“Tra poco meno di un mese sarà, in concomitanza con le elezioni regionali, la Giornata europea per la parità retributiva. Oltre l’Unione anche 12 paesi dell’Ue hanno istituito una Giornata nazionale per la parità salariale: Austria, Belgio, Cipro, Repubblica Ceca, Germania, Estonia, Francia, Paesi Bassi, Slovacchia, Portogallo, Spagna e Svezia. È il momento che anche l’Italia riconosca che c’è un problema di parità stipendiale e istituisca una giornata annuale in cui organizzare attività di sensibilizzazione per mostrare l’effetto negativo del gender pay gap; queste attività comprenderebbero azioni per la parità di retribuzione organizzate dai sindacati, dibattiti pubblici, seminari e conferenze”. Lo afferma in una nota Francesca Lucchi, candidata cesenate alle elezioni regionali nelle fila del Pd.
“A marzo 2024, in Emilia-Romagna, le donne rappresentano la maggioranza tra i laureati (57%) ma hanno un tasso di occupazione inferiore agli uomini (67,9% contro 81,7%). Il divario retributivo resta ampio: le lavoratrici guadagnano in media all’anno oltre 9.000 euro in meno rispetto agli uomini nel settore privato. Inoltre, le donne sono più spesso impiegate part-time per esigenze familiari. Nonostante segnali di miglioramento, le disuguaglianze persistono, con un minore accesso alle carriere Stem e ai ruoli decisionali. L’Anvur (Agenzia Nazionale di Valutazione del Sistema Universitario e della Ricerca) per esempio ha evidenziato anche quanto sia ancora necessario fare per raggiungere un equilibrio di genere nelle carriere accademiche e nei ruoli dirigenziali. Dobbiamo garantire alle donne le stesse opportunità di crescita professionale e di accesso a posizioni di prestigio e potere decisionale. L’Emilia-Romagna deve diventare un esempio di inclusività e progresso, un luogo dove ogni bambina può sognare di essere tutto ciò che vuole diventare. L’Ue ha recentemente rafforzato il suo impegno per colmare il divario salariale tra uomini e donne, una problematica persistente che penalizza le lavoratrici in termini di opportunità e retribuzione. Le donne guadagnano mediamente il 13% in meno rispetto agli uomini per lavori di pari valore, una disuguaglianza che deve essere superata per garantire una vera equità sociale ed economica”.
“Dobbiamo partire a livello regionale con una delle iniziative chiave che abbiamo messo nel programma del Sindaco per Cesena e cioè l’apertura pomeridiana delle scuole, trasformandole in centri di aggregazione sociale e culturale, dove bambini e ragazzi possono se vogliono partecipare ad attività didattiche e ricreative organizzate insieme a tutto il mondo del Terzo Settore. Questo sostegno consentirebbe alle mamme di continuare la propria carriera lavorativa senza dover scegliere tra il lavoro e la cura dei figli. Offrire servizi scolastici pomeridiani è una risposta alle esigenze delle famiglie, che spesso si trovano a dover affrontare sacrifici in termini di tempo e denaro. Il diritto all’educazione dei più piccoli e alla realizzazione professionale delle madri deve essere garantito contemporaneamente. Un impegno che dobbiamo prendere è l’adozione di incentivi fiscali per le aziende che implementano politiche di equità salariale e promuovono l’equilibrio tra vita lavorativa e personale, come la flessibilità degli orari e il lavoro a distanza. E’ necessario creare un osservatorio regionale per monitorare il divario di genere nelle retribuzioni e nelle posizioni di leadership, assicurando la trasparenza e l’applicazione di misure correttive laddove necessario. Questa battaglia riguarda tutte noi. È il momento di far sentire la nostra voce e di scegliere un cambiamento reale, per una società che valorizza davvero il talento e l’impegno delle donne”.
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