Ombre di Luce a Salerno. L’autrice: “È la mia catarsi” #finsubito prestito immediato – richiedi informazioni –

Ombre di Luce, il romanzo pubblicato da Pensiero Creativo, è stato presentato il 12 ottobre a Salerno. L’autrice Grazia De Gennaro racconta i retroscena

Sabato 12 ottobre, alle 18.30 presso la libreria “Imagine’s Book” di Salerno, è stato presentato il volume “Ombre di Luce“, il nuovo romanzo di Grazia De Gennaro recentemente pubblicato da Pensiero Creativo.

L’incontro, moderato dalla professoressa Anna Rita De Simone di Pensiero Creativo, ha visto la presenza dell’autrice per un interessante e appassionante viaggio attraverso la Napoli dei giorni nostri, tra luci e ombre, accompagnato da letture e dal firmacopie finale. Entusiasta la partecipazione di un nutrito numero di lettori che ha reso l’evento un momento di riflessione collettiva e condivisa da tutti i presenti.

Anna Rita De Simone e Grazia De Gennaro nella presentazione a Salerno

Ombre di Luce: un romanzo che nasce dalla catarsi interiore

Il romanzo ha un impianto sequenziale, e ciascuna scena è descritta fin nei minimi dettagli, con un effetto quasi cinematografico che porta il lettore direttamente all’interno della Napoli di Grazia De Gennaro. Come si legge nella sinossi del testo, l’opera parla di:

Una vita, quella della protagonista [Luce, n.d.r.], fatta di difficoltà e incertezze, ma così perfetta nella sua imperfezione. L’autrice, con la sua abilità stilistica, offre al lettore una lezione di vita, il rispetto per il proprio essere e per i sogni, spesso accantonati per la paura di fallire, di non essere abbastanza. Un libro che insegna a crederci, a sentire le ombre per vedere la luce.

Nel romanzo, infatti, non mancano riferimenti esoterici e il concetto di una “Napoli delle donne” fatta di sorellanza, amore, supporto. Anna Rita De Simone ha affermato: «Mi ha colpita il modo in cui Grazia parla, immagina e descrive i luoghi della città di Napoli, raccontata in maniera particolareggiata come se l’autrice fosse effettivamente napoletana».

Nel corso della presentazione a Salerno, infatti, Grazia De Gennaro ha spiegato che «questo libro nasce per elaborare un lutto, quello della perdita della mia cara amica Chiara, scomparsa prematuramente. Chiara era un’artista e adorava Napoli. Mentre scrivevo il romanzo pensando a lei ho pianto tanto, e mi è servito. Quando sono arrivata all’ultima pagina del libro ho sentito come se qualcosa dentro di me si sciogliesse».

Nel romanzo infatti non manca il riferimento al “Limen”, un confine tra il mondo dei vivi e dei morti che è comune a tanti luoghi nel mondo, e che l’autrice ritrova anche nel capoluogo partenopeo.

«Napoli ha la particolarità di riuscire a esorcizzare la morte. Per tutta la stesura del testo ho avuto accanto la foto di Chiara: il personaggio di Edith, incarnazione dell’Arte e vicino alla protagonista, le assomiglia. A un certo punto del romanzo Luce ha dovuto lasciar andare via Edith, e anch’io ho dovuto lasciar andare Chiara. Con lei avevo visitato i luoghi descritti nel testo: ci conoscevamo fin da adolescenti, e per noi Napoli ha fatto da sfondo a moltissimi momenti conviviali».

I personaggi

“Ombre di Luce. Le figlie di Napoli” è un romanzo popolato da sole donne tra i personaggi principali. «Edith è un’artista» spiega l’autrice «che ha con la protagonista Luce un legame forte che nella vita reale non si è sviluppato. Si tratta di un’amicizia particolare: Edith l’aiuta, però, anche nel mondo dei vivi.

«Luce rappresenta l’essere umano nelle sue fragilità e ha paura, anche se si è messa in testa di non chiedere aiuto, di non provare mai dolore. A un certo punto, però, collassa nelle sue fragilità e dovrà attraversare le ombre per ritrovare una via d’uscita.

«Poi c’è Betta, un personaggio non vedente nonché medium» sottolinea Grazia De Gennaro, «Non ha bisogno degli occhi per guardare nel cuore delle persone, e riesce a comunicare bene con Amaris, la figlia di Luce. Come Amaris, anche Luce ha un dono, però ne ha paura».

Ombre di Luce, un romanzo al femminile

In merito alle scelte stilistiche e concettuali, l’autrice ha affermato: «Sono appassionata della dimensione esoterica, anche se non sono credente. Non conosco bene Napoli e le sue “ombre”, ho fatto semplicemente ricerche molto accurate.

«E ho voluto inserire nel romanzo una solidarietà tutta femminile: una caratteristica voluta, perché mi piace scrivere della forza delle donne quale modello ideale di solidarietà. Il personaggio di Luce mi somiglia, e come è stato utile a me, mi auguro che possa servire a chi può aver vissuto momenti dolorosi».

L’autrice Grazia De Gennaro nel corso del firmacopie

Tre domande all’autrice di Ombre di Luce

Per far meglio comprendere al lettore la natura e il punto di vista della voce narrante del romanzo, abbiamo chiesto a Grazia De Gennaro di parlarci del suo romanzo più approfonditamente. Ecco cosa è emerso.

Nel romanzo, la dicotomia Edith-Luce viaggia in tandem, o c’è una prevalenza dell’una sull’altra?

Non c’è una prevalenza: ho cercato di equilibrare, perché senza ombra non può esserci la luce, quindi ognuna delle due parti dev’essere interdipendente. Per quanto riguarda le voci dei personaggi, posso anticipare che si tratta di un romanzo corale, perché ognuno dei personaggi femminili dà un proprio contributo, quindi ciascuno di loro prende una parte della storia e la racconta, semplicemente.

Qual è stata la parte del romanzo più impegnativa da scrivere e che ti ha fatto avvertire maggiormente la sfida di portare a termine questo libro?

La scena in cui ho dovuto lasciar andare Edith è stata la più difficile, perché viaggiava di pari passo con il mio percorso di elaborazione del lutto. Quindi, quando mi sono resa conto che Luce doveva lasciar andare Edith in un posto migliore, anch’io ho capito che dovevo lasciar andare la mia amica.

Tre motivi per cui un lettore dovrebbe leggere quest’opera, in momenti più o meno tristi?

Il primo motivo è sicuramente la possibilità di scoprire la Napoli esoterica, anche se io purtroppo non ho mai visitato la Napoli sotterranea, così da vedere Napoli con i miei occhi. Il secondo motivo è che spero possa insegnare la solidarietà femminile, cosa in cui oggi non si crede affatto perché si pensa che le donne siano sempre le une contro le altre, anche se ci sono numerose dimostrazioni che non sia così. L’ultima ragione è che, come dico citando una canzone in uno degli ultimi capitoli, bisogna dire “Grazie alla vita”, perché è importante essere grati.

In conclusione

Per conoscere più da vicino l’autrice e il suo romanzo, sul sito web della casa editrice è possibile trovare maggiori informazioni e aggiornamenti. “Ombre di Luce” è un romanzo in chiaroscuro che invita, tuttavia, alla speranza e a guardare sempre oltre la tristezza per ritrovare la luce. Per questo, si rivela una lettura interessante sulla Napoli contemporanea che potrà stupire i lettori.