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LEGGE MANCIA 2023: FONDI DA 22 A 11 MLN, PARAPIGLIA IN MAGGIORANZA. FUORI GIOCO CENTROSINISTRA | Notizie di cronaca #finsubito prestito immediato

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L’AQUILA – Più che fondi a pioggia, un rigagnolo, più che “legge mancia”, una legge mancetta: sono infatti disponibili la metà dei circa 22 milioni di euro destinati a discrezione e a piene mani da tutti i consiglieri regionali, nel famigerato maxiemendamento di fine 2023 alla legge di Bilancio, a vantaggio di circa 2300 beneficiari, tra associazioni culturali e sportive, di protezione civile, Pro loco, parrocchie, per piccole opere pubbliche nei Comuni  e tanto altro.

Questo perché non si sono verificate, come del resto si temeva, in quantità adeguata, le “maggiori entrate tributarie ed extratributarie”, ​o “trasferimenti erariali compensativi”, a cui l’erogazione effettiva di quei finanziamenti era vincolata.

E come se non bastasse il clima già teso per la partita difficilissima del risanamento del buco della sanità, la vicenda sta scaldando ulteriormente gli animi nella maggioranza di centrodestra di Marco Marsilio, di Fdi, riconfermato per un secondo storico mandato il 10 marzo. Si racconta infatti di reazioni furibonde da parte di più di un consigliere, quando sul tavolo di un’ultima riunione, è stato squadernato il criterio per far bastare una coperta decisamente più corta, ovvero che  a valere saranno i rapporti di forza dei partiti della passata legislatura, e non di quella attuale, a vantaggio della Lega, dunque, ma a discapito di Fdi.

Tutti d’accordo invece a cassare gli emendamenti e relative somme e beneficiari decisi dai consiglieri di opposizione, che tanto ora, cambiata linea politica, quel maxiemendamento vorrebbero cassarlo del tutto.​ Una decisione che ha il sapore della vendetta.

A creare forte tensione è poi anche il prossimo maxiemendamento, che ​considerando il debito della sanità, è da vedere se avrà copertura, e​ non è certo un buon viatico il fatto che l’assessore al Bilancio, Mario Quaglieri, di Fdi, non ha​ intanto​, come da accordi, ancora messo a disposizione risorse ai consiglieri del centrodestra rimasti a bocca asciutta per quel che riguarda le erogazioni agganciate alla legge di assestamento approvata il 27 agosto.

Ma torniamo al maxiemendamento di dicembre 2023: tutti i consiglieri e assessori ​rieletti dovranno, elenco beneficiari e somme alla mano, fare delle sforbiciate, ma l’intenzione sarebbe quella, in termini generali, quanto deciso a dicembre, e di rispettare i rapporti di forza della precedente legislatura, per la ripartizione del tesoretto disponibile, molto meno pingue rispetto a quello che si auspicava, ​con la torta da dividere in proporzione in fette più piccole. E questo ovviamente sta benissimo alla Lega che era la prima forza di maggioranza, inizialmente con 10 consiglieri, anche se poi il contingente, a seguito dei vari cambi di casacca, si è dimezzato. Ma decisamente meno bene a Fratelli d’Italia, che rispetto ai nove consiglieri eletti alle regionali di marzo, nella precedente legislatura ne aveva solo tre. E alcuni esponenti del partito di Giorgia Meloni hanno fatto pertanto il diavolo a quattro, come pure forte irritazione si registra in Forza Italia, anch’essa più pesante rispetto alla passata legislatura.

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Tutti d’accordo nel centrodestra invece a cancellare con un tratto di penna tutte le dazioni decise dai consiglieri di opposizione del centrosinistra e Movimento 5 stelle. Una mossa perfida, e politicamente machiavellica​. Infatti​, su iniziativa soprattutto del candidato presidente del campo largo, il professor Luciano D’Amico, le opposizioni sono pronte a dare battaglia presentando un apposito emendamento per cancellare tutti i fondi a pioggia decisi a dicembre 2023, definiti in modo spregiativo “leggi mancia”, bollati come una “vergognosa forma di clientelismo”, che va a pasturare territori di caccia elettorale, e cerchie politiche amiche, quando invece i fondi pubblici dovrebbero essere distribuiti con bandi, criteri e requisiti, in base alla qualità e priorità delle proposte.

E dunque quando il centrodestra affonderà il coltello per tagliare la quota di fondi a pioggia decisi dal centro-sinistra, i consiglieri di opposizione che erano in carica anche nella precedente legislatura, si troveranno nella imbarazzante condizione di non avere argomenti per difendere il loro tesoretto.

