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I militari della Brigata Sassari nella guerra in Libano.
Con l’escalation delle tensioni tra Israele e Hezbollah, è iniziata l’operazione di terra delle forze israeliane nel sud del Libano. Nel contesto, i militari della Brigata Sassari impegnati nella missione Unifil (United Nations Interim Force in Lebanon) sono stati messi in “allarme 2”, con limitazioni agli spostamenti all’interno della base.
Fratelli d’Italia
“Esprimo la più profonda ammirazione e gratitudine per il lavoro svolto dai nostri militari, auspicando che possano continuare ad operare in territorio libanese in condizioni di sicurezza – afferma la consigliera regionale Fdi, Francesca Masala -. Il Governo nazionale rinnova senza esitazione il suo appoggio alla missione, riconoscendo l’importanza strategica e umanitaria del contributo della Brigata Sassari in Libano, così come negli altri territori ostili dove ha svolto e svolge il suo fondamentale e necessario operato. I nostri soldati, con coraggio e spirito di sacrificio, affrontano quotidianamente situazioni di rischio per garantire la sicurezza e la stabilità della regione. Il loro impegno va oltre il senso del dovere, rappresentando un vero e proprio atto di servizio verso la comunità internazionale e le popolazioni locali. Con la speranza che il loro impegno possa portare a una pace duratura nella regione, ribadiamo il sostegno incondizionato ai nostri soldati e alle loro famiglie”.
Da agosto, la Brigata Sassari, con una consolidata esperienza in operazioni internazionali, ha assunto il comando della missione Unifil. In particolare, i Dimonios svolgono un ruolo di interposizione, cercando di mantenere la pace in una regione dove l’equilibrio è precario.
Lega
“Vicinanza e sostegno alla Brigata Sassari, attualmente impegnata in Libano con 1200 sardi sotto la guida del generale Stefano Messina, presso la base ‘Millevoi’ a Shama. In un contesto delicato come quello israelo-libanese, dove si registra l’avanzata dell’esercito israeliano, i nostri ragazzi sono lì per garantire la pace, non per fare la guerra” – commenta il coordinatore regionale della Lega Sardegna, Michele Pais -. Qualora venissero meno le condizioni di massima sicurezza per i nostri ragazzi, sarebbe imperativo riportarli immediatamente a casa”.
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