La situazione attuale di molti musei nelle zone interne del Cilento, Vallo di Diano e Alburni è un esempio emblematico di risorse sprecate.
Milioni di euro sono stati investiti in strutture che, anziché generare occupazione e stimolare il turismo, rimangono chiuse o aperte solo occasionalmente.
Questo rappresenta un evidente spreco di denaro pubblico e una mancata opportunità per il territorio.
I nostri territori non hanno bisogno di cattedrali nel deserto, ma di strutture vive, funzionanti e capaci di creare posti di lavoro e attrarre visitatori.
Facendo un giro per i tanti musei dei paesi delle zone interne nel Cilento, nel Vallo di Diano e negli Alburni, ci rendiamo subito conto che, accanto a numerose eccellenze del nostro territorio che funzionano, esistono altrettanti musei chiusi o aperti solo in rare eccezioni.
Questa situazione non solo priva i cittadini e i turisti di importanti risorse culturali, ma danneggia anche l’immagine del territorio, compromettendone il valore come meta turistica e culturale attiva e accessibile.
Il problema: mancanza di coordinamento e risultati concreti
Nonostante gli ingenti investimenti pubblici, quanta occupazione è stata realmente creata dai musei dei nostri territori?
Esiste un ente che controlli l’efficacia di questi progetti, monitorando il numero di turisti, l’impatto sull’occupazione e il ritorno economico degli investimenti?
Al momento, sembra che non vi sia alcun controllo strutturato, e questo porta a situazioni in cui molti musei rimangono chiusi o accessibili solo in determinate occasioni, rendendo inefficace il loro potenziale.
Una soluzione: una rete museale coordinata e interconnessa
Lo strumento per affrontare questa inefficienza potrebbe essere la creazione di una rete museale coordinata e integrata attraverso l’utilizzo delle nuove tecnologie.
Un portale web dedicato potrebbe consentire una gestione centralizzata delle informazioni sui musei del Cilento, del Vallo di Diano e degli Alburni, fornendo ai visitatori orari di apertura aggiornati, informazioni sui prezzi dei biglietti, e offrendo la possibilità di prenotare visite online.
Grazie a un sistema di prenotazione online integrato, i turisti potrebbero annunciare la loro visita e assicurarsi che il museo sia aperto al loro arrivo.
Questo tipo di strumento non solo migliorerebbe la fruibilità delle strutture, ma creerebbe anche nuove opportunità di lavoro legate alla gestione digitale, alla manutenzione della rete e alla promozione delle attrazioni.
Il ruolo delle imprese turistiche: gestione efficiente e sostenibile
Affinché questa rete museale diventi realmente efficace, è essenziale coinvolgere imprese turistiche serie che possano gestire queste risorse in modo professionale, efficiente e redditizio.
Le imprese devono sostituire il “non sistema” attuale, caratterizzato da assenza di coordinamento e mancanza di reti tra musei e altre risorse turistiche delle nostre zone.
Una gestione privata qualificata permetterebbe di garantire non solo l’apertura regolare delle strutture, ma anche la loro promozione, la creazione di pacchetti turistici integrati e l’aumento del flusso di visitatori.
Il coinvolgimento di imprese turistiche qualificate potrebbe, inoltre, assicurare una pianificazione a lungo termine, con l’obiettivo di valorizzare le strutture esistenti e crearne di nuove, collegando i musei a itinerari esperienziali e offrendo servizi aggiuntivi come guide turistiche e percorsi tematici.
La gestione imprenditoriale porterebbe una visione orientata ai risultati, con un approccio più dinamico, capace di trasformare questi contenitori culturali in vere risorse per il territorio, creando economia e occupazione duratura.
Trasformare i musei in opportunità per tutti
Questo approccio non solo potrebbe migliorare l’accessibilità e la fruibilità delle risorse culturali, ma contribuirebbe in modo significativo alla crescita dell’occupazione nelle zone interne dei nostri territori.
Creando nuovi posti di lavoro e figure professionali dedicate alla gestione museale, all’accoglienza e alla promozione turistica, si genererebbe un effetto moltiplicatore sull’economia locale.
I musei devono evolversi in opportunità per tutti i nostri territori, trasformandosi in autentici motori di sviluppo e inclusione, capaci di garantire un futuro prospero e sostenibile per tutti.
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