Effettua una nuova ricerca
More results...
Una super tassa di scopo sulle sigarette per finanziare la sanità. L’idea non è nuova ma questa volta, con la caccia aperta ai fondi per Asl e ospedali, potrebbe avere più chance di tagliare il traguardo. Perché non solo l’appoggiano gli oncologi e le opposizioni, ma riscuote consensi anche in frange della maggioranza.
L’idea lanciata dai medici oncologi dell’Aimo della vice presidente del Senato, la pentastellata Maria Domenica Castellone, prevede di aumentare di 5 euro il costo di un pacchetto di sigarette per ricavarne un gettito di 13,2 miliardi da mettere sul piatto della sanità, riducendo contemporaneamente consumi e tumori. E realizzando un extra gettito che consentirebbe di riallineare il finanziamento della sanità rispetto al Pil agli standard europei. L’ipotesi non la disdegna nemmeno il ministro della Salute, Orazio Schillaci, che sa però quanto poco favore incontri nel Palazzo dell’Economia, dove temono non solo un crollo dei consumi e quindi del gettito legato alle accise sulle bionde, ma anche un drastico calo della produzione nazionale di tabacco e dell’occupazione a questa collegata.
Una analisi contraddetta dalla Castellone, «perché in realtà solo l’1% della produzione del tabacco consumato in Italia è prodotto nel nostro Paese, mentre la produzione nostrana è oramai altamente automatizzata».
Ma in caso di muro da parte del Tesoro, 5S e il Pd, che appoggia l’iniziativa, hanno già un piano B. «Stiamo lavorando anche a una seconda ipotesi di un aumento limitato a meno di un euro a pacchetto che consentirebbe comunque di introitare circa 3 miliardi di euro», rivela la vice presidente del Senato. Somma che corrisponde a quanto Schillaci va cercando per finanziare la prima tranche del suo piano di assunzioni di medici e infermieri più la detassazione al 15% della indennità di specificità medica, che prendono tutti i camici bianchi ospedalieri, che in tal modo metterebbero in tasca circa 250 euro in più al mese.
Un incentivo utile ad arginare la loro fuga dalla sanità pubblica. L’idea di tassare le sigarette per curare la sanità non piace comunque solo alle opposizioni. Come ammette la stessa Castellone, «ci sono stati contatti con ampie frange della maggioranza e l’idea ha trovato consensi soprattutto tra le fila di Fratelli d’Italia, dove al contrario non è vista di buon occhio l’idea alla quale starebbe lavorando il Tesoro di finanziare con nuove tasse la sanità pubblica». La tassa sulle bionde, maxi o mini che sia, dovrebbe entrare in manovra con un emendamento. Ma nel caso questo non fosse approvato c’è un’altra strada che si potrebbe seguire.
«Grazie ad un cambio di regolamento del Senato, se ci sono proposte di iniziativa popolare che raccolgono 50mila firme, queste – spiega Castellone – possono essere discusse in aula entro tre mesi dalla data in cui sono depositate. Possiamo coinvolgere i cittadini su questo argomento». E i sondaggi dicono che non sarebbe un’impresa raggiungere il quorum. Secondo un’indagine del 2024 commissionata dall’Istituto farmacologico Mario Negri, il 62% degli italiani sarebbe favorevole a una tassa sul tabacco per finanziare l’Ssn. Anche la Banca mondiale approva, considerando la sovrattassa una delle più efficaci forme di lotta al tabagismo, visto che a un aumento del 10% del prezzo corrisponde un calo del 4% dei consumi.
«Chiediamo alle Istituzioni di approvare una tassa di scopo sulle sigarette, con il duplice obiettivo di disporre di ulteriori risorse per l’Ssn e di ridurre il consumo di tabacco, perché il tabagismo è un fattore di rischio anche per altre neoplasie, per malattie cardiovascolari e respiratorie», afferma il presidente dall’Aiom, Francesco Perrone. E i numeri gli danno ragione, perché 9 diagnosi di tumore al polmone su 10 sono causate dal fumo, al quale in Italia possono essere attribuiti 40mila nuovi casi l’anno, che diventano 93mila considerando anche le altre forme di cancro, che costano al paese 26 miliardi in cure.
***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****
Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link
Informativa sui diritti di autore
La legge sul diritto d’autore art. 70 consente l’utilizzazione libera del materiale laddove ricorrano determinate condizioni: la citazione o riproduzione di brani o parti di opera e la loro comunicazione al pubblico sono liberi qualora siano effettuati per uso di critica, discussione, insegnamento o ricerca scientifica entro i limiti giustificati da tali fini e purché non costituiscano concorrenza all’utilizzazione economica dell’opera citata o riprodotta.
Vuoi richiedere la rimozione dell’articolo?
Clicca qui
***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****
Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link
Informativa sui diritti di autore
La legge sul diritto d’autore art. 70 consente l’utilizzazione libera del materiale laddove ricorrano determinate condizioni: la citazione o riproduzione di brani o parti di opera e la loro comunicazione al pubblico sono liberi qualora siano effettuati per uso di critica, discussione, insegnamento o ricerca scientifica entro i limiti giustificati da tali fini e purché non costituiscano concorrenza all’utilizzazione economica dell’opera citata o riprodotta.
Vuoi richiedere la rimozione dell’articolo?
Clicca qui
Informativa sui diritti di autore
Questa è una parte dell’articolo originale
Vuoi approfondire l’argomento, criticarlo, discutere
come previsto dalla legge sul diritto d’autore art. 70
Sei l’autore dell’articolo e vuoi richiedere la rimozione?
Per richiedere la rimozione dell’articolo clicca qui
La legge sul diritto d’autore art. 70 consente l’utilizzazione libera del materiale laddove ricorrano determinate condizioni: “Il riassunto, la citazione (source link) o la riproduzione di brani o di parti di opera e la loro comunicazione al pubblico sono liberi se effettuati per uso di critica o di discussione, nei limiti giustificati da tali fini e purché non costituiscano concorrenza all’utilizzazione economica dell’opera; se effettuati a fini di insegnamento o di ricerca scientifica l’utilizzo deve inoltre avvenire per finalità illustrative e per fini non commerciali