Era inevitabile che una richiesta provocatoria forte, con un percorso lungo e in salita, come quello di una consultazione popolare che porti Matera a far parte della Puglia comportasse prese di posizioni ” preoccupate”, per una spaccatura e una disgregazione territoriale che nei fatti già c’è verso la Puglia e verso la Campania, come dimostra – per esempio – la migrazione sanitaria e la necessità di ”accordi di confine” di là a venire. Così l’iniziativa degli ex parlamentari Corrado Danzi e Tito Di Maggio, insieme ad altri 60 cittadini, di avviare l’iter https://giornalemio.it/politica/matera-in-puglia-richiesta-protocollata-e-ora-un-lungo-iter/ ha desto curiosità e interesse a livello nazionale e prese di posizione a livello locale. Hanno cominciato i prima i parlamentari di opposizione in Regione ( Cifarelli, Marrese, Verri, Vizziello) che hanno chiesto ” maggiore attenzione verso Matera” ma prendendo le distanze dall’iniziativa referendaria con tre righe secche ”Più che fantasiosi traslochi in altre regioni – riporta la nota, https://giornalemio.it/cronaca/valorizzare-il-ruolo-della-citta-di-matera-in-unottica-di-crescita-di-tutta-la-basilicata/ crediamo che la città di Matera abbia bisogno di investimenti importanti e di un cambio di passo che solo una politica regionale lucana diversa può dare, la città dei Sassi è un patrimonio inestimabile per tutta la regione e la sua crescita può e deve essere la crescita dell’intera Basilicata” . A seguire la nota del presidente della giunta regionale Vito Bardi, con un ” No a divisioni, sì al protagonismo dei territori”. Attendiamo i fatti: dalla sanità alle infrastrutture, dalla riforma della legge elettorale che penalizza non poco il territorio a quella refendaria. Obiettivo decentramento…Finora, ricordando le responsabilità daialtre consiliature, si è fatto il contrario e lo spopolamento, il taglio dei servizi , la migrazione dei giovani ne sono una conferma. A questo aggiungiamo la progressiva perdita di potere decisionale della Basilicata. Si decide, spesso, sui tavoli romani…
LA NOTA DELLA REGIONE
Potenza, 14 ottobre 2024
Bardi: no a divisioni, sì al protagonismo dei territori
Il presidente commenta la proposta di referendum per annettere Matera alla Puglia
“L’accentuazione di particolarismi è un tratto comune in questa fase storica, dimenticando che in passato tale comportamento ha sempre assunto un ruolo disgregatore. Il tentativo di lucrare qualche consenso agitando antagonismi e contrapposizioni che appartengono più al mondo dello sport che alla vita sociale, economica e politica, rischia solo di tradursi in divisioni e autolesionismo”. E’ quanto sottolinea il presidente della Giunta regionale, Vito Bardi, commentando la proposta di referendum sull’annessione di Matera alla Puglia. “Non sottovaluto il tema che, oltre ad attrarre i media – dice Bardi – ripropone la grande questione della coesione regionale e dello sviluppo di relazioni sempre più intense tra i vari centri del territorio. Ma – ribadisce il presidente – l’autoreferenzialità finisce per alimentare una tentazione isolazionistica. E con prospettive “esotiche” di poter contare di più in regioni demograficamente molto più grandi della Basilicata, proprio come la Puglia che – aggiunge Bardi – ha realtà urbane significative a cui sono attestate centri decisionali, amministrativi e burocratici”. Secondo il presidente, queste iniziative possono “produrre uno scollamento tra Matera e il resto del territorio, a partire dalla sua stessa provincia che avvertirebbe la tentazione della città dei Sassi di non farsi carico anche delle problematiche dell’hinterland. Tra l’altro, tutto ciò impatterebbe sull’immagine di Matera che a livello internazionale viene percepita come il simbolo di una Basilicata capace di interagire virtuosamente con il resto del Paese, l’Europa e il mondo. Il governo regionale – sottolinea Bardi – è consapevole del suo ruolo trainante per l’industria culturale (e non solo, considerando le altre componenti produttive) ed è impegnato, più in generale, a rilanciare specificità, vocazioni e protagonismi dei diversi territori. Questa è la strada per contrastare fenomeni di disgregazione e per valorizzare l’immagine propositiva e positiva della Basilicata. Sono convinto che la gran parte dei cittadini e dei partiti politici non sia per le divisioni, ma guardi con interesse – conclude il presidente – al protagonismo delle varie aree territoriali in una logica di concertazione, condivisione e modernità”.
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