Ma questo comunque moltiplicherà le forze nell’offensiva in consiglio regionale per cancellare appunto l’intera legge mancia, per utilizzare quelle risorse, come già più volte annunciato dall’opposizione, per ridurre il costo dei biglietti degli autobus, aumentati del 20% in media, e per altre priorità di carattere sociale.

E veniamo ora alla partita del prossimo, o meglio eventuale, maxi-emendamento con i fondi a pioggia o leggi mancia che dir si voglia.

Molto o tutto dipenderà dalla capacità dei quattro manager di razionalizzare la spesa delle loro Asl per contenere il debito a 130 milioni a fine anno, per poi far leva sui fondi ancora disponibili della cassa comune della sanità e di altre economie, per arrivare ad un deficit di soli 20 milioni di euro, almeno stando a quanto rassicurato dal vicedirettore del dipartimento Sanità, Ebron D’Aristot​ile nella riunione congiunta della prima commissione Bilancio e della quinta commissione Sanità di martedì scorso. E non ci sarà pertanto necessità di un’altra manovra correttiva, come quella che c’è stata a giugno, di 122 milioni.

Nella migliore delle ipotesi, quella appena illustrata, potrebbero liberarsi dunque risorse anche per i fondi a pioggia di fine anno. Se invece il debito della sanità resterà un macigno, allora si può presumere che non ci sarà trippa per gatti, e tutte le risorse che si riusciranno a racimolare dovranno essere utilizzate per coprire il deficit, con un’altra manovra, tenuto conto che a vigilare c’è pure il Tavolo di monitoraggio del Ministero.

In attesa che la legge di bilancio venga scritta, una conferma che si è già in regime di vacche magre, lo dimostra l’ulteriore scontro che si è acceso nel centrodestra, e in particolare in Fratelli d’Italia dopo che l’assessore regionale al bilancio Quaglieri non ha ancora previsto, e potrebbe non accadere, la predisposizione di un budget per accontentare tutti i consiglieri che sono stati esclusi dalla mini omnibus  contenuta negli emendamenti, e anche nell’articolato, della Legge di assestamento.

In quella sede infatti a passare sono stati innanzitutto i tre articoli inseriti dallo stesso Quaglieri nella legge di Assestamento, con 700.000 euro a favore di tre comuni amici in provincia dell’Aquila, ovvero per la realizzazione dell’aia dei musei ad Avezzano, per una piscina a Lecce dei Marsi e per i lavori di manutenzione straordinaria di un cimitero a Secinaro.

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Contro questi finanziamenti mirati, il capogruppo di Fratelli d’Italia, Massimo Verrecchia, aveva presentato  andamenti per cancellarli, firmati anche dagli altri consiglieri di Fdi, nell’ambito di uno scontro già durissimo tra l’assessore e il capogruppo, entrambi marsicani, e che ha avuto come epicentro il Comune di Avezzano, dopo l’ingresso di Iride Cosimati, eletta con Fdi e all’opposizione, nella giunta del sindaco civico Gianni Di Pangrazio, con la regia di Quaglieri, e con la ferma contrarietà di Verrecchia.

E’ dunque intervenuto il presidente Marsilio per mettere pace dentro il suo partito inducendo Verrecchia a ritirare gli emendamenti. In quella sede si era promesso che però, se non subito, comunque a stretto giro, sarebbe stato messo a disposizione un budget anche per le esigenze e le iniziative mirate degli altri consiglieri di maggioranza.

Ma ad ottenere qualcosa sono stati ben pochi consiglieri, nella legge di assestamento, sono stati ben pochi consiglieri, oltre a Quaglieri, il capogruppo della Lega Vincenzo D’Incecco, si pensi ai 20.000 al Fiera della birra artigianale di Pescara, o al vicepresidente del Consiglio regionale, di Noi moderati, Marianna Scoccia, sindaco di Prezza, per alcune associazioni e iniziative sportive nella conca peligna, e ci sono stati poi anche fondi aggiuntivi per la Notte dei Serpenti, cara a Marsilio e al presidente del Consiglio, Lorenzo Sospiri, di Forza Italia, che ha ottenuto altri fondi per ulteriori eventi legati alla valorizzazione del medioevo abruzzese e della transumanza. Per il resto nell’emendamento approvato con l’opposizione che è uscita indignata dall’aula, c’erano misure di carattere generale a rifinanziare importanti leggi e misure a favore dei caregiver, i malati oncologici, le nuove residenze nelle aree interne. E gli altri consiglieri attendono però anche la loro quota parte di fondi a pioggia.

 

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