«Bastava fare una variante del Piano regolatore per evitare un altro salasso agli automobilisti di Asti e provincia». Questo il duro attacco all’amministrazione astigiana che arriva dai banchi dell’opposizione.
Nel mirino l’ultima grande area di parcheggio gratuito, in centro ad Asti, che diventerà a pagamento. Infatti 150 stalli, vicino alla stazione ferroviaria, dal primo febbraio, da bianchi diventeranno blu.
I pendolari e gli studenti sono infuriati perché a febbraio dello scorso anno erano diventati a pagamento anche i 2200 stalli nell’adiacente piazza del Palio, da sempre gratuiti.
La scelta è stata imposta dalle Ferrovie al Comune che, ha provato ad opporsi e alla fine ha trattato. L’area, di proprietà di Fs Sistemi Urbani SpA, cioè le Ferrovie di Stato, era in concessione al Comune con un canone trimestrale di 4 mila euro. Quando la concessione è scaduta, Rfi non ha più voluto rinnovarla.
«Non bastava aver trasformato l’intera piazza del Palio da parcheggio gratuito utilizzato da pendolari, studenti, lavoratori, abitanti delle frazioni e della provincia a parcheggio a pagamento. Ora anche l’area Babilano, a disposizione di chi utilizza il treno, diventa a pagamento», contestano duramente dai banchi dell’opposizione i consiglieri Vittoria Briccarello, Mauro Bosia, Mario Malandrone e Gianfranco Miroglio.
«L’area del Babilano è privata – spiega l’assessore all’urbanistica, Monica Amasio – ma ha un vincolo di utilità pubblica dovuto al parcheggio gratuito che è presente sul posto». Questo aveva dato una carta in mano al Comune sul tavolo delle trattative con Rfi. Alla fine si è arrivati a un compromesso. L’area privata diventerà a pagamento ma le Ferrovie faranno lavori di riqualificazione, concederanno dieci stalli di parcheggio per i Bus, il 10% dei parcheggi sarà a tariffa agevolata per i residenti e verranno installate telecamere.
Dei 150 stalli bianchi attualmente esistenti, al termine dei lavori, dovrebbero rimanerne 125, ma tutti blu. In compenso il Comune renderà gratuiti 140 parcheggi, ora a pagamento, nelle vie limitrofe.
«Un anno di trattative con le Ferrovie per l’area Babilano senza pensare ad una possibile Variante Urbanistica, che, in caso di mancato accordo, poteva trasformare quell’area da servizi ad area verde, oppure area sportiva, oppure area a servizi per la collettività – incalzano le minoranze – È questione di mentalità oltre che di capacità, purtroppo la capacità a contrattare per il bene collettivo e a favore dei cittadini non è nel Dna di questa Amministrazione».
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