Effettua la tua ricerca

More results...

Generic selectors
Exact matches only
Search in title
Search in content
Post Type Selectors
Filter by Categories
#adessonews
Affitto Immobili
Agevolazioni - Finanziamenti
Aste Abruzzo
Aste Basilicata
Aste Calabria
Aste Campania
Aste Emilia Romagna
Aste Friuli Venezia Giulia
Aste Italia
Aste Lazio
Aste Liguria
Aste Lombardia
Aste Marche
Aste Molise
Aste Piemonte
Aste Puglia
Aste Sardegna
Aste Sicilia
Aste Toscana
Aste Trentino Alto Adige
Aste Umbria
Aste Valle d'Aosta
Aste Veneto
Auto - Moto
bed & breakfast
Immobili
Violenza sessuale sulla compagna, condannato il fidanzato La Nuova Sardegna #finsubito richiedi mutuo fino 100%


Nuoro Fu un 2023 da incubo fatto di abusi sessuali, maltrattamenti e violenze fisiche. Per quei giorni da inferno è stato condannato a nove anni e due mesi un 28enne di un paese della Barbagia (non indichiamo luoghi e nomi dei protagonisti della vicenda per tutelare la parte offesa, ndr) finito prima in carcere, poi ai domiciliari e infine in tribunale con la triplice accusa per la quale rischia ora di tornare dietro le sbarre. L’imputato ha negato tutto, ma a inchiodarlo sono state le testimonianze della vittima e anche quelle molto stentate e spesso farcite di «non ricordo» di compaesani e persino parenti del ragazzo. In alcuni casi c’è stato bisogno di ricorrere alle deposizioni raccolte dagli inquirenti durante le indagini e di utilizzare i verbali di quegli interrogatori. Alla fine le prove sono state ritenute evidenti dal collegio del tribunale di Oristano, composto dai giudici Silvia Palmas, Marco Mascia e Cristiana Argiolas, di fronte ai quali si è svolto il processo per competenza territoriale.

È stato dapprima il pubblico ministero Sara Ghiani, che aveva a rimettere ordine ai fatti in questa vicenda che inizia con una richiesta di aiuto e gli immediati accertamenti delle forze dell’ordine. È di fronte a loro che la ragazza poco più che ventenne si apre e rivela tutto. Il racconto inizia dalle violenze sessuali, ma è difficile scindere i fatti in questo processo perché anche i maltrattamenti, le continue vessazioni, i pedinamenti e le parole pesanti sembrano avere tutte un’unica origine: la volontà di dominare il rapporto da parte dell’imputato che mal sopportava il fatto che la compagna lavorasse in un bar e desse confidenza ai clienti o si vestisse con abiti che lui non riteneva consoni. I due erano conviventi e proprio in casa sarebbero avvenuti gli abusi a cominciare dal più grave commesso nell’aprile del 2023 quando, dopo aver afferrato la fidanzata, il compagno l’avrebbe obbligata ad avere un rapporto sessuale.

I primi maltrattamenti fisici e psicologici sarebbero legati al precedente episodio e successivamente avrebbero visto numerosi atti di sopraffazione a cominciare dai calci per arrivare agli schiaffi ai colpi alla testa e al torace. L’aveva anche afferrata per il collo e l’aveva quindi trascinata per le scale così da impedirle di fuggire di casa. Qualche mese più tardi l’aveva minacciata di morte impugnando un’ascia o altre volte un coltello a serramanico. Persino il lavoro era diventato un elemento di ricatto: il ragazzo prometteva che sarebbe andato nel bar a fare scenate contro di lei e contro gli avventori che a lei si rivolgevano, così da farle perdere il posto. Quelle non erano però solo parole vuote. Fuori dal bar infatti la situazione non cambiava di molto. Per le strade i pedinamenti sarebbero stati continui, così come le incursioni nel locale condite da insulti e insinuazioni su possibili relazioni che la ragazza intrattenesse coi clienti. I controlli non si limitavano al controllo del percorso che la ragazza compiva. Anche il telefonino diventava un problema e messaggi ed elenco chiamate venivano spesso tenuti sott’occhio. La paura di ripercussioni, la dipendenza affettiva e i metodi violenti avrebbero reso molto vulnerabile la vittima che, per mesi, scelse di non esporsi e di non denunciare il compagno. Alla fine, compì il passo che ha portato il processo.

La sentenza si porta dietro anche altre conseguenze: alla ragazza, che si è costituita parte civile assistita dall’avvocata Manuela Cau, andranno risarciti i danni e, per ora, ci si limita 6mila euro di provvisionale, mentre l’entità finale è rimandata alla successiva causa. E l’imputato? Assistito dall’avvocata Martina Cocco, ha provato ad allontanare da sé ogni accusa, negando che i fatti narrati dalla compagna fossero veri o che, in alcune occasioni, fossero stati gonfiati nel momento in cui furono raccontati nel verbale di querela. La fragilità psicologica della ragazza è stata ritenuta artefatta e le testimonianze alquanto tentennanti sarebbero state la prova che i reati contestati non avrebbero poggiato su fatti realmente accaduti o perlomeno non nella forma in cui sono stati ricostruiti. Non è bastato ed è arrivata la condanna a nove anni e due mesi.



Source link

***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****

Conto e carta difficile da pignorare

Proteggi i tuoi risparmi

Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link

Source link

 

***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****

Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link

Source link

Finanziamenti personali e aziendali

Prestiti immediati

Finanziamenti personali e aziendali

Prestiti immediati

Per richiedere la rimozione dell’articolo clicca qui

La rete #dessonews è un aggregatore di news e replica gli articoli senza fini di lucro ma con finalità di critica, discussione od insegnamento,

come previsto dall’art. 70 legge sul diritto d’autore e art. 41 della costituzione Italiana. Al termine di ciascun articolo è indicata la provenienza dell’articolo.

Il presente sito contiene link ad altri siti Internet, che non sono sotto il controllo di #adessonews; la pubblicazione dei suddetti link sul presente sito non comporta l’approvazione o l’avallo da parte di #adessonews dei relativi siti e dei loro contenuti; né implica alcuna forma di garanzia da parte di quest’ultima.

L’utente, quindi, riconosce che #adessonews non è responsabile, a titolo meramente esemplificativo, della veridicità, correttezza, completezza, del rispetto dei diritti di proprietà intellettuale e/o industriale, della legalità e/o di alcun altro aspetto dei suddetti siti Internet, né risponde della loro eventuale contrarietà all’ordine pubblico, al buon costume e/o comunque alla morale. #adessonews, pertanto, non si assume alcuna responsabilità per i link ad altri siti Internet e/o per i contenuti presenti sul sito e/o nei suddetti siti.

Per richiedere la rimozione dell’articolo clicca qui