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Israele ha ricordato oggi con una serie di commemorazioni in diversi luoghi del Paese il massacro compiuto da Hamas il 7 ottobre 2023. I movimenti islamisti ai suoi confini hanno portato anche in questa giornata nuovi attacchi, costringendo i cittadini di molte città a cercare più volte rifugio. Stamattina le Brigate Al-Qassam, braccio armato di Hamas, hanno «celebrato» a modo loro l’anniversario lanciando alcuni razzi Maqadmeh M90 verso Tel Aviv. Le milizie hanno spiegato su Telegram che l’attacco fa parte della «lunga battaglia di logoramento» e in risposta ai «massacri israeliani contro i civili e allo spostamento deliberato del nostro popolo». L’attacco ha causato due feriti lievi a Kfar Chabad. Un portavoce di Hamas ha poi rigirato il dito nella piaga affermando che «il nemico avrebbe potuto recuperare vivi tutti gli ostaggi un anno fa», mentre ora la loro situazione psicologica e sanitaria «è diventata molto difficile». Anche gli Houthi dallo Yemen hanno tentato un attacco nel pomeriggio, lanciando un missile terra a terra che ha fatto scattare l’allarme nel centro di Israele: l’Idf l’ha intercettato e distrutto in volo.

La guerra con Hezbollah

Anche oggi, intanto, Israele ha proseguito i suoi raid contro Hezbollah, colpendo in quello che viene definito un «raid mirato» il distretto Dahiyeh, la roccaforte del movimento islamista nel sud di Beirut. Nel pomeriggio poi un massiccio attacco è stato portato dall’Idf sul sud del Libano. Cento aerei dell’aeronautica militare israeliana hanno attaccato oltre 120 obiettivi terroristici di Hezbollah nel sud del Libano in un attacco durato più di un’ora, ha fatto sapere l’esercito, aggiungendo che sono stati colpiti obiettivi tra cui un sistema missilistico e il quartier generale dell’intelligence di Hezbollah. In un altro raid la scorsa notte erano invece rimasti uccisi una decina di vigili del fuoco colpiti nella loro caserma, secondo quanto ricostruito da funzionari locali. Anche Hezbollah ha proseguito a sua volta i lanci di razzi, prendendo di mira in particolare – è la rivendicazione – «diverse località a nord di Haifa». Israele è «un cancro che deve essere eliminato», ha proclamato ancora una volta nell’anniversario del 7 ottobre il movimento terroristico sostenuto dall’Iran.

Le commemorazioni e il discorso di Netanyahu

Sono iniziate all’alba, nel primo anniversario dell’attacco di Hamas del 7 ottobre 2023, le commemorazioni in Israele. A Reim, sul luogo del massacro al festival musicale Nova, una folla ha dato il via alle cerimonie con un minuto di silenzio alle 6.29 (le 5:29 in Italia) ora di inizio dell’attacco del movimento islamista palestinese nel Sud del Paese. Il presidente israeliano Isaac Herzog ha affermato che il mondo «deve sostenere Israele» per portare la pace. «Deve realizzare e comprendere che per cambiare il corso della storia e portare la pace, un futuro migliore alla regione, deve sostenere Israele nella sua battaglia contro i suoi nemici», ha affermato il presidente. Il premier israeliano Benjamin Netanyahu ha invece proposto alla riunione di oggi del governo di rinominare lamenta guerra in corso contro Hamas e Hezbollah «guerra di resurrezione» (oggi l’operazione è denominata “Spade di ferro”). «Questa è una guerra per la nostra esistenza», ha spiegato Netanyahu ribadendo che la guerra «non finirà finché non saranno completati tutti i suoi obiettivi, tra cui la distruzione di Hamas, il recupero degli ostaggi, la neutralizzazione di qualsiasi futura minaccia da Gaza e il ritorno dei cittadini evacuati del nord alle loro case».

