Ieri mattina sono iniziati i controlli. A seguito dei riscontri raccolti, nel pomeriggio è scattato l’arresto in flagranza di reato. Un imprenditore di Latina, legale rappresentante di una società che gestisce due supermercati, è finito agli arresti domiciliari e domani sarà processato per direttissima. E’ ritenuto il presunto responsabile del reato di furto aggravato. Sono stati gli agenti della Squadra Mobile di Latina – coordinati dal dirigente Guglielmo Battisti – ad arrestare A.A., 40 anni, sulla scorta di quello che è venuto alla luce nel corso del controllo condotto in un punto vendita del centro in via Pio VI aperto 24 ore su 24 e in un altro punto vendita della città a Palazzo di Vetro.
Gli agenti sono intervenuti insieme al personale del Reparto Prevenzione del Lazio e della Polizia Scientifica e in base anche ai riscontri dell’Enel, i consumi accertati erano anomali: più bassi rispetto all’utilizzo della corrente elettrica per alimentare la luce ma anche per i congelatori e altri elettrodomestici. L’indagine è scattata a seguito di una segnalazione dell’Enel, i conti non tornavano e a quanto pare i contatori erano stati aggirati.
Le verifiche sono andate avanti per diverse ore fino a quando gli investigatori non hanno accertato i fatti ed è stato disposto l’arresto. In passato l’imprenditore era stato indagato nell’ambito dell’inchiesta sui chioschi al mare a Latina condotta dalla Dda e dal pm Luigia Spinelli ma alla fine la posizione era stata archiviata. L’ammanco – secondo quanto ricostruito – ammonta a decine di migliaia di euro e potrebbe arrivare anche a 100mila, ma su questo sono in corso accertamenti da parte della Polizia. Domani – difeso dall’avvocato Luca Giudetti – l’uomo sarà processato per direttissima in Tribunale. I due punti vendita restano aperti, uno è alimentato con un gruppo elettrogeno. In passato sono state diverse le operazioni condotte in provincia di Latina che avevano portato alla scoperta di una serie di furti di corrente elettrica. Nel 2018 erano stati accertati 300 casi con un danno complessivo pari a 4 milioni di euro.
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