Le imprese italiane sono meno propense al leasing. Nei primi nove mesi rallenta il noleggio a lungo termine di auto #finsubito prestito immediato

Si è ridotta la propensione delle imprese italiane al leasing. Tra gennaio e settembre sono stati stipulati  526.493 contratti di leasing, per un valore di oltre 24 miliardi di euro: numeri però in flessione del -4,8% in valore e del -7% nel numero di contratti. 

Sono alcuni dei dati realizzati dal Centro Studi e Statistiche di Assilea (l’associazione italiana del leasing) relativi ai primi nove mesi dell’anno che l’associazione ha anticipato in vista del Salone del Leasing 2024 in programma per fine mese.  

Tiene il comparto auto, ma frena il noleggio a lungo termine

Nei primi nove mesi il comparto autovetture, veicoli commerciali e mezzi industriali ha segnato un -0,6%, rappresentando il 64,2% dello stipulato totale. Ottime performance su autovetture (+8,4%) e veicoli commerciali in leasing (+21,4%), mentre il noleggio a lungo termine di autovetture accusa flessione del 14% nei primi nove mesi dell’anno. Importante il contributo del leasing per il finanziamento di autovetture green (elettriche, ibride e plug-in) nonostante le difficoltà incontrate dal mercato delle auto elettriche degli ultimi mesi.

Positivo il comparto immobiliare. Non regge invece il leasing strumentale 

Il leasing strumentale (finalizzato all’acquisizione di un bene strumentale per la propria attività,) registra un calo del 15,6% sui valori complessivi del periodo. Ribasso determinato, principalmente, a causa del persistere delle politiche monetarie restrittive e del ritardo con cui si stanno manifestando i provvedimenti della Transizione 5.0. Rispetto al leasing finanziario (-19,7%), il leasing operativo mostra una dinamica in controtendenza (+13,2%) ancorché limitata a una nicchia di mercato caratterizzata da beni standard e di piccolo importo. 

Positivo il comparto Immobiliare (+5,8%), trainato dal segmento «costruito», in particolare nella classe di importo tra 0,5 e 2,5 milioni (+10,8%) e un lusinghiero +79,7% in quella oltre i 2,5 milioni di euro. Il segmento «da costruire» registra invece un’inversione di tendenza rispetto al positivo andamento dell’anno 2023 con flessioni per tutte le fasce di importo contrattuale.

«Il leasing è il principale strumento finanziario utilizzato dalle pmi per crescere e la riduzione degli investimenti in macchinari e beni produttivi è un campanello di allarme che porta Assilea ad auspicare una politica monetaria meno restrittiva e una eventuale calibrazione degli strumenti di sostegno alle imprese», commenta il presidente di Assilea, Carlo Mescieri, che confida nel piano Transizione 5.0 affinché «possa risultare al più presto un fattore capace di ridare slancio agli investimenti delle imprese». (riproduzione riservata)