Israele annuncia morte di un ostaggio: «Il corpo è a Gaza»

Il comune di Petah Tikva, nel centro di Israele, ha annunciato che l’ostaggio Idan Shtivi, 28 anni, è stato assassinato il 7 ottobre 2023 al festival Nova di Reim e il suo corpo è trattenuto a Gaza: lo riporta Haaretz. Anche il Forum delle famiglie dei rapiti ha annunciato la morte di Shtivi, mentre non ci sono commenti immediati da parte dell’Idf. Come racconta il Times of Israel, il 28enne è stato preso in ostaggio dai miliziani di Hamas al rave Nova, dove si era offerto volontario per fotografare l’evento. Il 7 ottobre dello scorso anno si era unito alla festa alle 6 del mattino, e ha chiamato la sua ragazza alle 7 raccontandole dei missili e dicendole che se ne sarebbe andato. Shtivi è partito in auto con due amici, Lior e Yulia, ma è stato bloccato dai terroristi sulla strada che si dirigeva a Nord. Ha quindi girato la macchina e ha iniziato a guidare verso Sud, ma è uscito di strada, ha perso il controllo del veicolo e ha colpito un albero. A un anno dall’inizio della guerra, 97 ostaggi (su 251) nelle mani di Hamas non sono ancora tornati a casa. Di questi, fa sapere l’Idf, 34 sono morti.

Continuano i bombardamenti

I raid non si fermano: i jet israeliani hanno bombardato una casa nella città di Srifa, a sud della città di Tiro nel Libano meridionale, uccidendo almeno quattro persone. Lo riferiscono i media Lebanon 24 e Quds News Network rilanciati da Al Jazeera. Anche a Gaza, l’Israel defence force ha fatto sapere di aver colpito lanciati e tunnel sullo Striscia, pochi istanti prima delle 6.30. Hamas è riuscita a lanciare solo quattro razzi, tre dei quali sono stati intercettati e il quarto è atterrato in un’area aperta. L’esercito israeliano ha inoltre reso noto che i due boati sentiti poco fa a Tel Aviv sono stati provocati dall’intercettazione dei razzi sparati da Gaza verso il centro di Israele. Le sirene sono state attivate solo nell’area dove gli ordigni sono stati distrutti.

L’avvertimento dell’Iran

L’Iran ha nuovamente messo in guardia Israele, facendo sapere che attaccherà Israele in modo «più forte» se ci sarà una risposta al bombardamento di Teheran in territorio israeliano della scorsa settimana, effettuato in ritorsione per le uccisioni del leader di Hamas, Ismail Haniyeh, a Teheran durante l’estate, e del segretario generale di Hezbollah, Hasan Nasrallah. «Se i sionisti commettono un crimine nel replicare alla risposta che abbiamo dato, sicuramente riceveranno una risposta più forte e distruttiva», ha affermato il comandante in capo dell’Esercito iraniano, Abdolrahim Mousavi, partecipando a una cerimonia per commemorare Nasrallah a Teheran domenica sera. «In questi giorni, si può notare che anche se loro (gli israeliani) dicono a se stessi di aver eliminato i primi tre ranghi di Hezbollah, si può anche vedere che hanno ricevuto duri colpi da Hezbollah ieri. Era lo stesso il giorno prima, e sarà lo stesso domani», ha aggiunto Mousavi, come riferisce Mehr.

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(In copertina le lettere ebraiche “Yizkor 7.10”, una preghiera commemorativa per i defunti che significa “Ricorda”, illuminano uno dei grattacieli dell’Azrieli Center, a Tel Aviv, Israele, il 6 ottobre 2024. Il prossimo 07 ottobre 2024 segna un anno da quando il gruppo militante palestinese Hamas ha lanciato un attacco a sorpresa contro Israele, uccidendo 1.200 persone, e un anno da quando Israele ha iniziato la sua guerra contro Gaza, uccidendo più di 41.000 persone e distruggendo l’enclave palestinese. Foto EPA/ABIR SULTAN)



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