Effettua la tua ricerca

More results...

Generic selectors
Exact matches only
Search in title
Search in content
Post Type Selectors
Filter by Categories
#adessonews
Affitto Immobili
Agevolazioni - Finanziamenti
Aste Abruzzo
Aste Basilicata
Aste Calabria
Aste Campania
Aste Emilia Romagna
Aste Friuli Venezia Giulia
Aste Italia
Aste Lazio
Aste Liguria
Aste Lombardia
Aste Marche
Aste Molise
Aste Piemonte
Aste Puglia
Aste Sardegna
Aste Sicilia
Aste Toscana
Aste Trentino Alto Adige
Aste Umbria
Aste Valle d'Aosta
Aste Veneto
Auto - Moto
bed & breakfast
Immobili
Pensioni: Italia fanalino di coda in Europa #finsubito prestito immediato


In un mondo in cui i tassi di fertilità stanno diminuendo e l’aspettativa di vita è in aumento, i sistemi pensionistici sono al centro dell’attenzione. Quello italiano è inserito fra quelli che presentano aspetti positivi ma anche debolezze rilevanti da affrontare per garantirne l’efficacia e la sostenibilità sul lungo periodo. Secondo il rapporto Mercer Global Pension Index 2024 il podio resta invariato con i migliori sistemi pensionistici del mondo che sono quelli di Olanda, Islanda e Danimarca mentre l’Italia retrocede al 35esimo posto, scendendo di quattro gradini rispetto allo scorso anno, confermandosi fanalino di coda tra i sistemi previdenziali europei, avanti solo ad Austria e Turchia. Anche alla luce dell’ultima manovra finanziaria, appena varata dal Governo, abbiamo fatto il punto con Francesco Cataldi e Federico Giotti, presidente e vicepresidente dell’Unione Nazionale Giovani Dottori Commercialisti ed Esperti Contabili.

Pensioni italiane inadeguate e troppo costose. Qual è la situazione al momento?

«La situazione non è rosea, benchè i vari aggiustamenti inevitabili fatti su questo fronte negli ultimi anni, con scelte anche dolorose e certamente impopolari, abbiano permesso di migliorare la sostenibilità complessiva. Certamente si può e si deve fare di più, ma sempre preservando la stabilità del sistema».

Secondo l’ultimo rapporto Mercer Global Pension Index 2024 l’Italia retrocede al 35esimo posto, scendendo di quattro gradini rispetto allo scorso anno, confermandosi fanalino di coda tra i sistemi previdenziali europei. Perché questo crollo? E quali sono le maggiori differenze con il resto d’Europa?

«Il peso dell’indebitamento pubblico e quindi degli interessi passivi rimane un fardello che lascia pochi margini di manovra, in campo fiscale come in quello previdenziale. Il report in questione premia il modello dei Paesi Bassi e in generale dell’Europa del nord, sia per il livello delle prestazioni previdenziali ed assistenziali che per la sostenibilità di quei sistemi, ma va evidenziato che spesso si tratta di sistemi ove, oltre al finanziamento tramite i contributi previdenziali versati, si attinge alla fiscalità generale, ovviamente beneficiando del fatto che lì è possibile farlo: l’Olanda ha un regime fiscale privilegiato in Europa e quindi attrae grandi multinazionali che lì hanno deciso e decidono di spostare la propria sede, basti pensare anche a celebri esempi di grandi aziende un tempo italiane. Questo, non per togliere meriti a loro nè per fornire alibi al nostro sistema previdenziale, è un fenomeno che va evidenziato».

Finanziamo strutture per affitti brevi

Gestiamo strutture per affitto breve

Francesco Cataldi presidente dell’Unione Nazionale Giovani Dottori Commercialisti ed Esperti Contabili

Secondo quanto previsto in manovra, per le pensioni di importo pari o inferiore al trattamento minimo nel 2025 ci sarà un incremento del 2,2% e dell’1,3% nel 2026. Le pensioni arriveranno così a 617,9 euro dai 614,77 attuali, con un incremento di circa 3 euro. Troppo poco non vi pare?

«Certamente considerando il costo della vita attuale pensioni minime del genere non consentono una vita dignitosa. Chi ne “beneficia” e ancor di più chi in pensione ci andrà magari tra 20 o 30 anni paga il conto di decenni di scelte sbagliate ed opportunistiche, di pensioni anticipate, erogate a fronte di pochi anni di contribuzione. L’introduzione del contributivo puro pone fine a questo perverso meccanismo ma il conto da pagare rimarrà per decenni e come al solito a farne le spese sono i più giovani, chi ancora non era nato quando veniva messo in atto questo furto al proprio futuro pensionistico. Se si aggiunge la decrescita demografica a questo quadro già fosco, abbiamo la classica ciliegina sulla torta».

I paletti sull’uscita flessibile (Quota 103) hanno portato a un flop di domande. Come mai? E la proposta leghista della Quota 41 è migliore secondo lei, fattibile?

