada, Francia, Germania, Giappone, Regno Unito e Stati Uniti. Tutti fermi alle inefficaci soluzioni sanzionatorie adottate contro la Federazione russa quasi due anni e mezzo fa.
Mentre Putin, a dispetto del tempo, continua a radunare intorno a sé Paesi non allineati con l’Occidente sulla narrazione ucraina, è il Segretario del Tesoro USA, Janet Yellen, a spiegare il senso profondo di quanto stabilito dal G7. “Guardando al futuro, dice, la Russia sarà sempre più costretta a sostenere i costi della sua guerra illegale, al posto dei contribuenti negli Stati Uniti e in Europa”.
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