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La Valle d’Aosta per Slow Wine 2025  – 12/10/2024 – Slow Food #finsubito prestito immediato – richiedi informazioni –


Tutti i numeri della regione nella 15esima edizione della guida ai vini di Slow Food Editore in libreria e su slowfoodeditore.it a partire dal 23 ottobre  

Sabato 19 ottobre dalle 14 la grande degustazione al Superstudio Maxi di Milano con oltre 470 produttori e circa 1000 vini da assaggiare da tutta Italia

 

2 Chiocciole, una Bottiglia, 6 Top Wine: questi i riconoscimenti assegnati in Valle d’Aosta dalla Guida Slow Wine 2025, disponibile dal 23 ottobre in libreria e sullo store online di Slow Food Editore

Unico caso tra le pubblicazioni di settore, la quindicesima edizione è una guida corale, realizzata da 252 collaboratori che visitano tutte le cantine recensite, tratteggiando così uno spaccato aggiornato e puntuale del panorama vitivinicolo italiano contemporaneo di qualità.

Due le novità importanti di quest’anno: tutte le aziende recensite non praticano il diserbo chimico, mentre con i Best Buy, che sostituiscono il riconoscimento del Vino Quotidiano, la guida segnala una selezione di Top Wine che, nelle rispettive denominazioni e tipologie, offrono un prezzo eccezionale. La prima scelta è un messaggio politico forte, che rispecchia il Manifesto per il vino buono, pulito e giusto e quanto Slow Food sostiene da tempo contro l’uso della chimica di sintesi e, in particolare dei pesticidi, nelle colture, oltre che un ulteriore passo verso la costruzione di un rapporto sempre più armonico con la natura; mentre la seconda risponde a un’esigenza del mercato, dando una soluzione più in linea con i tempi e utile per i lettori che cercano un riferimento per orientarsi nel mondo della vitivinicoltura pulita e sostenibile.

 

La Valle d’Aosta vista da Slow Wine

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Come nel resto d’Italia, anche la Valle d’Aosta sta affrontando il cambiamento climatico in atto: se in passato l’aumento delle temperature era stato salutato quasi con gioia, perché consentiva di ottenere maturazioni migliori su alcune tipologie autoctone, oggi la situazione pare creare più di qualche difficoltà per la viticoltura, in particolar modo nelle zone non raggiunte dall’irrigazione di soccorso. A un 2022 bollente e siccitoso, ha fatto seguito un 2023 iniziato con alcune problematiche legate a un eccesso di precipitazioni e proseguito poi con temperature fuori dall’ordinario. Ne è venuta fuori, tuttavia, una vendemmia quasi “classica”, almeno stando agli assaggi svolti, che hanno messo in evidenza vini concentrati e dal profilo sapido molto incisivo. Questo 2024 è, invece, partito male dal punto di vista agronomico, con piogge costanti e temperature medie che hanno favorito il proliferare della peronospora e un aumento esponenziale degli interventi in vigna al fine di fermare la malattia, con conseguenti, ineludibili cali di produzione. Sul fronte aziendale non ci sono particolari variazioni in termini quantitativi e si assiste a un lento ricambio generazionale; un passaggio che non sta invece avvenendo nelle cantine cooperative, che stanno fronteggiando il problema con strategie diversificate volte a non perdere il patrimonio vitato dei soci conferitori. Continua il lento ma costante aumento della superficie vitata, focalizzata sui vitigni autoctoni, e finalmente arrivano tra gli assaggi i primi risultati del nebbiolo piantato nella media valle, con risultati di sicuro interesse e da monitorare ulteriormente in futuro. Insomma, dopo anni di crescita continua, a tratti esplosiva e quasi faticosa da seguire, sembra che la Valle d’Aosta abbia trovato un suo nuovo equilibrio. Sarà importante capire come i vigneron reagiranno alle nuove sfide climatiche, dovendo necessariamente abbandonare il “si è sempre fatto così” e trovare soluzioni nuove, anche del tutto diverse rispetto al passato. 

Tutti i dettagli di tipologie, annate e zone di produzione e tutti i riconoscimenti che Slow Wine ha assegnato alle cantine valdostane sono disponibili qui.

 

La presentazione di Slow Wine 2025

Sabato 19 ottobre a Milano, negli ampi spazi di Superstudio Maxi, si svolge la presentazione nazionale dedicata alle cantine premiate, ai giornalisti e ai collaboratori della guida. Si comincia alle 10 con il convegno Il mercato chiede vini di pronta beva, ma il clima la pensa diversamente. Lo stato dell’arte di un settore in rapido cambiamento, un tema esplicitato anche nei video realizzati durante le visite in azienda dei collaboratori.
A partire dalle 14 e fino alle 20, segue la grande degustazione aperta al pubblico. Oltre 470 banchi di assaggio con la presenza diretta dei produttori, e oltre mille vini da assaggiare.

Il costo del biglietto d’ingresso è di 49 euro (39 euro per i soci Slow Food e i soci Fisar), e comprende anche una copia della guida Slow Wine 2025.

Scopri l’elenco in continuo aggiornamento delle cantine premiate presenti.

 

Slow Wine 2025 in breve

La guida Slow Wine porta avanti il progetto rivoluzionario per cui è nata nel 2011: contribuire al cambiamento dell’agricoltura attraverso il racconto fatto sul campo e la creazione di momenti di confronto e scambio, come la Slow Wine Fair di Bologna, che fungano da incubatori di nuove idee e progetti concreti. Tuttavia, oggi tre fenomeni stanno rallentando questo processo virtuoso: il cambiamento climatico, che ha messo sotto pressione un sistema agricolo consolidato, provocando danni gravi e diffusi alla produzione; la mancanza di manodopera, poiché l’Italia è sempre meno competitiva dal punto di vista economico, fatto che spinge molti lavoratori stranieri, spesso gli unici disposti a svolgere lavori fisicamente impegnativi, a trasferirsi in Francia o Germania; infine, i contributi europei al biologico diminuiti, e le limitazioni più stringenti all’uso di rame, che impattano su chi segue questo approccio. Quale dovrebbe essere dunque il ruolo di una guida pubblicata da un’associazione che definisce la qualità di un prodotto con tre semplici aggettivi, buono, pulito e giusto? La risposta per Slow Wine è semplice: rompere gli schemi e alzare l’asticella. Leggi l’introduzione completa del curatore Giancarlo Gariglio. 

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I numeri di Slow Wine 2025

25.700 vini assaggiati 1185 cantine che praticano agricoltura biologica/biodinamica certificata o sono in conversione • 144 nuove cantine in guida 245 Chiocciole, le cantine buone, pulite e giuste183 Bottiglie, le cantine i cui vini esprimono un’eccellente qualità organolettica • 59 Monete, le cantine i cui vini hanno un ottimo rapporto qualità-prezzo • 177 locali del Bere Slow • 277 video delle visite in cantina visualizzabili attraverso il QR Code • 448 cantine che offrono ospitalità • 488 cantine che offrono ristoro • 973 cantine che offrono lo sconto del 10% sull’acquisto dei vini 

 



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