«Le poche migliaia di domande per usufruire del pensionamento con 61 anni di età e 42 di contributi è da attribuire alla scarsa convenienza di questa manovra che implica un conteggio dell’importo con sistema totalmente contributivo, e al fatto che rispetto alla più vantaggiosa pensione anticipata ordinaria l’anticipo del pensionamento è minimo. Sulla proposta di quota 41 e quindi di andare a prescindere dall’età in pensione con almeno 41 anni di contributi non ho i dati per vagliarne la fattibilità, ma rilevo che se ne parla da anni e già nel 2018 l’INPS stimò che simile manovra avrebbe un costo altissimo per lo Stato. Certamente l’auspicio è che nessuna forza politica per crearsi consenso continui ad ipotecare il futuro dei giovani e delle generazioni a venire, perchè è un film che abbiamo già vissuto e stiamo vivendo nostro malgrado».

In generale, come rendere le pensioni più sostenibili ed adeguate, anche alla luce del caro-vita attuale?

«In Italia il peso della tassazione e di pari passo quello dei contributi è sostenuto in gran parte dal ceto medio, che è però una parte sempre più piccola del totale dei contribuenti, per effetto di misure penalizzanti che puntualmente lo riguardano. Chi ha redditi bassi per effetto della no tax area non contribuisce alla fiscalità generale, così come per effetto di fenomeni di elusione di alcune grandi multinazionali la contribuzione in termini di imposte dirette delle grandi imprese è relativamente modesta. Coniugare l’esigenza di garantire da un lato un minimo dignitoso di pensioni a chi non ha avuto redditi per molti anni della propria vita da lavoratore o ce li ha avuti bassi e quindi si ritrova con pochi contributi e dall’altro di non rompere il contratto sociale chiedendo troppo a chi già contribuisce molto è una missione impossibile. E’ necessario quindi a nostro avviso internamente intervenire con risparmi di spesa ragionati e non lineari, questi ultimi infatti minano l’efficienza dello Stato (penso alla sanità) e hanno solo effetto recessivo»

Inoltre, concludono Cataldi e Giotti, a livello comunitario l’Unione Europea dovrebbe combattere in modo deciso e unito il comportamento di quanti anche al proprio interno attuano politiche fiscali opportunistiche, un vero dumping fiscale che danneggia tutti i cittadini europei degli altri paesi e rischia di minare la credibilità e solidità del progetto europeo.

Gestione Bed & Breakfasts

Finanziamenti Bed & Breakfasts





Source link

***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****

Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link

Source link 

Informativa sui diritti di autore

La legge sul diritto d’autore art. 70 consente l’utilizzazione libera del materiale laddove ricorrano determinate condizioni:  la citazione o riproduzione di brani o parti di opera e la loro comunicazione al pubblico sono liberi qualora siano effettuati per uso di critica, discussione, insegnamento o ricerca scientifica entro i limiti giustificati da tali fini e purché non costituiscano concorrenza all’utilizzazione economica dell’opera citata o riprodotta.

Vuoi richiedere la rimozione dell’articolo?

Clicca qui

 

 

 

***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****

Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link

Source link

Finanziamo strutture per affitti brevi

Gestiamo strutture per affitto breve

Informativa sui diritti di autore

La legge sul diritto d’autore art. 70 consente l’utilizzazione libera del materiale laddove ricorrano determinate condizioni:  la citazione o riproduzione di brani o parti di opera e la loro comunicazione al pubblico sono liberi qualora siano effettuati per uso di critica, discussione, insegnamento o ricerca scientifica entro i limiti giustificati da tali fini e purché non costituiscano concorrenza all’utilizzazione economica dell’opera citata o riprodotta.

Vuoi richiedere la rimozione dell’articolo?

Clicca qui

 

 

 

Mutuo asta 100%

Assistenza consulenza acquisto in asta

Consulenza fiscale

Consulenza del lavoro

Per richiedere la rimozione dell’articolo clicca qui

La rete #dessonews è un aggregatore di news e replica gli articoli senza fini di lucro ma con finalità di critica, discussione od insegnamento,

come previsto dall’art. 70 legge sul diritto d’autore e art. 41 della costituzione Italiana. Al termine di ciascun articolo è indicata la provenienza dell’articolo.

Il presente sito contiene link ad altri siti Internet, che non sono sotto il controllo di #adessonews; la pubblicazione dei suddetti link sul presente sito non comporta l’approvazione o l’avallo da parte di #adessonews dei relativi siti e dei loro contenuti; né implica alcuna forma di garanzia da parte di quest’ultima.

L’utente, quindi, riconosce che #adessonews non è responsabile, a titolo meramente esemplificativo, della veridicità, correttezza, completezza, del rispetto dei diritti di proprietà intellettuale e/o industriale, della legalità e/o di alcun altro aspetto dei suddetti siti Internet, né risponde della loro eventuale contrarietà all’ordine pubblico, al buon costume e/o comunque alla morale. #adessonews, pertanto, non si assume alcuna responsabilità per i link ad altri siti Internet e/o per i contenuti presenti sul sito e/o nei suddetti siti.

Per richiedere la rimozione dell’articolo clicca qui