Mestre, la nuova vita del cinema Excelsior: nell’edificio liberty galleria di negozi con b&b o servizi #finsubito finanziamenti e gestione bed & breakfast

«Oggi ciò che abbiamo è un cadavere, ma guarda meglio: riesci a vedere?». Nel buio polveroso delle sale dell’ex cinema Excelsior, il consulente che gestisce gli spazi commerciali di piazza Ferretto Paolo Zatta vede già ciò che quei 5.864 metri quadri saranno tra uno o due anni: una galleria commerciale, con un grande ristorante che si affaccia sul Marzenego e un bed and breakfast all’ultimo piano, o una «teca sociale», un «astuccio» capace di raccogliere tutti i servizi essenziali di cui necessitano bambini piccoli, anziani e animali. «La prima idea sarebbe più semplice da realizzare — afferma — già ci sono vari marchi interessati ad occupare questi spazi. Ma la seconda è molto più ambiziosa: una teca sociale trasformerebbe Mestre in un esempio da imitare, sarebbe una rivoluzione».

I negozi in arrivo

Trasformare l’ex cinema in una galleria commerciale è un progetto che già ha una sua forma: al piano terra, dove resiste lo scheletro del vecchio bancone della biglietteria, verrebbe realizzato un piccolo bar e uno spazio dedicato alla storia dell’Excelsior e del cuore di Mestre, un luogo in cui sorseggiare un caffè ricordando ciò che è stata la città nel Novecento. Al posto delle sale cinematografiche, troverebbero spazio il gruppo Tedi, che vende articoli di vario genere per la casa e il tempo libero, e Risparmio Casa, anche questo incentrato sui prodotti domestici. Il primo piano accoglierebbe poi uno dei marchi della ristorazione più in voga del momento (ne sono un esempio Old Wild West o Wiener House) che avrebbe a disposizione anche un’ampia terrazza affacciata sul fiume.

Affitti turistici all’ultimo piano

L’ultimo piano, suddiviso in otto appartamenti che ad oggi ospitano sei famiglie, diventerebbe invece un bed and breakfast. Se il «disegno» ha già delle linee definite, realizzarlo significa però trovare un acquirente disposto a investire tre milioni e mezzo di euro per la proprietà e un milione e mezzo di euro per i restauri: «I soggetti disposti a lanciarsi in questa sfida non mancano — assicura Zatta — non resta che scegliere se dare vita al progetto commerciale o quello sociale». Quello di un «incubatore di necessità» nel pieno centro città è un concept che ad oggi non esiste ancora in Italia: «L’idea nasce innanzitutto da una riflessione; ciò che più ricercano i cittadini sono i servizi e la maggior parte dei soldi che investono li impiegano per soddisfare i bisogni dei loro bambini, anziani e animali», spiega il manager.

Ludoteca, parafarmacia, dentista

All’ex Excelsior a partire dal prossimo anno si potrebbe andare dunque per accompagnare i propri figli in ludoteca e acquistare, nel negozio a fianco, pannolini o biberon o latte in polvere. Ma anche per fare una partita a carte con altri anziani, lavorare assieme a maglia, trascorrere qualche ora in compagnia sapendo che nello stesso piano si trova anche una parafarmacia, un piccolo ambulatorio medico e un dentista. E infine anche per fare la toelettatura al proprio cane, lasciarlo in mani sicure qualche giorno mentre si è in viaggio o acquistare prodotti su misura per lui.

Costruito nel 1911

«Qui dentro il tempo si è fermato al 2013, anno dell’ultima proiezione — racconta il proprietario Gianantonio Furlan —. Aperto al pubblico nel 1911, fu il primo edificio moderno della città, che allora contava appena 12 mila abitanti». Realizzato dall’ingegner Gandin per Vittorio Furlan e suo padre Antonio, pionieri del cinema in Italia, fu inaugurato con una serata a inviti per cento persone, alle quali alla fine dello spettacolo vennero offerti dolci e champagne. «C’è una foto emblematica degli anni Quaranta — conclude Furlan —. Raffigura piazza Ferretto colpita da una bomba: accanto al cratere provocato dall’esplosione, una coda di persone in fila per andare al cinema. Sarebbe bello, un giorno, rivedere file di gente pronte ad entrare qui».

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