La seconda metà del 2024 sta riservando interessanti novità nel campo della finanza agevolata, con nuove misure già attivate e altre interessanti in rampa di lancio.
Nella prima categoria rientra il Piano Transizione 5.0, introdotto dall’aggiornamento del PNRR di fine 2023 e di cui il decreto congiunto di MIMIT e MEF del 24 luglio 2024 (DM Transizione 5.0) definisce le modalità operative. La misura offre un’agevolazione sotto forma di credito d’imposta a supporto di nuovi investimenti nel biennio 2024-2025 in beni materiali e immateriali di cui agli allegati A e B alla legge 11 dicembre 2016 n. 232 già noti per Transizione 4.0 (con alcuni ampliamenti), realizzati nell’ambito di progetti di innovazione che generino una riduzione dei consumi energetici delle strutture produttive (almeno 3%) o dei processi produttivi (almeno 5%) interessati: in via accessoria a questi investimenti, sono agevolabili anche i beni materiali nuovi finalizzati all’autoproduzione di energia da fonti rinnovabili per l’autoconsumo e la formazione del personale in tecnologie per la transizione digitale ed energetica.
La soglia massima dell’investimento ammissibile è fissata a 50 milioni di euro per singola impresa, mentre l’intensità del credito, che oscilla tra un minimo 5% e un massimo del 45%, è inversamente proporzionale alla size dell’investimento e direttamente proporzionale alla riduzione dei consumi energetici. Già dal 7 agosto 2024 è aperta la Piattaforma Informatica, accessibile dal sito del GSE, per la presentazione delle comunicazioni preventive dirette alla prenotazione del credito d’imposta, che potrà poi essere utilizzato solo in compensazione nel modello F24.
Sempre tra le misure già attive, va segnalata una nuova versione della Sabatini, operativa dal 1° ottobre e ribattezzata Nuova Sabatini Capitalizzazione, poiché dedicata alle pmi impegnate in processi di capitalizzazione e che intendano realizzare investimenti in macchinari, attrezzature, impianti, beni strumentali ad uso produttivo e hardware, nonché software e tecnologie digitali. L’investimento deve essere coperto (anche per la sua interezza) da un finanziamento bancario o leasing di banche e intermediari convenzionati, e l’agevolazione consiste in un contributo in conto impianti pari al valore degli interessi calcolati, in via convenzionale, su un finanziamento con durata di 5 anni, importo uguale all’investimento e tasso d’interesse annuo del 5% per le micro e piccole imprese o 3,575 % per le medie imprese.
Il prerequisito per accedere alla misura è aver deliberato, nei sei mesi antecedenti alla domanda di contributo, un aumento di capitale sociale (solo conferimento in denaro e risultante dalla delibera come “versamento in conto aumento capitale”) almeno pari al 30% dell’importo del finanziamento, e sottoscriverlo entro 30 giorni dalla concessione del contributo, versando almeno il 25% dell’aumento di capitale (100% in caso di socio unico o di Srls), oltre, se previsto, l’intero valore del sovrapprezzo azioni.
Novità anche per alcune misure “evergreen” gestite da Simest e Invitalia. La prima, partner istituzionale di riferimento per l’internazionalizzazione, dal 25 luglio ha avviato un piano di supporto mirato per le imprese italiane con interessi verso il continente africano: da un lato, riservando alle iniziative in Africa condizioni agevolative di maggior favore (spese aggiuntive finanziabili, quota a fondo perduto superiore, esenzione dall’obbligo di garanzia) nel portafoglio di strumenti già esistenti (“Inserimento mercati”, “Certificazioni e consulenze”, “Fiere ed Eventi”, “E-commerce” e “Temporary Manager”); dall’altro, varando il nuovo strumento “Potenziamento Mercati Africani”, dedicato alle imprese esportatrici stabilmente presenti, che esportano o si approvvigionano in Africa, oppure stabilmente fornitrici delle predette imprese. La decisione di “attenzionare” (e anche presidiare tramite proprie sedi) specifici mercati esteri non è una novità assoluta per Simest, che già nel recente passato ha stanziato un plafond dedicato ai Balcani Occidentali, e che ha in agenda per il prossimo futuro un nuovo prodotto finanziario per l’America Latina
Invitalia, invece, gestirà la nuova versione in scala ridotta dei Contratti di Sviluppo: questi inediti mini-contratti prevedono una taglia più piccola per i progetti agevolabili, tra i 5 e i 20 milioni di euro, rispetto alla soglia minima di 20 milioni della versione “senior” della misura. I piani di investimento agevolabili dovranno sostenere lo sviluppo o la fabbricazione di tecnologie critiche o salvaguardare e rafforzare le rispettive catene del valore negli ambiti individuati dal Regolamento STEP, tra cui tecnologie digitali e innovazione delle tecnologie deeptech, tecnologie pulite ed efficienti sotto il profilo delle risorse (incluse le tecnologie a zero emissioni nette) e biotecnologie (compresi i medicinali critici). I progetti potranno essere realizzati solo nelle regioni del Mezzogiorno (dal Molise in giù, isole comprese) e dovranno prevedere alternativamente la creazione di una nuova unità produttiva, l’ampliamento della capacità di produzione, la riconversione o la ristrutturazione di un’unità già esistente. Occorre altresì un piano occupazionale incrementale connesso all’investimento che preveda anche l’assunzione di occupati qualificati. L’incentivo è concesso sotto forma di contributo a fondo perduto così calcolato sulle spese ammissibili: 55% per le piccole imprese, 45% per le medie e 35% per le grandi.
Un ventaglio di strumenti che, in attesa di conoscere le previsioni della nuova legge di bilancio, rappresenta una solida base di partenza per sostenere la crescita delle imprese italiane nel 2025.
a cura di
Claudio Calvani,
partner e ad di Vitale Debt & Grant srl
ccalvani@vitale-co.com
Qui gli aggiornamenti precedenti a cura di Vitale Debt & Grant (ex VVA, si veda altro articolo di BeBeez):
***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****
Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link
Informativa sui diritti di autore
La legge sul diritto d’autore art. 70 consente l’utilizzazione libera del materiale laddove ricorrano determinate condizioni: la citazione o riproduzione di brani o parti di opera e la loro comunicazione al pubblico sono liberi qualora siano effettuati per uso di critica, discussione, insegnamento o ricerca scientifica entro i limiti giustificati da tali fini e purché non costituiscano concorrenza all’utilizzazione economica dell’opera citata o riprodotta.
Vuoi richiedere la rimozione dell’articolo?
Clicca qui
***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****
Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link
Informativa sui diritti di autore
La legge sul diritto d’autore art. 70 consente l’utilizzazione libera del materiale laddove ricorrano determinate condizioni: la citazione o riproduzione di brani o parti di opera e la loro comunicazione al pubblico sono liberi qualora siano effettuati per uso di critica, discussione, insegnamento o ricerca scientifica entro i limiti giustificati da tali fini e purché non costituiscano concorrenza all’utilizzazione economica dell’opera citata o riprodotta.
Vuoi richiedere la rimozione dell’articolo?
Clicca qui