Fanno sentire con forza la propria voce, i lavoratori e le lavoratrici della Hiab di Statte. I loro posti di lavoro sono in bilico ed hanno quindi deciso di indire una assemblea permanente, occupando lo stabilimento. Fim, Fiom e Uilm da parte loro giudicano “inaccettabile” il mancato rilancio del sito stattese, contestando la delocalizzazione produttiva a Minerbio, nel bolognese.
«Comprendiamo appieno le ragioni di questa mobilitazione e ribadiamo il nostro impegno a fianco dei lavoratori, che chiedono solo di poter continuare a lavorare e vivere dignitosamente sul nostro territorio. La posizione dell’azienda, espressa nell’ultimo incontro dell’8 ottobre, è inaccettabile e non tiene conto delle gravi conseguenze sociali ed economiche che deriverebbero dalla chiusura dello stabilimento di Statte. Oltre a privare i lavoratori del loro posto di lavoro, una simile decisione rappresenterebbe un duro colpo per l’intera comunità locale» dicono dal Partito Democratico l’on. Ubaldo Pagano ed il vicesegretario provinciale, Antonio Lecce. «Già lo scorso 10 luglio» ricordano «avevamo portato la questione all’attenzione dei Ministri competenti con un’interrogazione parlamentare, seguita pochi giorni fa da una nuova interrogazione, dopo che l’azienda aveva rinunciato alle agevolazioni offerte dalla Regione e annunciato la definitiva chiusura del sito. Inspiegabilmente, entrambe le interrogazioni non hanno ricevuto risposta. Per dare voce a questi lavoratori, e in accordo con il consigliere provinciale Lucio Lonoce, partirà nelle prossime ore una richiesta ufficiale di convocazione di un consiglio provinciale urgente, con l’obiettivo di coinvolgere tutti i rappresentanti istituzionali regionali e approvare una mozione di richiesta di intervento urgente al governo centrale».
Cosimo Borraccino, consigliere del Presidente della Regione Puglia, ha portato ai lavoratori la solidarietà dell’ente e del presidente Michele Emiliano: «Già oltre 70 lavoratori somministrati, dall’inizio dell’anno, sono stati messi fuori dal ciclo produttivo. Adesso tutti i 103 lavoratori sono senza lavoro, pur avendo esperito la task force regionale dell’occupazione, con il presidente Leo Caroli, ogni tentativo per salvare l’occupazione, anche offrendo incentivi economici, di non secondaria importanza, all’azienda che invece ha rifiutato ogni forma di confronto tendente alla salvaguardia del lavoro. Siamo vicini ai lavoratori e non staremo con le mani in mano».
Per il consigliere regionale de La Puglia Domani, Antonio Scalera, «la posizione dell’azienda è e rimane inaccettabile, perchè non tiene conto delle ripercussioni di carattere sociale ed economico che ricadrebbero ancora una volta su una provincia, quella tarantina, che ha già pagato, negli anni passati, scelte sbagliate. Esprimo la mia piena solidarietà e totale vicinanza ai lavoratori che stanno portando avanti una giusta protesta a difesa del loro futuro. Tutta la politica di terra jonica deve fare sentire la sua voce ad ogni livello istituzionale per convincere i vertici di Hiab a rivedere, in tempi brevi, la loro posizione e la loro decisione. Taranto non può e non deve pagare, ancora una volta, in termini sociali e occupazionali l’ennesima vertenza che da anni il nostro territorio è costretta ad affrontare».
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