«Comprendendo il rilevante interesse pubblico suscitato da questa vicenda, riteniamo doveroso restituirla alla sua reale dimensione. Possiamo escludere che sia stata compiuta una attività di dossieraggio (di qualsiasi dimensione e natura) o, comunque, che vi sia stata cessione di dati a terzi». Lo precisano in una dichiarazione i difensori dell’ex bancario di Intesa Sanpaolo Vincenzo Coviello, gli avvocati Luigi Milani, Federico Straziota, Antonio Arzano e Domenica Lenato (Polis Avvocati). «Nel corso delle perquisizioni eseguite il 10 ottobre presso l’abitazione e altri locali in uso all’indagato, non è stata rinvenuta – nella disponibilità del dott. Coviello – documentazione attinente ai fatti per cui si procede», aggiungono gli avvocati. «Sul merito della vicenda – precisano gli avvocati -, al momento, non possiamo fornire ulteriori dettagli, nel doveroso e convinto rispetto dell’attività investigativa. Rimaniamo pertanto in attesa che la Procura della Repubblica svolga i necessari approfondimenti investigativi e che acquisisca ogni riscontro utile a chiarire i fatti», rilevano i difensori dell’ex bancario: Luigi Milani, Federico Straziota, Antonio Arzano e Domenica Lenato (Polis Avvocati).
Conti violati, in arrivo altre denunce. Intesa indagata: «Ma noi parte lesa»
Il licenziamento
Vincenzo Coviello ora ha intenzione di impugnare il licenziamento da Intesa Sanpaolo. I legali dell’ex bancario hanno già inviato alla banca una missiva con la quale ritengono sostanziamente che il licenziamento sia nullo, illegittimo e immeritato. Entro 180 giorni da questa missiva possono depositare il ricorso al giudice del lavoro per introdurre il giudizio.
La sua versione
«Ho agito di mia iniziativa e non ho mai stampato né trattenuto copia delle informazioni sui conti, così come non ho divulgato a nessuno i dati visionati e ho smesso di accedere ai conti dei clienti dall’ottobre del 2023», dopo un confronto con il suo responsabile che gli contestava gli accessi abusivi scoperti dall’istituto di credito in sede di audit. E’, in sintesi, la versione dei fatti di Vincenzo Coviello, l’impiegato di Intesa Sanpaolo (licenziato l’8 agosto scorso) contenuta in una lettera di contestazione che la banca notificò al 52enne il 4 luglio scorso dopo aver scoperto migliaia di accessi abusivi ai conti correnti di migliaia di clienti. In realtà, gli contesta la banca nella missiva, Coviello ha continuato a spiare i conti, come se nulla fosse accaduto. Emerge dagli atti della banca che dal novembre 2023 ad aprile 2024 Coviello ha eseguito 347 accessi abusivi interrogando i conti di 261 clienti da lui non gestiti.
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